Coinbase: il Kentucky archivia la causa sullo staking e spinge verso politiche crypto-friendly

Il "Bitcoin Rights Bill": una legge rivoluzionaria per gli asset digitali

Apr 1, 2025 - 17:54
 0
Coinbase: il Kentucky archivia la causa sullo staking e spinge verso politiche crypto-friendly

Il Kentucky ha ufficialmente chiuso il procedimento legale contro Coinbase relativo ai servizi di staking offerti dall’exchange. 

Con questa decisione, lo Stato si unisce a Vermont e South Carolina nel ritirare le azioni legali intraprese negli scorsi mesi, confermando un’inversione di tendenza nelle politiche statali verso una maggiore apertura al settore crypto.

La decisione è stata formalizzata il 31 marzo, attraverso una dichiarazione congiunta di archiviazione presentata dal Dipartimento delle Istituzioni Finanziarie del Kentucky.

Il motivo della causa? L’accusa a Coinbase di aver offerto servizi di staking come “titoli non registrati”. Un’accusa che, almeno in Kentucky, non trova più riscontro.

Un trend in crescita quello del Kentucky con Coinbase: via le cause, avanti con la legislazione pro-crypto

Il caso del Kentucky non è isolato. A metà marzo, il Vermont ha ritirato la propria causa dopo che la SEC aveva precedentemente archiviato il suo procedimento federale contro Coinbase. 

Pochi giorni dopo, il 27 marzo, è toccato al South Carolina, che ha rinunciato alla propria azione legale a seguito delle proteste degli utenti locali, che avevano lamentato perdite per circa 2 milioni di dollari in premi di staking.

Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, ha commentato positivamente su X la decisione del Kentucky, sollecitando il Congresso a intervenire con una regolamentazione federale coerente e unificata. 

Ha inoltre sottolineato l’accordo bipartisan nello Stato sul fatto che lo staking, così come il mining, non debbano essere trattati come strumenti finanziari.

Attualmente restano ancora in piedi procedimenti legali contro Coinbase in sette stati: California, New Jersey, Illinois, Washington, Alabama, Maryland e Wisconsin.

Parallelamente all’archiviazione della causa, il Kentucky ha approvato una legge di grande rilevanza per l’ecosistema crypto. Il 28 marzo, il governatore Andy Beshear ha firmato la House Bill 701, nota anche come Bitcoin Rights Bill

La legge, approvata all’unanimità in entrambe le camere, sancisce importanti diritti per i cittadini e le imprese che operano nel settore delle criptovalute.

Tra i punti chiave:

  • Diritto alla self-custody degli asset digitali
  • Possibilità di operare nodi blockchain senza restrizioni
  • Libera transazione di criptovalute senza timori di regolamentazioni discriminatorie
  • Protezione per le attività di mining da normative urbanistiche penalizzanti
  • Chiarezza normativa sullo staking, escludendolo dalla categoria dei titoli finanziari

Inoltre, è in discussione un’altra proposta di legge che consentirebbe alla State Investment Commission di investire fino al 10% delle riserve statali eccedenti in Bitcoin e altre criptovalute.

Un’ondata legislativa pro-Bitcoin negli Stati USA

Il Kentucky non è l’unico stato ad abbracciare una visione positiva verso le criptovalute

L’Oklahoma ha recentemente avanzato l’Strategic Bitcoin Reserve Act, una proposta per creare una riserva strategica di BTC. Missouri e Arizona stanno seguendo percorsi simili, valutando l’istituzione di fondi statali in asset digitali.

Anche in South Carolina, la decisione di archiviare la causa contro Coinbase è stata accompagnata dall’introduzione di una legge che autorizza il tesoriere statale a detenere fino a un milione di BTC come riserva digitale. 

Una misura proposta dal deputato Jordan Pace. La progressiva ritirata delle cause contro Coinbase e l’avanzare di leggi favorevoli agli asset digitali segnalano un cambiamento nell’atteggiamento delle autorità statali. 

Sempre più legislatori sembrano preferire la chiarezza normativa alla repressione legale, in aperto contrasto con la strategia della SEC.

Questi sviluppi potrebbero accelerare il dibattito su una cornice regolatoria federale, auspicata tanto dagli operatori del settore quanto da parte del mondo politico.

Il caso del Kentucky, dunque, potrebbe rappresentare un punto di svolta: meno cause, più chiarezza. Un messaggio che risuona forte in un’America sempre più interessata a definire il proprio ruolo nel futuro delle criptovalute.