Telegram bloccato in alcune regioni russe: paradosso per l'app di casa
La piattaforma di messaggistica viene vietata in Daghestan e Cecenia per presunti rischi di estremismo, creando una situazione inedita
Probabilmente nessuno se lo sarebbe mai aspettato, ma a quanto pare l'app di messaggistica Telegram è stata ufficialmente bandita in due regioni della Russia: Daghestan e Cecenia. Le autorità locali hanno giustificato questa decisione citando un preoccupante aumento di attività estremiste sulla piattaforma e il timore che possa essere utilizzata per pianificare attacchi contro lo stato. La situazione appare particolarmente paradossale considerando che Telegram, fondata dal russo Pavel Durov, è stata spesso accusata all'estero di essere "spyware russo", mentre ora viene bandita proprio in alcune zone del suo paese d'origine.
Secondo quanto riportato dalle autorità, il divieto è stato implementato a seguito di un incremento di contenuti considerati estremisti sulla piattaforma. Per giustificare tale provvedimento, è stato citato un episodio preoccupante risalente al 2023, presentato come prova dell'utilizzo dell'app per scopi malevoli.
Non è la prima volta che Telegram si trova nei guai in Russia, ma questa volta il blocco nelle regioni di Daghestan e Cecenia sembra destinato a durare. Le autorità stanno già esortando i residenti a passare a piattaforme alternative, lasciando nel vago la possibilità di una futura revoca del divieto.