Recensione MacBook Air M4: è un buon momento per passare ad Apple, basta non farsi prendere la mano

MacBook Air M4 è il portatile perfetto? No, ma può esserlo per la maggior parte degli utenti. Scopri perché nella nostra recensione completa!L'articolo Recensione MacBook Air M4: è un buon momento per passare ad Apple, basta non farsi prendere la mano sembra essere il primo su Smartworld.

Mar 21, 2025 - 20:19
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Recensione MacBook Air M4: è un buon momento per passare ad Apple, basta non farsi prendere la mano

La confezione del MacBook Air M4 è quella di sempre. Cavo MagSafe in tinta con la scocca (la corrispondenza non è mai perfetta), alimentatore (ci sono un paio di opzioni disponibili in fase di ordine, senza sovrapprezzo: 35 Watt a doppia porta o 70 Watt a singola porta), e manualistica.

Niente adesivi Apple, perché siete stati cattivi e li avete appiccicati sui prodotti della concorrenza!

Nulla di diverso dal passato, tranne il nuovo colore celeste, che in molti casi è davvero difficile distinguere dal più classico argento. Le immagini sul sito Apple traggono in inganno: non è così sky blue, dal vivo.

Il celeste viene fuori quasi di più con un'illuminazione meno forte che puntando una luce contro il MacBook. Di certo non è un colore accesso. Però ammettiamo che ha il suo fascino, perché è un po' una variazione sul tema con il bonus di essere cangiante. E resiste anche bene alle impronte digitali, essendo comunque chiaro.

Rischia di essere il mio nuovo colore preferito per un MacBook, perché meno monotono dell'ormai inflazionato argento, ma al contempo privo dei problemi di tenuta tipici dei colori scuri. Magari se fosse giusto un po' più intenso non guasterebbe.

Anche qui assolutamente nulla di nuovo sotto il sole, eccezion fatta per l'icona del tasto mute, che ora ha una sbarra sullo speaker, giusto per togliere possibili ambiguità.

Per il resto squadra che vince non si cambia, anche se, sul 15 pollici, abbiamo notato una maggiore flessione della tastiera rispetto a quello che ricordavamo. Niente di fastidioso e poi è forse solo un'impressione.

Come sempre è possibile personalizzare MacBook Air in fase di ordine dal sito ufficiale. Questa è la versione che abbiamo in prova.

  • Schermo: 15,3" IPS 2.880 × 1.864 pixel, 224ppi, 500 nit, 100% P3
  • CPU: Apple Silicon M4 (CPU 10‑core, GPU 10-core)
  • Memoria unificata: 16 GB
  • Memoria interna: 512 GB
  • Webcam: 1080p@30fps (12 megapixel)
  • Connettività wireless: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3
  • Porte: MagSafe 3, 2x Thunderbolt 4 USB-C, jack audio
  • Batteria: 66,5 Wh
  • Peso: 1.508 grammi
  • OS: macOS 15.3.2 Sequoia

Rispetto alla generazione precedente ci sono alcune differenze degne di nota, che vanno al di là del cambio di SoC.

Anzitutto il quantitativo minimo di memoria unificata è raddoppiato. Sia lodata Apple Intelligence!

La webcam sale di risoluzione a 12 megapixel (ma registra sempre video al massimo in full HD) e ha sempre center stage (per centrare automaticamente l'inquadratura) e desk view (in italiano "panoramica scrivania", per mostrare ciò che c'è davanti al MacBook: ne trovate un esempio nella video recensione).

Cresce anche di un soffio la batteria, ma solo sul 13 pollici: 53,8 Wh contro 52,6 Wh del modello precedente. Invariata invece la capacità del 15 pollici.

Non cambiano invece display, connettività e porte presenti. Di fatto non è certo una rivoluzione insomma, ma sarebbe sbagliato pensare che l'M4 sia la sola e unica novità.

