33 Immortals Provato: raid co-op alle porte dell’Inferno

L’immaginario dantesco della Divina Commedia ha influenzato nei secoli diversi immaginari pop, compresi quelli videoludici. L’ultimo videogame in ordine di tempo ad affacciarsi agli universi ultraterreni dipinti dal poeta è 33 Immortals di Thunder Lotus, un rogue-like cooperativo a 33 giocatori in cui delle anime penitenti decidono di ribellarsi al Giudizio Universale sconfiggendo demoni e […] L'articolo 33 Immortals Provato: raid co-op alle porte dell’Inferno proviene da Vgmag.it.

Mar 18, 2025 - 15:34
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33 Immortals Provato: raid co-op alle porte dell’Inferno
33 Immortals

L’immaginario dantesco della Divina Commedia ha influenzato nei secoli diversi immaginari pop, compresi quelli videoludici. L’ultimo videogame in ordine di tempo ad affacciarsi agli universi ultraterreni dipinti dal poeta è 33 Immortals di Thunder Lotus, un rogue-like cooperativo a 33 giocatori in cui delle anime penitenti decidono di ribellarsi al Giudizio Universale sconfiggendo demoni e angeli. Qualora non fosse già chiaro, il titolo ha ben poche connessioni concrete con l’opera letteraria e porterà al tracollo emotivo ogni accademico integralista, tuttavia il suo ciclo di gameplay potrebbe essere in grado di soddisfare i pruriti di tutti coloro che adorano il concetto di raid e i combattimenti sinergici che coinvolgono decine di persone.

33 immortals
Qualora non fosse chiaro, 33 Immortals va preso con molta leggerezza letteraria e teologica. Se vi aspettate una conversione fedele della Commedia, siete sulla cattiva strada.

La perduta gente di 33 Immortals 

Nessuna lunga introduzione cinematografica, nessuna spiegazione approfondita: 33 Immortals prende i giocatori e gli indica immediatamente la direzione in cui devono muoversi per iniziare a giocare. Tutto ciò che bisogna sapere è che si vestono i panni di un’anima penitente e che l’obiettivo è quello di sfidare Inferno, Purgatorio e Paradiso al fine di sovvertire il proprio destino e quello di altre anime affini. Dopo un breve tutorial attentamente supervisionato da una Beatrice in modalità “valchiria da guerra”, gli spiriti varcano un portale e iniziano a menare le mani.

Questo approccio sintetico e scarno risulterebbe tragico per molti videogame, tuttavia si sposa perfettamente con l’impostazione a cui mira Thunder Lotus, ovvero quella di un sistema di gioco immediato e ultrarapido, in cui si afferra il controller e si inizia a giocare. Lo stesso combattimento si dimostra assolutamente essenziale e di facile comprensione: un attacco, un attacco speciale, una schivata e una “supermossa” sinergica che può essere attivata solamente con l’aiuto dei compagni di ventura. L’esperienza insegna come perfezionare il proprio stile di gioco e come meglio selezionare i potenziamenti reperibili sul campo, ma le basi sono accessibili anche al più imberbe dei gamer.

Ogni partita pone i giocatori all’interno di una macromappa – noi abbiamo testato Inferno e Purgatorio –, quindi li spinge a combattere contro l’ostile fauna locale e ad accumulare risorse ottenute da urne e casse del tesoro. Ricavato qualche livello e potenziati i personaggi, iniziano a manifestarsi delle “camere di tortura” che possono essere esplorate a gruppi di sei. All’interno, le anime erranti devono eliminare ondate di avversari e di miniboss, ottenendo come premio ulteriori beni e accessori da equipaggiare. Risolte complessivamente dodici camere di tortura, si attiva l’“Ascensione”, uno scontro finale e adrenalinico in cui tutti i giocatori si trovano a dover collaborare per resistere alle armate nemiche. Coloro che sopravvivono all’ordalia hanno il diritto di fronteggiare il boss dell’area, il quale è caratterizzato da moltissimi punti vita e da attacchi devastanti.

33 immortals
Più giocatori sono attivi, più velocemente si risolvono le camere di tortura, raggiugendo l’ascensione.

La selva oscura

Tra una run e l’altra, le anime si raccolgono nella Selva Oscura, un hub di riferimento in cui è possibile interagire con alcuni personaggi chiave, così da acquisire ed equipaggiare miglioramenti permanenti che, strada facendo, rendono più verosimile la possibilità di sconfiggere definitivamente i grandi avversari. Virgilio si occupa della gestione di “Vantaggi” che concedono bonus di vario tipo, Beatrice permette di riscattare punti esperienza attraverso la soddisfazione di vari obiettivi, Caronte ha il monopolio delle modifiche cosmetiche e Virgilia, reinterpretazione al femminile di Virgilio, mette a disposizione un compendio utile a comprendere le vulnerabilità degli avversari già fronteggiati.

