Cairn Anteprima V mensile
Apriamo questo articolo con una domanda: cosa sareste disposti a fare per arrivare al vostro obiettivo? Raggiungereste una vetta all’apparenza insormontabile per provare la vostra esistenza? Se la risposta è incline al “qualsiasi cosa”, potreste trovare qualche punto in comune con Aava, la protagonista di Cairn, il nuovo titolo survival sviluppato dallo studio francese The […] L'articolo Cairn Anteprima V mensile proviene da Vgmag.it.


Apriamo questo articolo con una domanda: cosa sareste disposti a fare per arrivare al vostro obiettivo? Raggiungereste una vetta all’apparenza insormontabile per provare la vostra esistenza? Se la risposta è incline al “qualsiasi cosa”, potreste trovare qualche punto in comune con Aava, la protagonista di Cairn, il nuovo titolo survival sviluppato dallo studio francese The Game Bakers e del quale è da poco uscita una prima demo giocabile in attesa dell’arrivosu Steam. Possiamo anticiparvi solo questo: quella che all’inizio si prospettava banalmente come un’interessante interpretazione delle dinamiche del mondo delle arrampicate ha mostrato i primi segni di un titolo che potrebbe stupire.
Scalata al Monte Divino
Chi conosce The Game Bakers saprà esattamente in cosa consiste la loro filosofia in termini di game design instillata con l’uscita di FURI nel 2016: un gioco dalle premesse semplici ma dalla difficoltà elevata, in cui il “trial and error” è la chiave per arrivare alla fine di un percorso a metà tra la narrazione e la messa in scena di uno stile artistico in cel-shading semplice ma interessante. E lo stesso capita con Cairn, che fin dai primi secondi ci mette davanti a una premessa piuttosto semplice. Aava è una pro-climber esperta e determinata, che per tutta la vita si è allenata nell’arte della scalata per arrivare a un singolo obiettivo: conquistare il Monte Kami, una sommità che nel mondo di Cairn non è mai stata conquistata e che fino ad ora ha scoraggiato tutti gli impavidi scalatori che hanno provato ad affrontarla. That’s it, questa è la premessa iniziale e fine ultimo di Cairn: metterci davanti a una sfida a prima vista insormontabile e che costringerà Aava a prendere una serie di scelte di natura pratica. Quanto sarà disposta a sacrificare pur di raggiungere l’obiettivo di una vita?
Corpo, mente e la crudeltà della sopravvivenza
Durante la demo abbiamo avuto modo di mettere mano a un breve tutorial di introduzione alle meccaniche di gioco, basate su un controllo pressoché totale degli arti di Aava. Attraverso un sistema di turni con priorità variabile, il giocatore è in grado di indirizzare la posizione delle gambe e delle braccia e aggrapparsi saldamente (o meno) alla superficie rocciosa della montagna. A seconda del livello di grip ottenuto, la stamina di Aava andrà a poco a poco ad abbassarsi, avvicinando la protagonista sempre di più a una rovinosa caduta nel vuoto. E laddove il recupero manuale della resistenza non arriva, ci pensano un set di chiodi da gestire e fissare sulla roccia attraverso un minigioco in cui il corretto tempismo determinerà la precisione con il quale quest’ultimo verrà fissato.
In sostanza, il gameplay di base di Cairn può essere ridotto a una semplice parola: tecnica. Dall’inizio fino alla fine del percorso, l’unico modo per raggiungere la vetta dipenderà esclusivamente dalle capacità del giocatore nell’utilizzare la montagna stessa come un’estensione del corpo di Aava. A seconda del livello di difficoltà selezionato (del quale parleremo in chiusura) ogni caduta comporterà ingenti danni alla vitalità della ragazza, che influiranno negativamente su ogni aspetto del gameplay, accorciando la durata della stamina e complicando l’inserimento corretto dei chiodi. Per ovviare a questo inconveniente, la componente survival di Cairn permette al giocatore di raccogliere elementi naturali sparsi nel mondo di gioco, necessari per mantenere il proprio fabbisogno energetico bilanciato e recuperare le energie con una bella dormita, approfittando della presenza del ciclo giorno/notte nel titolo. Quanto visto e giocato in Cairn è un’interessante trasformazione del sistema già riscontrato in altri titoli come il recente Jusant, ma portato ad un livello di simulazione ben più elevato, che sembra nascondere un livello di profondità e rigiocabilità pressoché infinito.
Rogueclimb
Oltre alla classica modalità storia in cui si percorreranno le vicende con protagonista Aava, Cairn avrà a disposizione anche una modalità Spedizione in cui i giocatori potranno mettersi alla prova con diversi tipi di montagne: non solo il Monte Kami ma anche alpi e montagne su cui arrampicarsi in “Free Solo”, ovvero senza l’utilizzo di attrezzature e corde, proponendosi quindi come il titolo di simulazione definitivo per gli amanti delle scalate impossibili. E anche nel reparto della difficoltà non scherziamo, con una selezione di livelli che spaziano da una modalità più semplice e tollerante, per arrivare poi a difficoltà estreme in cui la morte comporta una cancellazione dell’intero salvataggio. Insomma, a conti fatti le premesse di Cairn sono quelle di un titolo di stampo indipendente che punta a regalare a una nicchia specifica un’esperienza che potrà essere giocata ben oltre la durata del suo scenario principale. Prima dell’uscita definitiva, bisognerà limare alcune lacune tecniche che (se irrisolte) potrebbero compromettere il feeling simulativo del pacchetto completo, ma rimane sicuramente un titolo da tener d’occhio.
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