Cybersecurity e AI, il report di Armis: le imprese italiane devono agire

L’AI scatena la nuova guerra informatica. Italia impreparata al fronte digitale

Apr 9, 2025 - 16:19
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Cybersecurity e AI, il report di Armis: le imprese italiane devono agire

Armis, azienda specializzata in cyber exposure management & security, ha pubblicato i risultati del suo terzo report annuale sulla guerra informatica globale: Warfare Without Borders: AI's Role in The New Age of Cyberwarfare. Il documento evidenzia come l'intensificarsi dell'instabilità geopolitica, unito ai rapidi progressi dell'AI, stia generando una nuova e pericolosa fase del conflitto cibernetico. Un quadro che coinvolge direttamente anche le imprese italiane, invitate a rafforzare urgentemente le proprie difese digitali.

Lo studio si basa su un'indagine condotta da Armis su oltre 1.800 responsabili IT tra Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Francia, Australia e Germania, arricchita dai dati proprietari di Armis Labs. Il report include un'analisi dettagliata per area geografica e settore industriale, offrendo uno sguardo approfondito su come la guerra informatica stia evolvendo sotto la spinta dell'AI e della crescente instabilità internazionale.

"Con l'intelligenza artificiale, gli attori statali possono evolvere furtivamente le proprie tattiche e colpire in qualsiasi momento", ha dichiarato Nadir Izrael, CTO e cofondatore di Armis. "Allo stesso tempo, anche Stati minori e attori non statali si stanno avvalendo dell'IA per portare minacce informatiche a livelli paragonabili ai grandi attori geopolitici".

LE AZIENDE ITALIANE SI MUOVONO, MA RESTANO VULNERABILI

Nel contesto italiano, l'allarme è già tangibile: il 74% dei responsabili IT (ITDM) ritiene che le tensioni geopolitiche globali abbiano accresciuto la minaccia cibernetica, mentre il 29% ha già denunciato attacchi informatici alle autorità. Il dato più allarmante è che il 61% degli ITDM italiani teme un'escalation tale da paralizzare le infrastrutture critiche mondiali.

Secondo Armis, la maggior parte delle aziende italiane adotta ancora un approccio reattivo: il 60% interviene solo durante o dopo l'attacco, e solo il 12% è in grado di anticipare le minacce settimane o mesi prima. Un dato particolarmente critico, se si considera che il 70% delle organizzazioni ritiene le minacce AI una preoccupazione significativa e il 52% teme che le tecnologie generative stiano livellando il campo da gioco, mettendo nelle mani di attori minori strumenti d'attacco fino a poco tempo fa impensabili.


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