Il display è da sempre uno dei punti di forza dei MacBook e questo non fa eccezione, anche se, forse proprio perché Apple ci ha abituato bene, inizia a stargli un po' stretto.

Lo schermo di MacBook Air è infatti lo stesso del passato: un buon IPS, più luminoso di tanta concorrenza (500 nit), ben calibrato e con un'ampia copertura cromatica. 

Però è inchiodato a 60 Hz, non supporta l'HDR, ha una risoluzione non elevatissima (2.880 × 1.864 pixel), una luminosità ampiamente migliorabile e non ha l'opzione antiriflesso che abbiamo tantissimo apprezzato sui MacBook Pro.

Giustamente Apple separa le due linee anche grazie a cose come queste, ma forse sarebbe anche il momento di concedere qualcosa di più all'Air, perché alla lunga il display è una delle cose che gli utenti apprezzano di più (quando è di buona qualità).

Veniamo ora a un aspetto più interessante del previsto: quello delle prestazioni.

È interessante perché, potendo confrontare MacBook Air M4 con un Mac mini M4 (entrambi con CPU 10-core, GPU 10-core, Neural Engine 16-core e 16 GB di memoria unificata) abbiamo modo di renderci conto di quanto il raffreddamento passivo penalizzi il portatile di Apple (ricordiamo infatti che non c'è alcuna ventola al suo interno), rispetto a quelle che sono le performance che l'M4 è davvero in grado di fornire se le temperature vengono tenute maggiormente sotto controllo.

Non solo, ma abbiamo gettato nella mischia anche un MacBook Pro con M1 Pro (CPU 10-core, GPU 14-core, Neural Engine 16-core e 16 GB di memoria unificata), per meglio comprendere il salto generazionale compiuto dagli Apple Silicon.

Iniziando da GeekBench 6.4, vediamo come, in un test piuttosto rapido come questo, l'influenza della ventola sia marginale. MacBook Air e Mac mini hanno praticamente le stesse performance, sia in single-core (prevedibile) che in multi-core.

L'aspetto da notare è la differenza importante rispetto all'M1 Pro: +56/57% in single-core, +37% in multi-core. Sono valori che si fanno sentire, sia nel quotidiano che sotto carico intenso.

Ma ancora più notevole è il balzo del Neural Engine. In single precision (operazioni floating point a 32-bit: ) abbiamo almeno un +25% del chip M4 rispetto all'M1 Pro, ma in half-precision (floating point a 16-bit: riducendo la precisione, permette di eseguire più operazioni in parallelo) l'ultimo SoC di Apple ha un punteggio più che doppio. Infine, in quantized (interi a 8-bit, impiegato nelle reti neurali ottimizzate per dispositivi mobili ed embedded) siamo oltre il triplo.

La crescente importanza dell'IA per Apple è evidente da questi numeri, che sanciscono vero e proprio salto generazionale.

Passando a Cinebench 2024, un test molto più intenso di GeekBench, vediamo che anche con una singola run il thermal throttling inizia a farsi sentire sull'Air, non in single-core (ovviamente), ma in multi-core, dove il Mac mini regala quasi un 10% in più.

Viene poi ribadito il distacco tra M4 ed M1 Pro: +53% in single-core, +44% in multi-core, prendendo come riferimento il Mac mini, che possiamo idealmente considerare esente da throttling, proprio come il MacBook Pro della nostra comparativa.

E la GPU? Di nuovo Cinebench ci dice che con un rendering grafico impegnativo, MacBook Air M1 inizia ad andare un po' in sofferenza, ma appena del 2%, mentre M1 Pro è staccato di netto, con un +72% sulla grafica, e questo a dispetto del fatto che gli M4 hanno solo 10-core sulla GPU contro i 14 dell'M1 Pro.

E non dimentichiamoci il supporto al Ray Tracing, presente fin dagli M3, ma assente nelle generazioni precedenti. Anche MacBook Air ha insomma un hardware da gaming occasionale, ben più elevato del passato.

