Google fa finalmente qualcosa: Honey deve svelare come guadagna
Google cambia le regole di Chrome: Honey ora deve svelare come guadagna dai codici sconto. Ecco cosa cambia per gli utenti.L'articolo Google fa finalmente qualcosa: Honey deve svelare come guadagna sembra essere il primo su Smartworld.

Negli ultimi anni, Honey è diventata una delle estensioni più popolari per chi fa shopping online. Il suo obiettivo del resto è potenzialmente utilissimo per gli utenti: trovare e applicare automaticamente codici sconto durante gli acquisti.
Tuttavia, nel 2024 è esploso un caso che ha minato pesantemente la popolarità di questo servizio di proprietà di PayPal. Un video virale ha rivelato che Honey non sempre offre il miglior sconto possibile e, cosa ancora più grave, sostituisce i codici di affiliazione di influencer e creatori di contenuti con i propri, guadagnando sulle spalle di chi ha generato la vendita.
Adesso, con una nuova politica di Google relativa alle estensioni di Chrome, Honey è stata costretta a dichiarare apertamente come guadagna. Senza quindi cambiare come guadagna.
Dopo le polemiche, anche se con qualche mese di ritardo, Google ha deciso di imporre nuove regole per le estensioni nel Chrome Web Store. Da ora in poi:
- Gli sviluppatori devono dichiarare apertamente se l'estensione usa una qualche forma di affiliazione.
- I link di affiliazione possono essere usati solo se offrono un vantaggio reale agli utenti.
- È vietato sostituire i codici di affiliazione di altri, evitando che estensioni come Honey sottraggano guadagni ai content creator e non solo.
Questo aggiornamento ha un impatto diretto su estensioni molto usate in Italia, dove Honey è tra le più scaricate per lo shopping online. Anche Rakuten, un servizio simile, ha già adeguato la sua comunicazione per rispettare le nuove regole.
A seguito di queste nuove direttive, Honey ha aggiornato la sua descrizione nel Chrome Web Store con la seguente nota:
Quando usi PayPal Honey, i commercianti possono pagarci commissioni di affiliazione. Condividiamo queste commissioni con gli utenti sotto forma di ricompense.
La trasparenza (imposta) è un passo avanti, ma non risolve il problema alla radice. Honey continua a utilizzare il suo sistema di affiliazione, e il modo in cui gestisce i codici sconto rimane poco chiaro.
Basterà il miraggio (è proprio il caso di dirlo) di un possibile risparmio per convincere gli utenti a continuare a usare Honey, o ci vorrà qualcosa di più?
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