Genitori del Regno Unito fanno causa a TikTok per morti di adolescenti legate a sfide online

Genitori britannici hanno fatto causa a TikTok a causa delle morti di adolescenti legate alle sfide online. L’azione legale arriva dopo la tragica perdita di quattro giovani, coinvolti in pericolose “challenges” diffuse sulla piattaforma. Queste sfide, come il famigerato “blackout challenge”, hanno spinto gli adolescenti a mettersi in pericolo, portando a fatali conseguenze.

L’US-based Social Media Victims Law Center rappresenta i genitori di Isaac Kenevan, Archie Battersbee, Julian “Jools” Sweeney e Maia Walsh. L’accusa sostiene che TikTok, sviluppato da ByteDance, crei dipendenze dannose nei ragazzi. Secondo i genitori, la piattaforma inonda i minori con contenuti nocivi, spesso senza che gli stessi li cerchino attivamente.

In risposta, TikTok afferma di aver bloccato le ricerche legate al “blackout challenge” già dal 2020 e di vietare costantemente i contenuti pericolosi. Chi cerca queste tendenze viene reindirizzato al “Safety Center” di TikTok.

Ellen Roome, madre di Jools, lotta per ottenere accesso all’account TikTok del figlio. Vuole capire meglio le circostanze della sua morte, sospettando che fosse coinvolto in una sfida online al momento dell’incidente. Promuove la “Jools’ Law” per consentire ai genitori di accedere ai profili social dei figli defunti. Roome critica TikTok per non aver condiviso i dati necessari, costringendo i genitori a rivolgersi alla giustizia americana per cercare giustizia.

Nonostante le misure adottate da TikTok nel 2021 per rafforzare il rilevamento di tendenze dannose, le sfide pericolose emergono ancora, sebbene meno frequentemente. La sicurezza rimane una sfida critica per la piattaforma, che cerca di bilanciare innovazione e protezione degli utenti.

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