E visto che ne abbiamo accennato più volte vediamo più in dettaglio cosa comporta rinunciare a una ventola.

Come vedete, Mac mini M4 è granitico. Che facciamo una singola prova o uno stress test di mezz'ora, i suoi punteggi sono praticamente invariati. Questo è notevole sotto vari livelli, perché significa che il SoC di Apple dà davvero il massimo, altrimenti un po' più di variabilità ci sarebbe stata.

E sia chiaro che Mac mini non ha chissà quale sistema di raffreddamento assurdo: è una singola ventola, per lo più quasi sempre inudibile.

Togliete però la ventola la differenza si fa sentire, con un 10% in meno sia in multi-core che nei test sulla GPU, dopo mezz'ora di uso al massimo. In single-core non cambia ovviamente nulla.

In ogni caso, anche in questa situazione pessima, MacBook Air M4 rimane nettamente superiore al "vecchio" MacBook Pro M1 Pro, di appena 3 anni fa.

Da quanto Apple ha deciso di abbandonare Intel, i MacBook sono tornati a essere tra i portatili che è più facile consigliare al grande pubblico. E tra aggiornamenti degli Apple Silicon e cambi di design, l'esperienza è stata via via ulteriormente affinata.

Siamo infatti arrivati al punto in cui è difficile chiedere di più a un MacBook Air, a meno di non trasformarlo in un MacBook Pro. Le uniche cose che, ogni tanto, mi mancano nell'uso dell'Air sono infatti quelle che ha il Pro.

Il display del MacBook Air, ad esempio, è senz'altro superiore alla media, ma MacBook Pro ha il refresh a 120Hz, maggiore luminosità, supporto HDR e finitura antiriflesso (opzionale).

E che dire dell'audio. Anche quello è senz'altro di qualità nettamente migliore della media ma, soprattutto sul 15'', si nota l'assenza di una griglia laterale per gli speaker; il suono che esce dalla tastiera è buono, ma può essere migliore.

Un'altra cosa che ogni tanto mi è mancata è la presenza di qualche porta in più. Due sole USB-C sono facilmente una limitazione, che costringe all'uso di hub / adattatori / dongle per collegare schede SD, porte HDMI, pennine USB-A e chi più ne, ha più ne metta.

Con questo non voglio dire che MacBook Air sia da evitare, tutt'altro. È senz'altro il MacBook da raccomandare alla maggior parte degli utenti, quello che meglio di tutti coniuga bene qualità e prezzo. Chi vuole ancora di più, semplicemente, deve passare al Pro. E non certo soltanto per le prestazioni.

Le performance non sono un problema già da tempo e a maggior ragione non lo sono adesso che è arrivato il SoC M4. Abbiamo già visto che questa versione di MacBook Air riesce tranquillamente a portare sulla schiena anche carichi pesanti, surclassando tranquillamente anche i MacBook Pro di pochi anni fa. Di cosa di più dovrebbe aver bisogno la maggior parte degli utenti?

Si sta poi, piano piano, allargando anche su macOS l'importanza dei videogiochi. Il dominio di Windows è ancora lontano, sia chiaro, ma qualcosa si sta muovendo se anche un titolo famoso come Assassin's Creed Shadows è arrivato subito sul Mac App Store fin da subito.

Ovviamente ciò non vuol dire che l'Air M4 sia un computer pensato per chi vuole giocare titoli AAA a dettagli ultra, ma è comunque sorprendentemente capace, considerando la sua natura ultra-portatile e fanless.

È difficile fare un paragone con il mondo Windows. Diciamo che siamo decisamente al di sopra della media delle schede grafiche integrate, ma non ai livelli di GPU discreta come una RTX 3060. Giochi come Resident Evil Village, No Man's Sky o Death Stranding girano però sorprendentemente bene (seppure, lo ripetiamo, con i dovuti compromessi).

