Bentley vuole andare a zero emissioni ma il primo BEV arriverà solo nel 2027

Il 2024 è stato decisamente un anno di grandi cambiamenti per Bentley. Il marchio di lusso ha detto addio al leggendario motore W12. Motore che ha segnato la storia della prima generazione della Continental GT, un modello che ha contribuito a rilanciare il brand. La terza generazione ha lasciato spazio alla quarta con l’introduzione di un nuovo, potentissimo V8 ibrido. Lo stesso powertrain è stato implementato anche nella Flying Spur, la berlina quattro porte di lusso, lanciata a fine anno.

Entrambi i modelli sono stati inizialmente proposti nelle versioni Speed e Mulliner, mentre le varianti con potenze più contenute arriveranno nel 2025. Motivo? I prezzi sono tutt’altro che accessibili. Il modello Speed parte da 306.250 dollari, mentre la più esclusiva Mulliner arriva a 330.950 dollari. Per questo Bentley sta lavorando a versioni più accessibili della Flying Spur e della Continental GT. Sebbene l’azienda non abbia ancora rilasciato molti dettagli, si parla appunto di versioni con una potenza ridotta rispetto agli attuali modelli ibridi.

Confermandone dunque il forte impegno per la produzione nel Regno Unito di questi modelli più "economici", Bentley guarda però al futuro continuando a investire nello storico stabilimento di Pyms Lane, certificato carbon neutral, per prepararsi alla produzione di veicoli elettrici. Proprio in questi giorni sono iniziati i lavori per trasformare l’edificio A1, il più antico del sito, nella futura linea di assemblaggio per i BEV. Una vera ae propria linea di produzione dedicata ai veicoli elettrici. Il modello atteso Bentley lo ha descritto come il “primo vero SUV di lusso urbano al mondo”. Ma non arriverà prima del 2027.

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