Pat Gelsinger: NVIDIA fortunata con l’AI e perché Intel ha sbagliato

Pat Gelsinger ha riflettuto sulle sfide di Intel nel competere con NVIDIA nel calcolo parallelo e nell'intelligenza artificiale. Ha elogiato la visione di Jensen Huang, evidenziando il successo dell'approccio GPU-first rispetto ai tentativi della concorrenza.

Mar 20, 2025 - 15:46
 0
Pat Gelsinger: NVIDIA fortunata con l’AI e perché Intel ha sbagliato

Durante l’evento GTC 2025 (GPU Technology Conference 2025), conferenza annuale organizzata da NVIDIA e incentrata sulle innovazioni nel settore delle GPU, dell’intelligenza artificiale (AI), del machine learning, dell’edge computing e di altre tecnologie avanzate, l’ex CEO di Intel Pat Gelsinger è tornato a parlare facendo alcune considerazioni che hanno acceso il dibattito sulle decisioni assunte dalle due società.

Il dominio storico di Intel nel segmento dei processori per PC e server

Negli anni 2000, Intel dominava il mercato dei microprocessori grazie alla sua capacità di gestire i principali carichi di lavoro, servendosi della storica architettura x86 condivisa anche da AMD. I processori Intel erano la spina dorsale dei server, dei PC desktop e notebook.

Il dominio dell’azienda, tuttavia, ha cominciato ad essere intaccato con l’emergere di nuovi paradigmi di calcolo. Prima tra tutti la nuove necessità di gestire l’elaborazione parallela, essenziale per le applicazioni grafiche e nel campo dell’intelligenza artificiale.

Nell’articolo in cui ci chiediamo perché abbiamo ancora bisogno delle CPU se le GPU sono più veloci, abbiamo descritto le differenze tra le due unità concentrandoci sulla tipologia di istruzioni dei programmi: sequenziali, parallelizzabili e miste.

NVIDIA: una visione orientata all’elaborazione parallela

Mentre Intel cercava di adattare l’architettura x86 al calcolo parallelo, NVIDIA ha deciso di seguire una strada diversa. Jensen Huang, a capo di NVIDIA, ha scelto di concentrarsi esclusivamente sulle GPU dedicate, ottimizzando l’architettura per carichi di lavoro grafici e, successivamente, per l’intelligenza artificiale.

Gelsinger ha elogiato Huang per la sua visione e la sua perseveranza nel rimanere fedele a un’impostazione che inizialmente sembrava rischiosa, ma che si è rivelata vincente con l’ascesa dell’AI.

In quel periodo, la CPU era il re incontrastato. Jensen ha avuto la tenacia di dire: << No, non sto cercando di costruire una CPU, sto cercando di affrontare carichi di lavoro grafici >>” ha detto Gelsinger, riconoscendo l’intuizione di Huang. “Poi, quando l’AI è esplosa, Jensen ha riconosciuto subito che quell’architettura era perfetta per affrontare i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale“.

Il progetto Larrabee: un’opportunità Persa per Intel

Uno dei momenti cruciali nella storia recente di Intel è stato quando l’azienda ha provato a lanciare Larrabee, nel tentativo di combinare la flessibilità di una CPU con le abilità nel calcolo parallelo proprie di una GPU.

Larrabee avrebbe dovuto essere un’architettura x86 evoluta, pensata per competere con le soluzioni grafiche di AMD e NVIDIA. Tuttavia, il progetto non riuscì a decollare, principalmente a causa dell’incapacità di competere con le GPU tradizionali in termini di prestazioni grafiche pure.

Secondo Gelsinger, uno degli errori principali fu l’eccessiva attenzione alla programmabilità di Larrabee. Lo sviluppo risultava eccessivamente complesso e non era possibile avvalersi di alcune caratteristiche fondamentali delle GPU, come le unità di rasterizzazione fisse, essenziali per gestire le operazioni grafiche in modo efficiente. L’intento di Intel di rendere Larrabee un “chip universale” per supportare applicazioni generiche lo rese meno adatto per i carichi di lavoro grafici e per i calcoli ad alte prestazioni, di fatto segnando il fallimento del progetto.

Xeon Phi, Falcon Shores e Jaguar Shores

Nel tentativo di recuperare terreno, Intel ha riproposto Larrabee sotto forma di Xeon Phi, un chip orientato al supercomputing. Tuttavia, nonostante l’uso di estensioni dell’architettura x86, i prodotti come Xeon Phi non sono riusciti a competere con le soluzioni più veloci e scalabili offerte da NVIDIA, che nel frattempo stava perfezionando la sua piattaforma CUDA, divenuta il riferimento per il calcolo parallelo nell’AI.

Nel 2018, Intel ha abbandonato definitivamente il progetto Xeon Phi e ha cercato di rimettersi in gioco con nuove soluzioni come i GPU Falcon Shores. Ma anche questo tentativo ha incontrato difficoltà, tanto che Intel ha recentemente annullato il progetto, puntando tutto sui prossimi chip Jaguar Shores, chip specifici per l’intelligenza artificiale che non vedranno la luce fino all’anno prossimo.

Il futuro di Intel e il confronto con NVIDIA

Nonostante il ritardo nella progettazione di soluzioni efficaci per l’AI e il calcolo ad alte prestazioni, Intel non ha abbandonato l’agone. La società sta cercando di rilanciarsi in grande stile proprio con Jaguar Shores. Tuttavia, la concorrenza di NVIDIA è feroce, e con la continua crescita della società di Jensen Huang nel campo dell’AI, la sfida per Intel diventa sempre più difficile.

Da ex CEO di Intel, Gelsinger non ha mancato di lodare l’impegno di NVIDIA, parlando del “colpo di fortuna” che ha permesso a Huang di posizionare la sua società come il principale attore nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale, un settore che ora sta guidando l’innovazione tecnologica globale.

Credit immagine in apertura: Intel Corporation