Mobilità elettrica in Italia: ferme le auto, crescono colonnine e minicar (e la conferma che la sostenibilità sia da "ricchi")
In che direzione sta andando il mercato della mobilità elettrica nel nostro Paese? Il rapporto di Repower offre un'analisi esaustiva, e non molto incoraggianteL'articolo Mobilità elettrica in Italia: ferme le auto, crescono colonnine e minicar (e la conferma che la sostenibilità sia da "ricchi") sembra essere il primo su Smartworld.

Che il mondo dell'auto stia affrontando una crisi enorme è risaputo, ma quali sono i dati sulla vendita di auto elettriche, la distribuzione di colonnine di ricarica e l'adozione di una mobilità più sostenibile da parte degli italiani?
Repower, azienda attiva nel settore dell'energia, ha appena rilasciato un rapporto estremamente esaustivo sul 2024, confermando una situazione stagnante per le auto, ma con una certa vivacità per gli altri veicoli. E una conferma preoccupante.
Partiamo dal dato più evidente: le immatricolazioni di auto elettriche. In Italia sono stagnanti, una situazione che riflette in un certo modo la situazione del mercato delle auto in generale.
Le immatricolazioni di auto in Italia
Se infatti le immatricolazioni di auto in assoluto hanno visto una leggera contrazione (-0.5% rispetto al 2023), quelle di auto elettriche sono calate dell'1% (65.620 su 1.559.229 veicoli totali).
Le auto più vendute sono state principalmente Tesla (Model 3 e Y rappresentano il 23,67% delle vendite totali):
- Tesla Model 3, 7.945 unità
- Tesla Model Y, 7.435 unità
- Volvo EX30, 3.716 unità
- Dacia Spring, la più economica ma appena 3.490 unità
La quota di mercato delle auto elettriche è ferma al 4,2%, mentre quello delle ibride plug-in è del 3,3% (dal 4,4% del 2023).
Il divario tra Nord e Sud è ancora importante
Il Nord, particolarmente il Nord-Est, si rivela la zona dove si vendono più auto elettriche (22.584 unità), mentre tra le regioni si conferma al vertice la Lombardia con 11.762 immatricolazioni nonostante il calo rispetto al 2023 (-5,97%).
In Europa va meglio, ma i segnali non sono incoraggianti
E negli altri Paesi europei come va? Anche in Europa c'è stato un calo delle immatricolazioni globali, -0,8% con 10,6 milioni di immatricolazioni, e le auto elettriche hanno visto un vero e proprio tonfo: -5,9%.
La quota di mercato di auto elettriche però è molto superiore rispetto all'Italia: la media del continente è del 13,6%, mentre in Francia si assesta sul 16,9% e in Germania sul 13,5% (dal 18,6%).
Ma sono i dati rispetto al 2023 quelli più interessanti: in Germania, causa la fine degli incentivi, c'è stata una battuta d'arresto enorme, mentre in Belgio (dal 19,6% al 28,5%) e Danimarca c'è stato un incremento importantissimo.
Crescono solo le ibride
Andando a vedere i dati per alimentazione a livello europeo, scopriamo come le auto elettriche rappresentino il 13,6%, un dato superiore (nonostante il calo) a quello della auto diesel che continuano a calare e si assestano all'11,6%.
Calano le ibride plug-in (6,8%), e le auto a benzina, -4,8% mentre le ibride (mild e full) sono le uniche a sorridere con un +20,9%.
Il confronto con il resto del mondo
Se analizziamo la situazione nel resto del mondo, possiamo vedere come solo l'Europa arretri. Il mercato globale di auto elettriche è aumentato del 25% con 17,1 milioni di auto, guidato dalla Cina con 11 milioni di veicoli (+40%, il 64% del mercato totale).
In Stati Uniti e Canada c'è stato un aumento del 9% (1,8 milioni di veicoli), e il resto del mondo ha registrato un aumento del 27%.
