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Gli Stati Uniti puntano al predominio lunare
La recente missione lunare privata evidenzia il cambio di tono nella politica spaziale americana, con un'enfasi sul primato nazionale
La storica missione lunare Blue Ghost 1 della Firefly Aerospace ha segnato un importante traguardo nel panorama aerospaziale, riaccendendo il dibattito sulla corsa allo spazio e sulle ambizioni americane di leadership nell'esplorazione lunare. Durante l'ammartaggio del lander privato avvenuto domenica 2 marzo, Janet Petro, amministratrice ad interim della NASA, ha pronunciato dichiarazioni che segnano un cambiamento significativo nella retorica dell'agenzia spaziale americana.
"Credo che questa amministrazione voglia davvero mantenere l'America al primo posto, e penso che il modo in cui lo facciamo sia dominando in tutti i domini dello spazio," ha affermato Petro, riprendendo la retorica dell'"America First" tipica dell'amministrazione Trump. "Il dominio dello spazio che conquisteremo stasera sarà sulla superficie della Luna e attorno ad essa."
Queste dichiarazioni rappresentano un allontanamento dal tradizionale messaggio di cooperazione internazionale che ha caratterizzato le missioni Apollo con il loro "per tutta l'umanità". Il programma Commercial Lunar Payloads Services (CLPS) della NASA, nell'ambito del quale Firefly sta effettuando la missione Blue Ghost per un valore di 77,9 milioni di euro, viene ora descritto come fondamentale per costruire un'economia lunare per gli Stati Uniti.
