Exoborne Provato: un extraction-shooter da tenere d’occhio

Chi di voi ha mai sentito parlare del genere extraction-shooter? È probabile che alcuni di voi non siano nuovi a questa terminologia, ma per coloro che non ne sono a conoscenza: come suggerisce il nome, un extraction-shooter è un gioco in cui il giocatore deve sopravvivere cercando risorse e, infine, portarle all’estrazione. Questo concetto varia […] L'articolo Exoborne Provato: un extraction-shooter da tenere d’occhio proviene da Vgmag.it.

Feb 22, 2025 - 10:04
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Exoborne Provato: un extraction-shooter da tenere d’occhio
Level Infinite Into the Infinite Exoborne

Chi di voi ha mai sentito parlare del genere extraction-shooter? È probabile che alcuni di voi non siano nuovi a questa terminologia, ma per coloro che non ne sono a conoscenza: come suggerisce il nome, un extraction-shooter è un gioco in cui il giocatore deve sopravvivere cercando risorse e, infine, portarle all’estrazione. Questo concetto varia da titolo a titolo, ma prendiamo ad esempio The Division, l’opera di Ubisoft che ha offerto una notevole opportunità a questo genere. In questo titolo, i giocatori impersonano gli Agenti della Divisione e si avventurano in un mondo pieno di pericoli, dovendo prestare attenzione non solo ai nemici controllati dall’intelligenza artificiale, ma anche ad altri giocatori, creando così un ibrido tra PvE e PvP, noto come PvEvP. Il titolo di Ubisoft rappresenta solo la punta dell’iceberg, poiché il genere ha trovato un ampio spazio nell’industria videoludica, attirando un gran numero di appassionati, come dimostra Escape from Tarkov. A questo proposito, discuteremo di un titolo che abbiamo avuto modo di provare durante la Closed Beta, ovvero Exoborne. Sviluppato da Sharkmob AB, questo gioco promette diverse caratteristiche interessanti. Durante il nostro test, abbiamo avuto l’opportunità di compiere i primi passi nel titolo grazie alla versione PC fornita dallo sviluppatore. Come sarà andato questo primo incontro con l’extraction-shooter? Scopritelo insieme a noi in questa anteprima.

Prepariamoci a sopravvivere!
Il logo ufficiale del gioco

Exoborne: l’umanità sull’orlo dell’estinzione

Una delle prime osservazioni che si possono fare all’arrivo su Exoborne è l’introduzione narrativa, che illustra gli eventi che circondano questo mondo. Al centro della storia troviamo Rebirth, una corporazione che aveva promesso pace e prosperità attraverso il progresso tecnologico, collocando l’opera anche nel genere della fantascienza. A seguito di numerosi cataclismi e delle menzogne di questa corporazione, l’umanità è stata costretta a reagire, grazie alla determinazione di un uomo, Tar, il leader della ribellione. Tar cerca il nostro supporto per sconfiggere definitivamente Rebirth e rivelare la verità. Questo è quanto conosciamo finora riguardo alla trama del videogioco. A prima vista, non sembra nulla di particolarmente innovativo, ma sarà interessante vedere come si svilupperà il prodotto finale. Tuttavia, è importante sottolineare che la trama non rappresenta l’elemento centrale di Exoborne, bensì il gameplay e le diverse meccaniche che caratterizzano la produzione.

Una volta catapultati in azione per la prima volta, avremo di fronte l’editor di creazione del nostro alter ego digitale. Si potranno personalizzare diversi aspetti del personaggio ma, nonostante questo, il tutto mi è sembrato piuttosto limitato e come ci saremmo aspettati in giochi come questi, sarà possibile fare affidamento a dei set pre-impostati. Sarebbe stato preferibile personalizzare ogni singolo aspetto del nostro personaggio, ma certamente non sarà questo a minare pesantemente la qualità del titolo, sebbene sia lecito sottolineare questa mancanza. Detto ciò, dopo aver fatto le dovute modifiche al nostro character, possiamo scendere in campo ed è qui che possiamo muovere i primi passi. Il tutorial è abbastanza dozzinale e banale, come insegnarci che con WASD (tastiera su PC) possiamo muoverci nelle quattro direzione o utilizzare il mouse per mirare e sparare. Insomma, delle meccaniche con cui un giocatore ha decisamente molta familiarità. Però, dopo aver eseguito queste azioni, saremo chiamati ad entrare nel vivo del gioco, in cui ci verrà detto che i nemici lasceranno a terra del bottino e interagendo con esso potremo prenderlo e usarlo a nostro piacimento. Qui ci saranno poi due decisioni: usarlo nel bel mezzo delle partite oppure andare all’estrazione e metterlo nel deposito, in modo tale che nelle seguenti partite potremo utilizzarlo, magari per partite molto più difficili.

Exoborne
Combattiamo per il loot!

Exoborne: il bottino è mio!

