Poste Italiane sarebbe pronta a valutare una fusione tra TIM e Iliad

Poste Italiane si dice aperta a valutare un'eventuale integrazione

Apr 1, 2025 - 12:28
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Poste Italiane sarebbe pronta a valutare una fusione tra TIM e Iliad

Poste Italiane si dice aperta a valutare un'eventuale integrazione tra Telecom Italia (TIM) e la francese Iliad, nel quadro di una possibile razionalizzazione del mercato delle telecomunicazioni in Italia. A riferirlo sono tre fonti a conoscenza della questione, citate da Reuters. La posizione di Poste arriva in un momento strategico: il gruppo, controllato dallo Stato, si prepara infatti a diventare il primo azionista di TIM con una quota del 24,8%, dopo l'accordo per acquistare un ulteriore 15% dalla francese Vivendi.

Il primo ingresso di Poste nell'azionariato di TIM risale allo scorso febbraio, con l'acquisizione di una quota del 9,8%, che ha sostituito quella detenuta da Cassa Depositi e Prestiti (CDP). L'operazione ha segnato una svolta nell'approccio del governo al dossier TIM, e ha ridefinito gli equilibri tra gli attori pubblici coinvolti nella governance del principale operatore telefonico italiano.

Nel comunicare l'aumento della propria partecipazione, Poste ha sottolineato la volontà di agire come partner industriale di lungo periodo, orientato alla "creazione di sinergie tra le attività delle due società e al sostegno di un consolidamento del settore", che negli ultimi anni ha sofferto per la pressione competitiva e la riduzione dei margini.

L'ipotesi di un'integrazione tra TIM e Iliad non ha ancora preso forma ufficiale, ma Poste si dichiara disponibile a discuterne, secondo quanto riportano le fonti anonime. L'ingresso di Iliad nel mercato italiano sei anni fa ha innescato una forte concorrenza sui prezzi, in particolare nel segmento mobile, riducendo drasticamente i margini di profitto degli operatori storici e rendendo più complesso finanziare gli investimenti necessari per le infrastrutture.

Iliad, controllata dal miliardario francese Xavier Niel, è da tempo favorevole a un processo di consolidamento in Italia. Già in passato aveva avviato interlocuzioni con il governo su un possibile accordo con TIM, ma secondo Reuters tali contatti sono stati congelati proprio per lasciare spazio all'operazione di rafforzamento della quota di Poste.

Un'eventuale fusione tra TIM e Iliad comporterebbe la riduzione del numero di operatori di rete mobile in Italia da quattro a tre, e richiederebbe necessariamente l'approvazione delle autorità antitrust. L'obiettivo di mantenere una presenza significativa italiana nel capitale di TIM, in caso di future operazioni di consolidamento, è stato uno dei motivi principali che ha spinto Poste a incrementare la propria partecipazione azionaria, secondo quanto riferito da fonti vicine al dossier prima che l'accordo con Vivendi venisse ufficializzato.


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