Se vediamo il mercato europeo allargato, che comprende Unione Europea, Regno Unito, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, registriamo una contrazione delle BEV pari al 3% (3 milioni di vetture).
Andando a vedere il dato delle infrastrutture, la situazione è confortante, ma si conferma il divario tra Nord e Sud. In Italia ci sono 60.339 punti di ricarica pubblici, una crescita del 28% rispetto al 2023 (13.111 nuove colonnine).
Ma non sono solo buone notizie. La maggioranza delle colonnine (48.237 punti) presenta potenza inferiore ai 50 kW, mentre sono solo 8.536 i punti con potenze comprese tra 50 e 149 kW e appena 3.566 le colonnine ultraveloci (con una potenza superiore o uguale ai 150 kW).
Il dato delle autostrade è ancora scoraggiante: se in due anni i punti di ricarica sono triplicati (da 310 a 1.057 punti), a oggi solo il 42% delle aree di servizio autostradali è attualmente dotato di infrastrutture di ricarica.
Per quanto riguarda la distribuzione delle infrastrutture, segue il dato delle immatricolazioni. La maggioranza delle colonnine è al Nord, con il 58% dei punti di ricarica totali, seguito dal Centro (20%) e dal Sud e le isole (22%).
I dati degli altri veicoli
Il rapporto rivela anche alcuni dati interessanti. Innanzitutto, la crescita di un altro tipo di mobilità elettrica, con l'esplosione di minicar (+25,78% con 21.442 immatricolazioni) e quadricili (+35,53% con 13.389 unità) nonostante il calo degli scooter elettrici (-16,08%).
Incoraggianti i risultati anche delle bici elettriche, nonostante un calo del mercato rispetto al 2023. Nell'ultimo mese del 2024 infatti si è registrato un aumento delle vendite del 21,78% rispetto al 2023 il che è di buon auspicio per il futuro.
Il costo delle auto elettriche diminuisce, ma non abbastanza
C'è però un problema per le auto elettriche e la loro diffusione: il costo e le possibilità di acquisto da parte dei giovani. Il costo medio delle auto in Italia nel 2024 è di 30.000 euro, oltre 1.000 euro in più rispetto al 2023 (prima del 2020 era di 21.000 euro).
Se si guardano le auto elettriche, il costo, tenendo presente l'inflazione, in Unione Europea è diminuito dell'11%, ma è sempre di 61 mila euro.
Non sorprende che la Gen Z se ne tenga alla larga: in Italia, il numero di auto intestate a giovani sotto i 25 anni è diminuito del 43% tra il 2011 e il 2021.
La mobilità sostenibile è da ricchi?
Nel complesso, la mobilità sostenibile (non solo quella legata alle auto elettriche) sembra un affare da ricchi. Repower ha scoperto come nelle città metropolitane la gente si sposti molto di più con i mezzi pubblici (17,6% degli spostamenti), mentre nelle zone extraurbane il dato crolla al 5%.
Non solo, ma nei Comuni con redditi medi sopra i 25.000 euro la mobilità sostenibile (autobus, biciclette e a piedi) riguarda il 39,6% degli spostamenti, contro il 20,6% dei Comuni con redditi medi inferiori ai 15.000 euro.
Ovviamente nel computo vanno valutate le piste ciclabili e la diffusione dei mezzi, ma è un dato da valutare e che segna una profonda spaccatura, sociale e con rilevanze politiche. Il rapporto, disponibile qui, offre uno spunto interessante su come ripensare la mobilità, meno auto di proprietà e più noleggio, e l'impatto della situazione geopolitica attuale, tenendo in conto i dazi, la produzione di batterie e l'estrazione di terre rare.
I dati sulle vendite di auto elettriche non sono incoraggianti, ma è bene conoscere questa tecnologia, perché le sfide climatiche. Ecco alcuni articoli che potrebbero interessarvi.
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