Sempre all’interno della Selva Oscura è dunque possibile selezionare e collaudare le diverse armi presenti in gioco. Attualmente, il titolo prevede arco, spada, pugnali e bastone magico, ognuno dei quali si presta a valorizzare diversi stili di gioco e a concedere accesso a mosse speciali particolari. L’arco crea una colonna di dardi luminosi che danneggia i nemici, la spada genera bolle difensive, i pugnali permettono di ottenere risorse da ogni singolo colpo inferto ai nemici e il bastone fa esplodere un’ondata di fumo che blocca i movimenti degli avversari.

Queste abilità, non solo vengono valorizzate dalle interazioni di gruppo, ma richiedono la partecipazione attiva di molteplici anime erranti per essere concretamente realizzate. Un mago, per esempio, può predisporre i glifi di attivazione della sua banchina fumogena, tuttavia ha bisogno dell’assistenza di altri due giocatori perché questa prenda effettivamente forma. Qualora non fosse già abbastanza chiaro, 33 Immortals è pensato e tarato per essere fruito con spirito cooperativo, possibilmente con grandi gruppi che, come suggerisce il titolo, possono riunirsi in lobby capienti fino a 33 giocatori.

33 immortals
Il gioco preme sulla velocità, non ci sarà troppo tempo per leggere le descrizione degli oggetti, quindi imparare a riconoscere le loro icone è essenziale.

La viltade offesa

33 Immortals è un’opera capace di portare alla maturità quei tratti distintivi e virtuosi che erano già stati evidenziati da Jotun, titolo di debutto di Thunder Lotus. L’esperienza è infatti caratterizzata da animazioni disegnate a mano, meccaniche solide e boss battle contro creature titaniche. Meno orientato alla storia rispetto al suo stimato progenitore, il prodotto si muove su di una dimensione di puro gameplay che punta ad attanagliare i gamer in un eterno girone di “solo un’altra run e poi vado a letto”. Le premesse sono ottime, ma c’è da evidenziare qualche asterisco. 

Complice la natura a porte chiuse del nostro provato, non siamo mai riusciti a incrociare una stanza di gioco che contenesse al suo interno le titolari 33 anime. Le nostre esperienze si assestano su gruppi da una dozzina, massimo una ventina, di giocatori totali, i quali venivano snelliti strada facendo dalla sconfitta definitiva di alcuni dei partecipanti presenti. Essendo l’intero processo dell’“Ascensione” ritmato dalla risoluzione delle camere di tortura, la presenza o l’assenza di gamer va necessariamente a definire la velocità e l’intensità di ogni singolo match.

Le possibilità di trionfo o di sconfitta di 33 Immortals saranno in gran parte definite dall’accoglienza del pubblico al momento del lancio, un fenomeno che dovrà essere tarato con una gestione oculata e chirurgica della comunicazione e dell’interazione con la comunità. 33 Immortals verrà lanciato oggi, 18 marzo, al prezzo budget di 19.99 dollari/euro, ma verrà distribuito direttamente anche sul Game Pass dell’Xbox, una decisione che certamente contribuisce a coltivare un bacino di diffusione estremamente ampio e fruttuoso. Tuttavia, è intenzione di Thunder Lotus includere all’interno della loro opera una serie di microtransazioni che, in fase di prova, non erano accessibili a giornalisti e content creator. Considerando l’impostazione del progetto, non abbiamo motivo di credere che gli sviluppatori vogliano imporre modelli predatori, tuttavia la gestione di questo “marketplace” cosmetico potrebbe a sua volta influire sulla reazione degli utenti finali.


Con stanze che possono contenere fino a 33 giocatori e boss finali di proporzioni bibliche, 33 Immortals condensa in pillole facilmente fruibili l’esperienza del raid cooperativo propria ai massive multiplayer online. La sua natura rogue-like contribuisce dunque a creare un loop di gioco attanagliante e incisivo, fomentando un’estasi di puro gameplay che sollecita a tentare senza sosta nuove run. La scelta degli sviluppatori di puntare il tutto e per tutto sulle meccaniche cooperative rischia però di rivelarsi un’arma a doppio taglio: l’eventuale assenza di giocatori rallenta e appesantisce le partite, riducendone sensibilmente la godibilità. Non resta che vedere il riscontro ricevuto dall’opera in fase di lancio, così da capire se sarà in gradi di salir le stelle.


 

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