Come sviluppare un agente AI di successo nel mondo crypto

In questo articolo approfondiamo il tema degli agenti AI, e vediamo tutti i passaggi per creare il proprio assistente virtuale intelligente.

Feb 15, 2025 - 11:27
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Come sviluppare un agente AI di successo nel mondo crypto
come creare un agente AI

In questo articolo approfondiamo il tema degli agenti AI, e vediamo tutti i passaggi necessari per creare il proprio assistente virtuale intelligente.

Queste entità tecnologiche possono gestire ed elaborare una vasta gamma di dati del mercato crypto, prendendo decisioni in autonomia ed automatizzando processi specifici. Facciamo attenzione, però, a distinguere gli agenti AI dai token che li rappresentano in veste speculativa sul mercato. 

Tutti i dettagli di seguito.

Cosa sono e come funzionano gli agenti AI?

Gli agenti AI rappresentano modelli di intelligenza artificiale progettati per automatizzare, ottimizzare e migliorare diverse attività del mondo reale e/o digitale. Possono essere concepiti come dei veri e propri assistenti virtuali capaci di interagire con gli utenti o con altri sistemi in modo autonomo, sulla base di un set predefinito di informazioni.

All’interno del settore crypto il loro uso può essere destinato all’elaborazione di strategie di trading, regolando ordini in base alle condizioni del mercato. Talvolta possono essere utilizzati per svolgere analisi on-chain, creare insights, identificare pattern di comportamenti sospetti (hack, rug pull) e fornire supporto decisionale con raccomandazioni basate su modelli predittivi.

In casi più specifici, queste interfacce AI possono addirittura aiutare a rilevare i cambiamenti nel sentiment del mercato, monitorando notizie e post sui social media. Addirittura, potrebbero anche presentare una propria personalità, adattando il tono di comunicazione e il comportamento in base all’utente e all’ambiente con cui interagiscono.

In sostanza, gli agenti AI possono svolgere qualsiasi tipo di operazione, purché abbiano accesso a un endpoint e alle API di programmazione. Il loro limite è determinato dall’immaginazione umana, e ovviamente dalla potenza di calcolo dell’infrastruttura sottostante e dai dati di addestramento che presentano. 

Gli assistenti più “potenti” sono banalmente quelli che hanno accesso ad una vasta gamma di dati e riescono a svolgere più richieste contemporaneamente sulla base di particolari modelli di machine learning.

I principali assistenti virtuali del settore crypto

Al giorno d’oggi esistono diverse tipologie di genti AI che operano all’interno dell’industria delle criptovalute, e vengono classificate in base al loro uso principale.

Di per sé, anche i classici chatbot come ChatGPT e Copilot hanno un ruolo importante nel settore degli asset digitali, essendo capaci di fornire informazioni su temi più disparati.

Sebbene non siano in grado di effettuare analisi approfondite o previsioni di mercato accurate, risultano comunque molto utili per interpretare notizie, rispondere a domande generali e rimanere aggiornati sugli sviluppi del mondo crypto.

Esistono poi agenti AI più orientati all’analisi e allo studio dei grafici, che riescono a fornire precise strategie di trading automatizzate. In questo caso è fondamentale che a questi bot venga associato un modello statistico-matematico con cui possono prendere le corrette decisioni e replicare le giuste operazioni. Le piattaforme più conosciute per il lancio di queste automazioni di trading sono 3Commas, HaasOnline, Cryptohopper, Shrimpy e TradeSanta.

Nella maggior parte dei casi però, gli agenti AI più popolari del mondo crypto sono quelli che vivono su X agendo con un proprio account social. In questo contesto operano in maniera ibrida, pubblicando post ed interagendo con gli utenti su temi specifici, fornendo insight su analisi on-chain, e segnalando nuove occasioni speculative.

Tra gli agenti AI presenti su X, quelli più conosciuti sono Fartcoin, AI16Z, Sender AI, Griffain, Luna, Virtual, AIXBT, Do Kween, Orbit e Thales e TMAI.

Molto interessante anche il bot Bender AI, che segnala in tempo reale nuove pool create sulla blockchain di Solana, filtrando i token più promettenti e con più liquidità.

Come lanciare il proprio agente AI: tutte le skills necessarie

Lanciare un agente AI può essere più o meno facile o difficile in base alla tipologia di bot che si vuole creare e all’uso a cui è destinato. Indicativamente, lanciare un entità AI che necessità di una larga quantità di dati e potenza di calcolo, può richiedere un investimento oneroso oltre ad approfondite competenze di programmazione.

Se si vuole progettare un bot di trading, esistono soluzioni no-code come quelle citate in precedenza, a cui vanno collegate interfacce API poco costose. Tuttavia, per lanciare un assistente AI di successo che possa azzeccare i giusti investimenti, è imprescindibile disporre di una propria strategia funzionante da dover soltanto automatizzare.

Per far ciò è necessario eseguire diversi backtesting su un ampio campione di dati, simulare operazioni, valutare prestazioni e perfezionamento il modello predittivo.

Alcuni parametri da poter implementare per la propria strategia di trading potrebbero essere: deviazioni statistiche dei prezzi, rottura di una media mobile, variazione del volume, influssi e deflussi di liquidità ecc.

Per creare invece un agente AI da collegare al proprio account X (o ad un nuovo profilo) è necessario creare un account sul Developer Portal del social media, e creare un applicazione API per ottenere le chiavi di accesso. A questo punto ci sarà da scegliere la piattaforma di Machine Learning/AI più adatta allo scopo del nostro bot, come ad esempio OpenAI, Rasa, e TensorFlow. 

Dopo aver configurato l’accesso all’API di X e scelto il framework AI, sarà il momento di scrivere il codice del bot per generare risposte automatizzate.

Un consiglio per non-sviluppatori è quello di utilizzare piattaforme come Make.com, che aiutano a gestire e pianificare l’attività su X senza dover programmare alcuna riga di codice. Make.com offre una grande community e documentazioni aggiornate, ma se si vuole provare, ci sono valide alternative come Zapier e la startup Buildship.

Distinguere il token dalla tecnologia 

Rimanendo nell’ambito degli agenti AI su X, è importante chiarire la natura di questa tecnologia e la sua distinzione dai token che, pur essendo associati a essa, non ne riflettono necessariamente il funzionamento. Infatti, spesso questi token sono creati per generare hype, senza un reale legame con l’AI, rappresentandola solo in modo superficiale e speculativo.

È fondamentale capire che il token di un agente AI non ha nulla a che vedere con la sua tecnologia sottostante. Monete come AIXBT, AI16Z, FAI, GRIFFAIN e ANON non presentano casi d’uso specifici e non conferiscono poteri ai suoi possessori. Sono banalmente riuscite ad attirare l’attenzione dei crypto investitori grazie alla forte narrativa dell’intelligenza artificiale che è in atto.

Mentre gli agenti AI offrono reali opportunità nel migliorare l’interazione e l’automazione su X, i token legati a questa narrativa non fanno altro che sfruttare l’entusiasmo del mercato, senza offrire un reale valore aggiunto.