Facebook, Instagram e Threads: iniziano i test ufficiali per le Community Notes
Alcune delle principali piattaforme Meta, dal prossimo 18 marzo, avvieranno i primi test ufficiali delle Community Notes.

Dopo una lunga attesa, Meta sembra in procinto di testare le Community Notes a partire dal prossimo 18 marzo.
Nella fase di test saranno coinvolte piattaforme come Facebook, Instagram e Threads, con una prima fase di implementazione che riguarderà il territorio degli Stati Uniti.
Questa nuova forma di moderazione va a sostituire il discusso programma di fact-checking, considerato da Meta come incline a pregiudizi politici.
Al momento vi è una lista di attesa con ben 200.000 volontari che hanno fanno richiesta per partecipare ai test, con la compagnia che ha annunciato un’accesso graduale e casuale alla nuova funzione.
I collaboratori, una volta ottenuto l’accesso alle Community Notes, avranno il compito di scrivere e valutare note, con un sistema di valutazione che si basa sull’algoritmo open source già usato su X.
I partecipanti ai primi test devono avere più di 18 anni, avere un account sul social da più di sei mesi e un numero di telefono verificato.
Community Notes: dal 18 prende il via la nuova forma di moderazione
Per Meta, il passaggio alle Community Notes è stato un atto dovuto, visto il sostanziale fallimento del sistema fact checking, attivo dal 2016.
In molti casi, questo sistema di moderazione, soprattutto nel contesto USA, è sembrato spesso viziato da interventi tutt’altro che imparziali, che hanno reso i social network un ambiente poco piacevole per molti utenti.
Meta afferma che le note in questione avranno un limite di 500 caratteri e dovranno includere un collegamento a supporto. Una volta che le Community Notes saranno visibili agli utenti, non riporteranno il nome dell’autore. Con questa iniziativa, Meta non vuole elevare singoli individui ad arbitri ma rendere più importante l’opinione della community nella sua interezza.
Inizialmente le Community Notes saranno disponibili solo in inglese, spagnolo, cinese, vietnamita, francese e portoghese. Allo stato attuale non vi sono particolari indicazioni riguardo l’ampiamento di questa forma di moderazione anche ad altri linguaggi.