Pixel Sense, l'ennesimo assistente smart di Google, arriverà sui Pixel 10

Pixel Sense è il nuovo assistente di Google per Pixel 10, veloce e privato, grazie all’intelligenza artificiale on-device. Come dovrebbe funzionare.L'articolo Pixel Sense, l'ennesimo assistente smart di Google, arriverà sui Pixel 10 sembra essere il primo su Smartworld.

Mar 4, 2025 - 19:19
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Pixel Sense, l'ennesimo assistente smart di Google, arriverà sui Pixel 10

Google sta preparando il lancio di Pixel Sense, un assistente intelligente eseguito completamente on-device, progettato per offrire un'esperienza personalizzata e contestuale sugli smartphone Pixel 10.

L'idea alla base di Pixel Sense è quella di imparare dalle nostre abitudini per prevedere azioni, suggerire informazioni utili e velocizzare le attività quotidiane.

A differenza di altri assistenti vocali, però, Pixel Sense funzionerà senza connessione internet e sarà eseguito interamente in locale sullo smartphone.

La prima volta che abbiamo sentito parlare di Pixel Sense è stato a fine 2023, quando ancora si chiamava Pixie. Da allora non ne abbiamo saputo praticamente più nulla, finché quest'oggi Android Authority non ha pubblicato nuove indiscrezioni in merito. Siamo comunque ancora nel campo dei rumor, quindi prendete tutto col legittimo beneficio del dubbio.

Cos'è dunque Pixel Sense? Per dirla con parole che dovrebbero essere di Google:

Get the most personalized experience based on the things you do on your Pixel.

Ottieni l'esperienza più personalizzata in base alle attività svolte sul tuo Pixel.

Pixel Sense dovrebbe infatti raccogliere dati da diverse app di Google, tra cui, Calendar, Gmail, Maps, YouTube, Chrome, Keep, Foto, Messaggi e Wallet, oltre a poter accedere a screenshot e altri file presenti sul dispositivo (dovrebbe essere in grado di processare testo, immagini e altro).

In cambio di tutte queste informazioni, Pixel Sense offrirà suggerimenti predittivi in base al contesto, come indicare un luogo importante mentre pianifichiamo un viaggio o suggerire nomi e prodotti quando scriviamo una nota.

Uno degli aspetti più interessanti di Pixel Sense, come già sottolineato, è che tutto avviene direttamente sul dispositivo, senza passare dai server Google. Questo significa:

  • maggiore velocità: non serve aspettare risposte da un cloud remoto,
  • funzionamento perenne: utile quando non abbiamo connessione,
  • maggiore privacy: i dati restano solo sul telefono.

Per raggiungere questi risultati, Google si affiderà a un nuovo chip Tensor e all'intelligenza artificiale Gemini Nano, studiata per operare localmente senza consumare troppe risorse.

Probabilmente questi due tasselli sono stati la ragione principale del rinvio di "pixie", dato che c'è bisogno comunque di una buona capacità di calcolo (e di un buon modello linguistico) per eseguire efficacemente, in locale, una cosa del genere.

Google ha infatti provato più volte in passato a creare un assistente veramente contestuale e intelligente, fin dai tempi di Google Now, ma senza successo. Pixel Sense potrebbe essere la svolta, grazie alla capacità di adattarsi ai nostri interessi e imparare dalle nostre abitudini, ma proprio la sua stessa efficacia è ancora tutta da dimostrare.

Non ci resta che aspettare i Pixel 10, attesi come sempre entro la fine dell'estate, per scoprire se questa volta Google riuscirà a mantenere la promessa di un assistente veramente proattivo.

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