L’FBI allerta: convertitori di file gratuiti online a rischio malware
I convertitori di file online gratuiti sono potenzialmente pericolosi: l'agenzia governativa USA individua una pericolosa campagna malware.
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La maggior parte degli utenti che accede con regolarità alla rete, almeno una volta, ha utilizzato dei convertitori di file. Questi permettono di convertire file video, documenti, audio o immagini in altri formati senza dover scaricare software locale e senza spendere un euro.
Tali strumenti, secondo quanto sostenuto dall’FBI, potrebbero però nascondere un inaspettato pericolo. Secondo gli esperti di cybersecurity, alcuni di questi servizi nascondono dei gruppi di criminali informatici, che sfruttano l’interesse delle potenziali vittime per diffondere malware.
Gli strumenti individuati funzionano in modo ineccepibile ma, sfruttando il download dei file convertiti, sembrano potersi infiltrare nel computer della vittima. Una volta ottenuto accesso alla macchina, il malware procede con l’esfiltrazione di dati sensibili: dai documenti personali alle informazioni bancarie, inclusi i dati di accesso ai wallet crittografici.
Convertitori di file online: a rischio dati bancari e accesso ai wallet crittografici
Stando a quanto segnalato dall’FBI, alcuni cybercriminali andrebbero ancora oltre, installando ransomware e prendendo il totale controllo del computer infettato.
Per Mark Michalek, agente speciale responsabile dell’FBI di Denver, è importante mantenersi informati sui potenziali rischi per evitare veri e propri disastri informatici. Lo stesso agente spiega come sia importante segnalare il prima possibile eventuali attacchi, per limitare quanto più possibile i danni derivanti.
Non è la prima volta che la nota agenzia governativa lancia messaggi mirati alla cybersecurity dei cittadini americani e non solo. Uno dei casi di cui si è parlato maggiormente riguarda la diffusione di 7.000 chiavi di decrittazione per le vittime del famigerato ransomware LockBit.
Più di recente, l’FBI è intervenuta per bloccare il malware PlugX, portando l’agente malevolo ad autodistruggersi. Per l’agenzia, di fatto, la cybersicurezza è ormai diventata una priorità assoluta.