In questo caso però il throttling può davvero essere penalizzante. Abbiamo già visto come calino le performance dopo mezz'ora di uso intenso e dato che le sessioni di gioco possono protrarsi per delle ore, è chiaro che l'assenza di una ventola non è l'ideale.

La cosa che più continua a stupirmi degli Apple Silicon non è tanto l'aumento di prestazioni tra una generazione e l'altra (che pure abbiamo visto inizia a essere notevole), ma il fatto che questo avvenga senza comprometterne l'efficienza energetica. Anzi, è l'opposto.

Qui abbiamo un M4 con 4 performance core e 6 efficiency core, che riesce a bilanciare ottimamente i due mondi. Non è impossibile sfiorare le due giornate lavorative con questo MacBook Air 15 M4 e di certo finirne una, anche piuttosto intesa, è praticamente garantito.

Consigliamo di scegliere l'alimentatore da 70 Watt, che ha lo stesso prezzo di quello da 35 Watt, per non dover attendere troppo per fare un pieno completo; ma questo è proprio quel portatile che potete permettervi di non ricaricare sempre al 100%, a tutto vantaggio della salute della batteria, senza che ciò diventi un limite nell'uso quotidiano.

Per quale ragione poi l'alimentatore meno potente abbia due porte, mentre il più potente una sola, lo sa solo Apple.

Questo potrebbe essere uno di qui momenti in cui è conveniente acquistare un nuovo MacBook, a patto di scegliere bene e soprattutto di non farsi prendere la mano.

MacBook Air M4 da 13 pollici costa infatti 1.249 €, 100 in meno del modello precedente e col doppio della memoria. È un'ottima partenza, che in futuro non potrà fare altro che migliorare. Vi devono però bastare i 256 GB di archiviazione.

Se così non fosse, la buona notizia è che passando a 512 GB viene aggiornato automaticamente anche il processore con GPU a 10 core (di base sono 8). La brutta notizia è che siete comunque arrivati a 1.499 €, una cifra pericolosamente vicina ai 1.549 € del MacBook Air M4 da 15''.

Attenzione però, perché passando al 15 pollici in questo modo lo spazio di archiviazione è tornato a 256 GB e per portarlo a 512 GB sono necessari 1.799 €.

Siamo già saliti non poco rispetto alla cifra iniziale, ma indovina un po'! Il MacBook Pro 14, sempre con M4 e con 512 GB di storage, parte da 1.949 €: appena 150 € in più. E con soli 150 € in più lo schermo fa un bel salto di livello e cresce anche la batteria e quindi l'autonomia. Inoltre quel thermal throttling del quale abbiamo parlato scomparirà del tutto.

Apple è sempre stata brava nel costruire questa scala tra i vari MacBook, ma con il ribasso del prezzo di lancio dei nuovi Air è diventata quasi diabolica.

Complice il costo esagerato degli upgrade (in particolare per memoria e archiviazione), basta aggiungerne anche solo uno al carrello che le carte si rimescolano, i modelli si sovrappongono, e in men che non si dica ci ritroviamo ad acquistare un notebook diverso da quello che avevamo pensato inizialmente.

E se andiamo a vedere lo street price, anziché il listino ufficiale Apple, la situazione si complica ancora di più. Un esempio? Al momento MacBook Pro M4 14'' viene 1.699 € su Amazon anziché 1.949 €, ed è quindi nettamente più conveniente dell'Air da 15 pollici di pari configurazione (1.799 €).

Ma sapete qual è la cosa bella? Che il MacBook Air M4 base è così potente, che la stragrande maggioranza degli utenti non lo sfrutterà nemmeno. E dategli qualche mese per calare di prezzo e sarà ancora meglio. Ma questo forse Apple non vuole che lo sappiate. O forse sì?

Il sample per questa recensione è stato fornito da Apple, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Qui trovate maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld.

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