Apple mantiene le politiche di diversità e inclusione, ma con possibili modifiche

L’azienda potrebbe solo apportare alcune modifiche al programma.

Feb 26, 2025 - 08:56
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Apple mantiene le politiche di diversità e inclusione, ma con possibili modifiche

Durante la riunione annuale degli azionisti di Apple, svoltasi virtualmente la scorsa settimana, è stata respinta una proposta presentata da un gruppo di investitori che chiedeva la fine delle politiche aziendali di diversità, equità e inclusione (DEI). Tuttavia, l’amministratore delegato Tim Cook ha lasciato intendere che l’azienda potrebbe solo apportare alcune modifiche al programma.

Nel corso dell’assemblea, guidata dallo stesso Cook e dalla consulente legale generale Kate Adams, gli azionisti hanno anche rifiutato altre mozioni, tra cui richieste di maggiore trasparenza sui rischi dell’intelligenza artificiale e sulla gestione del materiale relativo agli abusi sessuali sui minori (CSAM). Inoltre, è stata respinta una proposta relativa alle pratiche di beneficenza dell’azienda. Come accade quasi ogni anno, gli azionisti hanno votato in linea con le raccomandazioni di Apple. L’ultima occasione in cui la volontà degli investitori si discostò dalle indicazioni del consiglio di amministrazione risale al 2022, quando vennero approvate mozioni riguardanti clausole di riservatezza nei contratti di lavoro e audit sui diritti civili.

POSSIBILI ADATTAMENTI PER CONFORMARSI

La proposta di eliminazione dei programmi DEI, già messa in atto da Google e altre aziende statunitensi, è stata sostenuta dal National Center for Public Policy Research, un gruppo di esperti conservatore indipendente, secondo cui queste iniziative comporterebbero rischi legali, reputazionali e finanziari per le aziende e i loro azionisti. Apple, dal canto suo, ha difeso il proprio impegno, sostenendo che la mozione avrebbe interferito con le sue pratiche aziendali. Ha inoltre ribadito di non discriminare in alcun modo durante i processi di assunzione, formazione e promozione. Tim Cook ha dichiarato che l’azienda non ha mai imposto quote o obiettivi specifici per la diversità, ma ha riconosciuto che potrebbero essere necessarie delle modifiche per adeguarsi a eventuali cambiamenti normativi.


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