Una delle prime osservazioni da fare riguarda il livello di rarità presente nel gioco. In Exoborne, saranno introdotte le consuete rarità, differenziate per colore: bianco, verde, blu, viola e giallo. Tuttavia, questo solleva un campanello d’allarme, poiché in giochi simili si manifesta spesso il fattore fortuna. Immaginate di utilizzare un’arma di rarità bianca contro avversari equipaggiati con armi gialle o viola: ciò potrebbe portare a scontri sbilanciati nel PvP. Ci auguriamo che Exoborne non segua l’esempio di The Cycle Frontier, dove gli scontri tra giocatori risultavano decisamente squilibrati proprio a causa della differenza di rarità di equipaggiamento. Detto ciò, dal punto di vista del gameplay, ci troviamo di fronte ad uno shooter di estrazione piuttosto interessante. Il gunplay, con un’impronta molto arcade, riesce a offrire una certa soddisfazione ad ogni colpo inferto ai nemici, anche se non raggiunge le aspettative di entusiasmo. Inoltre, la gestione dello zaino rivestirà un’importanza fondamentale, poiché saranno disponibili diverse tipologie di zaini che aumenteranno lo spazio nell’inventario, permettendoci di raccogliere un numero maggiore di oggetti. Parlando di questi ultimi, nel mondo di gioco sarà possibile trovare trovare vari elementi, come placche corazzate, armature, armi da fuoco e kit medici, che ci aiuteranno a sopravvivere in questo ambiente ostile. Un altro aspetto che ho notato riguarda il design delle armature, che ha ricordato molto il lavoro di Bioware su Anthem. É probabile che il team di sviluppo si sia ispirato a questo titolo anche per quanto riguarda le abilità. Sì, avete letto bene: in Exoborne avremo la possibilità di equipaggiare armature con abilità specifiche, anche se alcune di esse sembrano presentare al momento problemi di bilanciamento.

Ad esempio, durante le sessioni PvP contro altri giocatori, si riscontra una certa facilità nel risultare vincitori negli scontri corpo a corpo. Tuttavia, uno dei principali problemi riscontrati durante la fase di test è il bilanciamento delle abilità in PvP, poiché alcune risultano essere molto versatili ed efficaci, mentre altre sembrano predominare eccessivamente sui nostri avversari. Per quanto riguarda la mappa di gioco, il giocatore avrà l’opportunità di portare a termine diversi obiettivi e compiti. Infatti, per introdurre il giocatore ad Exoborne, sarà presente una sorta di missione principale che lo guiderà nell’esecuzione di varie attività e nell’esplorazione del mondo di gioco, offrendo inoltre ricompense di notevole interesse. Inoltre, la fase beta di Exoborne ha permesso di provare più di una mappa, all’interno delle quali sono presenti numerose possibilità di acquisire il bottino. In conclusione, le premesse finora sembrano essere positive affinché Exoborne possa rivelarsi un buon extraction-shooter, sebbene non manchino alcune lacune per il titolo di Sharkmob AB.

Avendo testato per diverse ore la versione PC di Exoborne, posso affermare in prima persona di essere rimasto colpito dalla qualità visiva del titolo. Il motore grafico utilizzato, l’Unreal Engine 5, dimostra notevoli capacità, ma risulta anche piuttosto complesso da gestire, anche per sviluppatori esperti. Con la mia configurazione, equipaggiata con una scheda video RTX 4070 e un processore I5-13600K, è importante sottolineare che, grazie al Frame Generator di Nvidia, impostando tutto su qualità, il gioco riesce a mantenere senza difficoltà oltre i 140 fotogrammi al secondo, un risultato davvero notevole. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti tecnici, come alcune animazioni, che potrebbero essere migliorati. Ci si aspettava di più in questo senso, ma è comprensibile che non si possa avere tutto. In ogni caso, dal punto di vista grafico, il gioco si comporta piuttosto bene, offrendo un’estetica di buon livello.


Exoborne sembra essere un extraction-shooter molto interessante: il gunplay dallo stampo arcade convince il giusto e ci sono altre meccaniche molto interessanti come le abilità delle armature, che garantiscono diverse skill ai nostri personaggi. Presente anche la personalizzazione del nostro alter ego digitale, sebbene in maniera piuttosto limitata, permettendoci di creare un personaggio quasi basilare. Presente invece in abbondanza il bottino, che sarà ottenibile sia dai nostri nemici gestiti dall’IA, sia quelli controllati dai giocatori reali. Insomma, noi abbiamo assaggiato una piccola porzione di quello che sarà dopo il gioco finale, però dopo questa closed beta ammetto che Exoborne potrebbe rivelarsi un gioco molto valido nel corso del tempo, seppur ritengo che al momento non abbia i mezzi per competere con colossi di questo genere come Escape From Tarkov. Attendiamo nuovamente la possibilità di mettere le mano sul gioco per saperne di più sull’opera di Sharkmob AB e su dove potrà arrivare.


 

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