Bitcoin: hashrate in calo a causa di difficili condizioni di mercato

Nessun problema per BTC, ma alcuni miner più piccoli sono in difficoltà.

Feb 21, 2025 - 12:32
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Bitcoin: hashrate in calo a causa di difficili condizioni di mercato
Bitcoin hashrate

L’hashrate di Bitcoin da qualche settimana è in calo. Prendendo come riferimento la media mobile a sette giorni calcolata da Hashrate Index, dopo aver fatto registrare il nuovo massimo storico a quota 850 Eh/s l’8 febbraio, già solo pochi giorni dopo era tornata a 812 Eh/s. 

Un paio di giorni fa si era riportato a 841 Eh/s, ma oggi è tornata a 816.

I record dell’hashrate di Bitcoin

L’hashrate globale di Bitcoin è una stima che misura la potenza di calcolo allocata complessivamente nel mondo nel mining di Bitcoin

Si misura in EsaHash al secondo (Eh/s), ovvero in miliardi di miliardi di hash al secondo. Gli hash sono le stringhe di testo che convalidano i blocchi, e che i miner estraggono a caso alla ricerca della singola stringa che convalida un singolo blocco. 

Con il livello di difficulty attuale, occorre estrarre a caso miliardi di miliardi di hash ogni secondo, a livello mondiale, per poter individuare ogni circa 10 minuti proprio quello che conferma un nuovo blocco.

Un anno fa l’hashrate globale di Bitcoin era di poco superiore ai 550 Eh/s, e ad inizio ottobre 2024 era salito a 625. Con la bull run di novembre è poi salito per la prima volta nella storia sopra i 700 Eh/s, e a dicembre per la prima volta è salito anche sopra gli 800. 

Il picco massimo storico è stato toccato ad inizio febbraio 2025, mentre i livelli attuali sono comunque in linea con quelli di inizio gennaio. Insomma, non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. 

Le difficili condizioni di mercato

Il fatto che per Bitcoin questa situazione non sia per nulla preoccupante, non significa però che la stessa cosa debba valere anche per i miner. 

Anzi, per i miner più piccoli, e per quelli che devono sostenere costi maggiori per l’acquisto di energia elettrica, le attuali condizioni di mercato sono difficili. 

Prendendo come riferimento la Bitcoin Mining Profitability di BitInfoCharts, che stima la profittabilità del mining di BTC, i livelli attuali sono decisamente bassi. 

Un anno fa erano di 0,078$ al giorno per THash/s, ma già a maggio 2024 erano scesi sotto gli 0,05$.

Con la bullrun di fine 2024 erano tornati quasi a 0,07$, ma a partire da fine dicembre il trend di crescita si è invertito. 

Va comunque detto che, pur essendo i valori attuali tornati sotto gli 0,06$, sono comunque superiori a 0,055$, ovvero ben superiori a quelli di ottobre. Basti pensare che a settembre scesero persino sotto gli 0,04$, facendo segnare praticamente i minimi assoluti di sempre. 

Il costo del mining

Il principale costo che devono affrontare i miner è quello che riguarda l’energia elettrica. Come è noto infatti il mining di Bitcoin consuma molta energia elettrica, perchè dato che si tratta di una competizione in cui vince chi ha più hashrate, di fatto i miner sono incentivati ad utilizzare il massimo hashrate possibile. A parità di efficienza però più hashrate significa anche necessariamente maggior consumo elettrico. 

Gli aumenti o le riduzioni del consumo di energia elettrica del mining di Bitcoin dipendono primariamente da due fattori: la difficulty e l’efficienza delle macchine. 

La prima è correlata direttamente con il consumo di energia elettrica, mentre la seconda è correlata inversamente. 

Tuttavia mentre la difficulty varia ogni due settimane, l’efficienza delle macchine migliora solo nel corso del tempo, con tempistiche decisamente molto più lunghe. Così sul breve periodo di fatto conta solo la difficulty. 

Attualmente la difficulty, dopo l’aumento del 9 febbraio è sui massimi, ma è probabile che al prossimo aggiornamento (previsto nel weekend) si riduca di un po’. 

Basti pensare che un anno fa era di 81,7 T, e che ancora ad ottobre era inferiore ai 95 T. Ora invece è a 114 T, e su questi livelli diversi miner fanno fatica a sostenere i costi, dovendo così spegnere le macchine meno efficienti. 

Il consumo di energia

Va inoltre evidenziato che il costo dell’energia elettrica non è uguale per tutti. 

Coloro che possono disporre di grandi quantità di elettricità a basso costo possono anche utilizzare macchine meno efficienti, mentre chi è costretto a pagare di più l’energia elettrica in questo momento è costretto a spegnere le macchine poco efficienti, dovendo utilizzare solo quelle di ultima generazione più efficienti. 

Va anche ricordato però che il protocollo Bitcoin non impone affatto, ed in alcun modo, un certo consumo di energia. Tale consumo è frutto solo ed esclusivamente di decisioni indipendenti ed arbitrarie dei miner, anche se costoro sono di fatto incentivati ad utilizzare quanto più hashrate possibile, e quindi a consumare quanta più elettricità possibile. 

In una situazione come quella attuale, con l’hashrate comunque vicino ai massimi, anche il consumo di energia è vicino ai massimi storici, anche se perlomeno ciò significa che le macchine a minore efficienza verranno spente.