Dragon Age The Veilguard è già su PlayStation Plus. Gli altri casi di “flop” regalati!
Progetto tra i più anticipati degli anni passati. Gioco tra i più attesi del 2024. Poi arriva il 30 ottobre e Dragon Age The Veilguard viene accolto con un generico “meh” da parte di pubblico e utenza. Chiariamo: il gioco sviluppato da Bioware (gli stessi di Mass Effect, per intenderci) ha diversi punti di sicuro […] L'articolo Dragon Age The Veilguard è già su PlayStation Plus. Gli altri casi di “flop” regalati! proviene da Vgmag.it.


Progetto tra i più anticipati degli anni passati. Gioco tra i più attesi del 2024. Poi arriva il 30 ottobre e Dragon Age The Veilguard viene accolto con un generico “meh” da parte di pubblico e utenza. Chiariamo: il gioco sviluppato da Bioware (gli stessi di Mass Effect, per intenderci) ha diversi punti di sicuro interesse e pregio (li ha elencati il nostro Salvatore Cardone nella sua recensione che trovate a questo link). Picchi che però non sono bastati a convincere il pubblico mainstream.
Pochi mesi dopo la release – a gennaio 2025 – Electronic Arts ha rivelato i dati di vendita di Dragon Age The Veilguard: 1.5 milioni di copie, non abbastanza per considerare il titolo come soddisfacente da un punto di vista commerciale. Poco attraente dunque? Questo sembra il sentimento. È stato quindi con sorpresa che abbiamo accolto la notizia dell’inserimento di Dragon Age The Veilguard tra i videogame che entreranno a far parte dei giochi offerti in omaggio agli utenti abbonati a PlayStation Plus a partire da marzo (qui gli altri giochi in catalogo).
Perché Sony ha deciso di inserire nel catalogo PlayStation Plus (per di più Essentials, il piano base) un gioco così recente? È un modo per “correre ai ripari” dopo una partenza lentissima? Soprattutto, è un caso isolato? Riguardo a quest’ultima domanda abbiamo trovato una risposta: assolutamente no e, anzi, siamo in grado di fornire almeno altri 3 esempi recentissimi di giochi che non sono andati benissimo lato vendite e che PlayStation ha deciso di regalare poi ai suoi abbonati. Curiosi di scoprire quali?
Suicide Squad Kill the Justice League… e Warner ancora trema
È il secondo esempio più recente tra quelli disponibili. Uscito a gennaio 2024 dopo una serie di rinvii dettati dalla necessità di eseguire ulteriori operazioni di polishing, Suicide Squad: Kill the Justice League si è rivelato essere molto meno entusiasmante di quanto preventivato inizialmente. Quando si diffuse la notizia che Rocksteady avrebbe lavorato a un gioco ambientato nell’universo narrativo dei suoi precedenti Batman Arkham, l’aria divenne subito elettrica.
Peccato che la carica si esaurì non appena si comprese che l’idea di Warner non fosse quella di espandere la lore con un gioco action-adventure single-player, ma con un looter-shooter live-service come ce n’erano già parecchi in circolazione. Le vibranti rimostranze espresse dopo i primi trailer si tradussero in un’accoglienza poco meno che tiepida (qui la nostra recensione). I server di gioco si sono progressivamente svuotati nel corso del tempo e nonostante i continui update stagionali coi quali sbloccare nuovi personaggi.
PlayStation ha deciso di inserire Suicide Squad Kill the Justice League nel catalogo Plus di gennaio 2025, esattamente un anno dopo la release. Questo nonostante il titolo sia destinato a perdere la componente live-service per diventare un looter-shooter offline. I server dovrebbero chiudere definitivamente a breve e segnare così il “flop” peggiore di Warner Bros (che è in crisi nera ultimamente).
Crime Boss Rockay City: il cast stellare non è bastato
Sviluppato da Ingame Studios ed edito dall’italiana 505 Games, Crime Boss Rockay City puntava a essere il sogno bagnato per tutti gli amanti del cinema poliziesco e d’azione degli anni ’80 e ’90. Tra una Rockay che ricorda fin troppo da vicino la Miami di Miami Vice e una trama che intreccia la vita di criminali e poliziotti corrotti ora in lotta, ora alleati, il punto di forza di Crime Boss Rockay City risiedeva soprattutto nel cast.
Stelle di fama internazionale che pure in qualche caso si erano prestate al genere avrebbero dovuto rappresentare un ghiotto richiamo per i fan: Chuck Norris, Michael Madsen, Kim Basinger, Danny Glover, Danny Trejo, Vanilla Ice, Michael Rooker. Ce n’è abbastanza per mettere in piedi un film di un certo successo al botteghino.
Peccato che nel mondo dei videogiochi questo non basti! Il titolo non convince la stampa che critica un po’ di tutto: dai bug al supporto allo stealth, dalle performance degli attori al modello “Payday-like” ritenuto obsoleto. Il giudizio è impietoso, specie per la versione PS5 (le edizioni console sono arrivate pochi mesi dopo la release su PC: il 28 giugno 2023). Secondo Metacritic è il sesto peggior videogioco uscito su PlayStation quell’anno. Poco meno di un anno dopo, a settembre 2024, Sony decide comunque di regalarlo agli utenti abbonati al Plus. I dati di vendita non sono stati resi noti, per ora, ma si sa che Ingame prevede il supporto ancora per un po’.
Forspoken: l’esclusiva dimenticata di Sony
Arrivato su PlayStation Plus insieme a Crime Boss Rockay City, Forspoken ha però pochi mesi di anzianità in più. Sviluppato da Luminous Productions e pubblicato da Square Enix, il fantasy RPG uscito il 24 gennaio 2023 ha raccolto pareri misti da parte della critica specializzata. Tra chi ha elogiato il parkour e il traversal e chi ha constatato un open-world relativamente vuoto, Forspoken ha faticato a trovare veri estimatori nella community.
Un peso ha certamente giocato la relativa brevità dell’esperienza che, tra l’altro, termina poco dopo esser diventata interessante. Se a questo si aggiunge un inizio di storia non proprio al cardiopalma – anzi, proprio lento – ecco che molti gamer potrebbero aver percepito difficoltà quando non proprio repulsione verso il gioco.
Alcune dichiarazioni concesse da Yosuke Matsuda – presidente di Square Enix nel 2023 – lasciavano intendere che il publisher fosse tutt’altro che soddisfatto dai risultati di vendita. Anzi, secondo Matsuda le performance scarse avevano messo a rischio le previsioni per l’intero anno. A pagarne le spese il team, smembrato e riassorbito in altri studi nel maggio dello stesso anno. Forspoken, dicevamo, è poi stato regalato agli utenti PlayStation a settembre 2024, un anno e otto mesi dopo la release.
Dragon Age The Veilguard tutto è, dunque, tranne un caso isolato di videogioco non proprio apprezzatissimo poi finito su PlayStation Plus. Rispetto agli altri però, come molti avranno certamente notato, la sua release nel catalogo è stata sostanzialmente fulminea. È anche da notare come il tempo tra la normale uscita e l’aggiunta al servizio plus si sia progressivamente assottigliato: da oltre un anno e mezzo necessario per Forspoken, a meno di 6 mesi serviti per The Veilguard. Si tratta di un trend o di una casualità? Che sia il modo di PlayStation di rispondere – non esplicitamente – al Game Pass di Xbox?
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