La SEC chiude la causa contro Gemini: continua la serie di esiti positivi

Praticamente chiuse senza esiti negativi tutte le principali cause anti-crypto dell'agenzia americana.

Feb 27, 2025 - 11:15
 0
La SEC chiude la causa contro Gemini: continua la serie di esiti positivi
sec gemini

Un paio di anni fa, la SEC accusò Gemini di offrire al pubblico security non registrate

Quelle accuse facevano parte di una precisa strategia dell’agenzia americana volta a limitare o ad imporre restrizioni ai mercati crypto. Accuse simili ad esempio furono rivolte anche ad un altro exchange crypto statunitense, Coinbase. 

Da allora sono passati 699 giorni dall’inizio delle indagini contro Gemini, e 277 giorni da quando l’exchange crypto ha ricevuto un Wells Notice dalla stessa agenzia. 

SEC vs Gemini: la chiusura della causa

Ieri uno dei due fondatori dell’exchange, Cameron Winklevoss, ha scritto che lunedì la SEC ha informato il loro consulente legale di aver chiuso queste indagini

Alla luce di ciò le accuse sono cadute, la causa è stata chiusa, e non verranno più intraprese azioni esecutive nei confronti di Gemini per tale questione.

Winklevoss scrive: 

“Sebbene ciò rappresenti un’altra pietra miliare verso la fine della guerra alle criptovalute, che ha già incluso il ritiro da parte della SEC della causa contro Coinbase e la chiusura delle indagini su OpenSea, Robinhood e UniSwap, non compensa affatto il danno che questa agenzia ha arrecato a noi, al nostro settore e all’America”.

Molto probabilmente la decisione della SEC, come negli altri casi simili, dipende dal cambio di strategia dell’agenzia nei confronti dei mercati crypto

L’effetto Trump

La precedente strategia della SEC nei confronti dei mercati crypto era stata elaborata ed imposta dall’ex-presidente Gary Gensler, democratico e nominato dal precedente presidente USA democratico Joe Biden. 

Gensler se l’era presa duramente con i mercati crypto, soprattutto dopo il fallimento di FTX. Occorre ricordare che il co-fondatore e CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, aveva donato ai politici democratici molti milioni di dollari prelevati dai conti dei clienti del suo exchange. 

Dopo la vittoria elettorale del repubblicano Donald Trump, a inizio novembre, Gensler aveva annunciato le sue dimissioni, divenute operative a partire dal giorno in cui Trump si è insediato alla Casa Bianca (20 gennaio). Da quel momento la strategia anti-crypto della SEC è stata di fatto abbandonata. 

Il nuovo presidente pro-tempore della SEC, Mark Uyeda, è pro-crypto, e lo dovrebbe essere anche il prossimo presidente, dato che per tale suolo è stato designato Paul Atkins. 

L’impatto sui mercati crypto

L’impatto sui mercati crypto della strategia anti-crypto del presidente Gensler si è fatto sentire, soprattutto a cavallo tra il 2022 ed io 2023. 

A dire il vero nel corso della seconda metà del 2023 un paio di sentenze di tribunale avevano già iniziato ad affondare questa strategia, dato che sancirono la sconfitta della SEC in due casi chiave, come quello di XRP e degli ETF su Bitcoin spot

Nel corso del 2024, quando c’era ancora Gensler alla presidenza, tale strategia fu poi di fatto messa all’angolo, dato che la SEC finì per approvare di sua spontanea iniziativa anche gli ETF su ETH spot. 

Winklevoss però fa notare che la causa della SEC è costata a Gemini decine di milioni di dollari solo in spese legali e centinaia di milioni in perdita di produttività, creatività e innovazione, e Gemini non è stata la sola ad avere questi problemi. 

Scrive: 

“Il comportamento della SEC nel complesso nei confronti di altre aziende e progetti di criptovalute è costato ordini di grandezza in più e ha causato perdite non quantificabili nella crescita economica per l’America”.

Quindi se alla fine l’impatto della strategia anti-crypto della SEC di Gensler ha avuto effetti contenuti sui prezzi delle criptovalute, ha avuto invece impatti fortemente negativi sugli operatori del settore statunitensi. 

Infatti Winklevoss aggiunge: 

“È del tutto inaccettabile che un’agenzia come la SEC faccia il bullo, molesti e attacchi un’industria legale e poi decida un giorno di dire semplicemente che va tutto bene e andarsene”. 

La normativa crypto negli USA

Uno dei grossi problemi è ancora la mancanza di una normativa chiara per il settore crypto negli USA. 

La UE ad esempio si è già dotata di una normativa chiara, anche se forse un po’ troppo stringente, ma negli USA sono anni che i tentativi di crearne una vengono bloccati al Congresso. 

Tuttavia con l’amministrazione Trump è possibile che finalmente riescano a produrne una, perlomeno per rendere chiaro agli operatori del settore cosa devono, possono o non possono fare. 

Una delle proposte in tal senso è quella di togliere alla SEC la supervisione sui mercati crypto, passandola ad un’altra agenzia, la CFTC, che si occupa di commodity e non di security. Infatti ormai è chiaro che molte tra le crypto principali non sono considerabili security, anche se qua e là qualcuna c’è. 

Lo stesso Winklevoss conclude dicendo: 

“Sono felice di voltare pagina qui come settore, ma questa non è la fine, piuttosto l’inizio per garantire che ciò non accada mai più al settore delle criptovalute o a qualsiasi altro settore di frontiera nuovo ed entusiasmante in futuro. Eccoci qui per continuare a riformare il nostro governo e combattere la buona battaglia. Ci aspetta qualcosa di incredibile”.