Il 98% dei nuovi token quotati sui CEX crolla di prezzo

La ricerca: numeri, metodologia e scoperte chiave

Mar 31, 2025 - 18:25
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Il 98% dei nuovi token quotati sui CEX crolla di prezzo

Nel mondo delle criptovalute, l’approdo su una exchange centralizzata (CEX) è spesso considerato un traguardo cruciale per ogni nuovo token. 

L’inserimento su piattaforme come Binance, Bybit o Coinbase promette visibilità immediata, maggiore liquidità e soprattutto un possibile incremento del valore del token

Tuttavia, un nuovo studio condotto da CryptoNinjas in collaborazione con Storible, mette in discussione questo entusiasmo. 

I risultati mostrano che il listing su una CEX spesso coincide con il punto di massimo splendore di un token, per poi essere seguito da un rapido e consistente declino.

FOMO e listing sui CEX: perché i token “pompano” all’inizio

Lo studio ha esaminato tutti i token inseriti nel 2024 su sei tra le più importanti piattaforme di scambio: Binance, Bybit, OKX, Coinbase, Bithumb e Upbit. In totale, sono stati analizzati 389 token

I ricercatori hanno raccolto i dati relativi al prezzo al momento del listing, al prezzo attuale (aggiornato al 4 febbraio 2025) e al massimo storico raggiunto (ATH). 

Le conclusioni sono sorprendenti: in media, l’inserimento su una CEX genera un aumento del 54% del prezzo del token nel breve termine. 

Tuttavia, questo salto iniziale è seguito da uno sprofondo del 52%, con l’89% dei token che finiscono per perdere valore rispetto al picco registrato in fase di listing.

Quando un progetto viene listato su una CEX prestigiosa, si verifica quasi sempre un’ondata di entusiasmo tra gli investitori, spesso guidata dal cosiddetto FOMO (Fear Of Missing Out). 

Questo porta a un’impennata improvvisa delle richieste d’acquisto, alimentata dalla convinzione che il token stia per decollare. 

Secondo lo studio, il 54% di crescita media nel prezzo appena dopo il listing è la testimonianza di una liquidità elevata e di aspettative speculative. In molti casi, però, questo picco rappresenta semplicemente una bolla temporanea.

Un altro dato significativo riguarda i massimi storici (ATH). Il 37% dei token analizzati ha toccato il proprio picco massimo di valore proprio nel giorno della quotazione su una CEX, senza mai riuscire a superarlo nuovamente. 

Questo dimostra che l’hype generato dalla novità del listing rappresenta, spesso, l’apice delle performance di mercato del token.

La fase successiva è quasi sempre dolorosa. Dopo l’euforia iniziale, segue un’ondata di vendite che porta a un calo medio del 52% rispetto al valore raggiunto durante la fase di pump. 

In altre parole, per la maggior parte dei token, l’arrivo su una CEX si trasforma in una parabola discendente, più che in una rampa di lancio duratura.

Binance: la regina degli effetti, ma a doppio taglio

Tra tutte le piattaforme analizzate, Binance si conferma quella con l’impatto maggiore, sia in positivo che in negativo. I token listati sulla più grande exchange al mondo registrano una impennata dell’87% nel giorno del listing, il valore più alto tra tutte le piattaforme. 

Tuttavia, la gloria è effimera: ben il 98% di questi token finisce per essere “dumps”, subendo un crollo medio del 70% dal massimo toccato inizialmente.

Inoltre, il 46% dei token listati su Binance raggiunge il proprio ATH nel giorno stesso della quotazione, segnale che per molti di essi, il listing rappresenta il momento di massima capitalizzazione, non l’inizio di un trend positivo duraturo.

Al secondo posto per impatto sul mercato c’è Bybit, un’altra piattaforma in rapida ascesa. I dati mostrano che i token listati su Bybit segnano un aumento medio del 61% al momento della quotazione. 

Curiosamente, Bybit detiene il primato per la percentuale più alta di token che raggiungono l’ATH all’atto del listing: ben il 60%.

Anche qui, però, segue la discesa: il 92% dei token subisce una fase di dumping, con un calo medio del 63% rispetto al picco iniziale. Un quadro che conferma quanto possa essere rischioso investire seguendo solo l’entusiasmo del momento.

A differenza delle sue concorrenti, Coinbase mostra un comportamento più sobrio e controllato. I token listati su questa piattaforma statunitense sperimentano soltanto un aumento del 41% in fase di listing, la percentuale più bassa tra tutte le CEX considerate.

Tuttavia, anche il crollo successivo è più moderato, con un declino medio del 28%.

Solo il 23% dei token su Coinbase tocca l’ATH al momento del listing, la percentuale più ridotta dell’intero campione analizzato. Questo potrebbe indicare che il mercato collegato a Coinbase è meno aggressivo e quindi anche meno incline alle bolle speculative.

Un ciclo prevedibile ma pericoloso

La ricerca di CryptoNinjas e Storible dimostra con numeri chiari come la dinamica del pump & dump sia la norma piuttosto che l’eccezione nel contesto delle CEX. Il ciclo è facilmente riconoscibile:

  • Pump iniziale: +54% in media
  • ATH nel giorno del listing per il 37% dei token
  • Dump successivo nel 89% dei casi
  • Calo medio post-listing del 52%

Per i progetti, il listing rimane un passaggio fondamentale per accedere alla grande platea del mercato globale. 

Ma per gli investitori, soprattutto quelli meno esperti, cedere alla tentazione dell’acquisto nel giorno di lancio può significare esporsi a perdite significative in tempi molto brevi.

Quella che dovrebbe essere una grande opportunità per le criptovalute emergenti si rivela spesso una trappola speculativa, una corsa all’oro che termina con un brusco risveglio. 

Gli investitori dovrebbero quindi approcciarsi al fenomeno dei listing con maggiore consapevolezza, evitando di lasciarsi travolgere dal FOMO e valutando con attenzione le fondamenta reali del progetto.

Alla luce di quanto emerso, è evidente: il listing su una CEX è una lama a doppio taglio. Sta all’investitore decidere da che parte strofinarla.