Dragonkin The Banished Provato: (quasi) Diablo, ma con i draghi
Meglio dell’annuncio di nuove IP vi è solo l’invito a conoscerle e a provarle con mano in anteprima. Nelle ultime settimane abbiamo avvuto nuovamente una preziosa occasione di questo tipo: Nacon (l’editore) ed Eco Software (lo sviluppatore) hanno chiesto al nostro portale di partecipare a un evento esclusivo per assistere alla presentazione “a porte chiuse” […] L'articolo Dragonkin The Banished Provato: (quasi) Diablo, ma con i draghi proviene da Vgmag.it.


Meglio dell’annuncio di nuove IP vi è solo l’invito a conoscerle e a provarle con mano in anteprima. Nelle ultime settimane abbiamo avvuto nuovamente una preziosa occasione di questo tipo: Nacon (l’editore) ed Eco Software (lo sviluppatore) hanno chiesto al nostro portale di partecipare a un evento esclusivo per assistere alla presentazione “a porte chiuse” dell’atteso e particolare Dragonkin The Banished, in arrivo a marzo 2025 in Early Access su PC e poi, in un secondo momento, anche su due console di attuale generazione, PlayStation 5 e Xbox One S/X. In un secondo momento ci è stata fornita anche una versione non definitiva per provare il suddetto titolo su PC; abbiamo quindi avuto modo, con tutta la calma di questo mondo – e la calma è importante per potersi fare un’idea completa e solida, soprattutto se di un titolo mai visto prima – di esplorare le prime ore del tanto affascinante quanto inquietante mondo di Dragonkin The Banished, che ricorda un po’ Diablo, per alcune idee di fondo, Monster Hunter, ma sempre con l’idea che l’hack and slash e la visuale isometrica alla Diablo la facciano da padrone. Se vi abbiamo incuriosito siete dunque nel posto giusto: chissà che dopo aver letto questo pezzo, che tratta il provato del titolo, non corriate ad aggiungere Dragonkin The Banished alla vostra lista dei desideri su Steam. Ma procediamo con ordine…
Le “vie” di Dragonkin The Banished e la presenza dei draghi
Come la qualità complessiva di quanto visto finora lascia già anticipare, la nuova fatica di Eco Software viene a collocarsi come punto di arrivo di un percorso più ampio. Il team di sviluppo ha già avuto ampiamente modo di praticare, negli ultimi anni, gli hack and slash, soprattutto con visuale isometrica (e non solo). Risale al 2019, ad esempio, Warhammer Chaosbane, per citare l’esempio più rilevante. Da questo punto di vista, Dragonkin The Banished costituisce un progetto ancora più ambizioso del precedente, e procede lungo tre direttive fondamentali, ciascuna delle quali agisce in sinergia con le altre: la mitologia, basata questa volta specificamente sul tema dei draghi; l’utilizzo di Theorycraft nello sviluppo; infine un sistema di progressione capace di agire allo stesso tempo su diversi livelli. Tutte queste caratteristiche sono state da subito ben evidenti, non solo nell’evento di presentazione del videogioco organizzato da Nacon, in cui erano presenti alcuni degli sviluppatori di Dragonkin, ma nella stessa progressione all’interno della demo che abbiamo avuto di provare su PC negli scorsi giorni.
Gli amanti dei draghi, innanzitutto, non avranno davvero di che lamentarsi dal prodotto di Eco Software (salvo imprevisti), dal momento che l’intera esperienza ruota attorno all’esilio dei draghi e alla loro (comunque costante) influenza sul mondo narrativo. Le “voci” di queste creature, nonché il loro sangue, hanno la capacità di corrompere le menti meno solide dei poveri malcapitati; l’intera costruzione del mondo di gioco, l’intera “lore”, come si dice oggi, ruota attorno alle maestose ma pericolose creature. Così come il gameplay stesso: inizialmente i giocatori (come già avvenuto per noi che scriviamo) avranno la possibilità di scegliere tra tre personaggi principali, il cui stile di gioco e i cui poteri variano in base alla tipologia di potere draconico posseduto. Uno di questi tre personaggi è intenzionato a liberare l’umanità dall’influenza dei draghi (ma ne sfrutta comunque i poteri a proprio vantaggio) mentre gli altri due sono dei mezzosangue tra umani e draghi, e possono sfruttare poteri elementali specifici, come l’elettricità e il ghiaccio. Presumibilmente nuovi eroi verranno aggiunti in un secondo momento, nel corso dei primi anni di vita del titolo. Comunque, l’aspetto intrigante della produzione, emerso anche nelle prime ore di gioco, consiste in una concreta assenza del confine tra bene e male. Non crediate che valga l’opposizione “draghi-cattivi” contro “esseri umani-buoni”, perché la questione è, moralmente e storicamente, molto più complessa di così.
