BECCS, stime troppo ottimistiche. Per ridurre la CO2, dobbiamo toccare un tabù
Uno studio ha evidenziato che il vero potenziale di questa tecnologia è 40 volte più basso di quello suggerito nelle valutazioni.
Sentiamo spesso parlare della cattura e dello stoccaggio del carbonio (CCS), ma poco della tecnologia BECCS (Bioenergy with Carbon Capture and Storage) che combina la bioenergia con il sequestro e lo stoccaggio del carbonio per ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. La BECCS potrebbe avere un ruolo importante nella transizione energetica, poiché la bioenergia può fornire calore ad alte temperature e combustibili che funzionano nei motori già esistenti.
Nonostante il sostegno, i piani per la distribuzione di questa tecnologia sono ancora insufficienti in tutti i settori, come anche lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per il trasporto e lo stoccaggio della CO2. Secondo le attuali previsioni, basate su progetti in fase di sviluppo, la cattura di carbonio da fonti biogeniche potrebbe raggiungere circa 60 milioni di tonnellate all'anno entro il 2030.
Un valore significativamente inferiore rispetto alle 185 milioni di tonnellate annue previste nello Scenario Net Zero entro il 2050. Tuttavia, uno studio pubblicato su Communications Earth & Environment, riguardante il potenziale BECCS del Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK), ha evidenziato che il vero potenziale di questa tecnologia è 40 volte più basso di quello suggerito nelle valutazioni, raggiungendo una cattura di soli 200 milioni di tonnellate di CO2 l’anno.