Una creatura sfaccettata
Al pari delle bestie mitologiche e fantastiche che lo abitano, Dragonkin The Banished appare da subito una creatura sfaccettata sotto molteplici punti di vista. Basti considerare, per esempio, la sinergia tra theorycraft e l’anima hack and slash alla base del titolo, evidente in ogni suo menù, nella prospettiva adottata e nel sistema di gameplay. Dragonkin ricorda molto da vicino Diablo (che da sempre recensiamo sul nostro portale), e ciò comporta intuitivamente un sistema di gioco tutt’altro che semplice da comprendere appieno. Gran parte dell’offerta principale consisterà nel cacciare i draghi, e nell’accumulare oggetti tramite il sistema di looting, completando anche un bestiario; ma attenzione, perché il tutto non sarà meramente animato da un intento collezionistico, quanto dalla piena potenzialità di un gameplay che sin da ora pare estremamente profondo. Ogni oggetto, ogni arma potranno essere equipaggiati; i pezzi attiveranno abilità attive e passive; queste abilità stesse modificheranno in modo significativo non solo lo stile dei tre diversi personaggi ai quali si è accennato, ma anche il “gameplay interno” di ogni singolo personaggio, con una personalizzazione che abbiamo gradito già in questa prima sessione di prova.
D’altra parte, tale potenzialità rischia anche di scoraggiare chi magari sarà alla ricerca di un gioco un po’ più semplice e immediato. Per esempio, anche l’albero delle abilità del singolo personaggio sarà personalizzabile, chiaramente con dei limiti; costruirlo da zero, in base al materiale e ai punti accumulati o durante la caccia o come premio da missioni specifiche, farà sì che nessuna partita potrà davvero essere identica all’altra. L’albero delle abilità va un po’ pensato come un puzzle game in piccolo, perché lo spazio per i potenziatori è limitato, e quindi è necessario spostarsi ad incastro in modo che ciascuno di essi agisca in sinergia con tutti gli altri, e sia dunque pienamente sfruttato. Sembra sin da ora opportuno insistere magari su meno potenziatori, ma sfruttati appieno, piuttosto che su un numero molto più elevato, ma dal potenziale singolarmente ridotto per esigenze di spazio (limitato) e di collocazione (non ottimizzata sulla “scacchiera” dell’albero delle abilità). Questo aspetto, come molti altri del resto, avrà comunque bisogno di essere testato su un monte ore ben più ampio di quello preso in considerazione.
Un mondo inizialmente piccolo, ma in espansione
Con Dragonkin The Banished ci siamo ritrovati inizialmente alle prese con un mondo contenuto, ma è ben evidente come sia stato pensato, alla radice, per diventare presto in costante espansione. La struttura di gioco non è in realtà molto originale, nel senso che alterna il compimento di missioni specifiche al ritorno nell’hub principale, la città di Montescail, dove gli esseri umani tentano una non sempre facile coabitazione con creature di diverso tipo. Questa città si rivela però, in un secondo momento, centrale per lo sviluppo sia narrativo che del gameplay. Difatti il centro si amplierà, potenzierà e offrirà nuove possibilità di personalizzazione man mano che cresceranno anche il personaggio principale e i draghi da quest’ultimo incontrati e affrontati. Inoltre, la progressione nello sviluppo dovrebbe essere mantenuta, in futuro, passando dal personaggio in utilizzo ad altri di nuova creazione.
Inizialmente, sarà possibile utilizzare Monstescail come oasi di pace tra una battuta di caccia e l’altra – perché Dragonkin The Banished sarà sempre, sul campo di battaglia, un titolo frenetico e violento; qui saranno disponibili varie officine per personalizzare armatura e abilità, ma anche una taverna ricca di informazioni e rumor per il mondo di gioco. Pian piano queste attività si amplieranno e offriranno possibilità inedite, assecondando così i miglioramenti del giocatore stesso e l’arricchimento dell’esperienza di gioco in tutte le sue sfaccettature. Com’è intuitivo, comunque, il ruolo di Montescail è anche un altro: ospitare la presenza di altri giocatori online, offrendo un punto di raccolta, di partenza e di ritorno per le sessioni multigiocatore (che ad oggi non abbiamo ancora testato, ma che certamente promettono un quantitativo di ore aggiuntive enorme). L’end-game è uno di quegli aspetti sui quali gli sviluppatori hanno promesso attenzione specifica e costante, e data la ricchezza contenutistica di Dragonkin The Banished nel momento in cui scriviamo, tendiamo per ovvie ragioni a credergli.
Dragonkin The Banished è un titolo da tenere d’occhio, senza alcuna esitazione da parte dei fan della serie Diablo, e più in generale anche dagli estimatori del genere hack and slash e della prospettiva isometrica. Queste prime ore in compagnia dell’ultimo prodotto edito da Nacon, immediatamente successive a una presentazione organizzata dagli stessi sviluppatori di Eco Software, ci hanno intrattenuto con giungle selvagge, paludi ostili, spiagge desolate, in cui la sicurezza è sempre stata semplicemente un’utopia. Il mondo di Dragonkin è infatti abitato da draghi malevoli (e altri, invece, insospettabili e graditi alleati) dei quali bisognerà eliminare un immenso quantitativo per procedere nella narrazione principale. Il tutto sbloccando passo passo un sistema di progressione e un gameplay profondi e ricchi di sfaccettature. Per ora le nostre prime impressioni sono positive, ma dato che l’early access è prevista per i primi di marzo su PC (il lancio su console è rimandato a un generico futuro prossimo) è troppo presto per considerare Dragonkin un titolo “completo” e imprescindibile. Vi terremo aggiornati, quindi continuate a seguirci; e fate attenzione ai draghi.
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