Strategy sotto pressione: possibile vendita di Bitcoin e crollo in Borsa per perdita non realizzata di 5,9 miliardi di dollari

Strategy è crollato dell’11,26% dopo la diffusione del modulo 8-K alla SEC. La società potrebbe essere costretta a vendere i suoi Bitcoin.

Apr 9, 2025 - 12:48
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Strategy sotto pressione: possibile vendita di Bitcoin e crollo in Borsa per perdita non realizzata di 5,9 miliardi di dollari
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Il titolo di Strategy (ex MicroStrategy) è crollato dell’11,26% dopo la diffusione del modulo 8-K alla SEC e la comunicazione di una maxi perdita non realizzata da 5,91 miliardi di dollari sui propri asset in Bitcoin. Ecco cosa sta succedendo e quali sono i rischi reali.

Strategia Bitcoin in bilico: Strategy potrebbe essere costretta a vendere i suoi BTC

Nel suo recente form 8-K depositato alla SEC il 7 aprile 2025, Strategy (ex MicroStrategy) ha lanciato un segnale d’allarme: in assenza di finanziamenti favorevoli, la società potrebbe essere costretta a liquidare parte delle sue riserve in Bitcoin per far fronte agli obblighi di debito. Questo scenario andrebbe a contraddire lo storico mantra “never sell Bitcoin” del fondatore Michael Saylor.

Una frase ha attirato l’attenzione dei mercati:

“La società potrebbe essere costretta a vendere Bitcoin a condizioni sfavorevoli in caso di ulteriore calo del prezzo, se non avrà accesso a nuovi strumenti di equity o debito.”

Anche se la dichiarazione rientra nelle clausole di rischio standard, già riportate nei report 10-Q e nelle precedenti comunicazioni del 2023, il mercato ha reagito con forza, alimentando i timori degli investitori.

Cosa dice davvero il filing 8-K

Il documento, visibile nella prima pagina del modulo SEC, non annuncia una vendita imminente di BTC, ma esplicita il rischio in caso di scenari finanziari sfavorevoli. Si tratta di una pratica conforme agli standard contabili aggiornati (ASU 2023-08), che impone ora la rilevazione in bilancio del fair value degli asset crypto a ogni chiusura trimestrale.

Il valore contabile medio dei 528.185 BTC detenuti dalla società è pari a $67.458, mentre il prezzo di mercato si aggira attualmente attorno a $40.119 miliardi. Questo porta a una perdita non realizzata di circa $5,91 miliardi, con un impatto significativo sui bilanci.

Acquisti post-elezione e ora… una montagna di perdite

Dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni USA nel novembre 2024, Strategy ha incrementato aggressivamente il suo portafoglio BTC, acquistando 275.965 bitcoin a un prezzo medio di $93.228. Tuttavia, il prezzo del Bitcoin ha subito un calo improvviso nelle ultime settimane, scendendo del 6,3% solo il 7 aprile 2025, complici le nuove tensioni geopolitiche e commerciali.

Il risultato? Una perdita non realizzata di oltre $4,6 miliardi solo su questa tranche di acquisti recenti.

Cosa ha scatenato la vendita di massa

Il crollo in borsa di MSTR non è stato causato solo dal contenuto del modulo SEC. Altri fattori hanno amplificato la pressione:

  • Nuovi standard contabili obbligatori dal 1° gennaio 2025, che impongono l’adeguamento del fair value crypto nei bilanci trimestrali;
  • Nessuna attività di raccolta fondi nelle settimane successive al Q1 2025: nessuna vendita di azioni ordinarie o privilegiate, né acquisti di nuovi BTC;
  • Scarsità di liquidità e leva finanziaria elevata, che aumenta il rischio in caso di volatilità prolungata.

Questi elementi hanno creato un contesto di instabilità percepita, portando a una perdita netta trimestrale, nonostante un beneficio fiscale di $1,69 miliardi.

MSTR a -11% e pressione sugli investitori istituzionali

Il titolo MSTR ha registrato un calo del 9,7% nel pre-market e ha chiuso la giornata in rosso di oltre l’11%. Una perdita importante che riflette la crescente incertezza sulla sostenibilità della strategia aziendale focalizzata esclusivamente sul Bitcoin.

Gli investitori ora si pongono una domanda chiave: Strategy venderà davvero BTC o è solo FUD (paura, incertezza, dubbio)?

La risposta, per ora, è che non c’è nessuna vendita annunciata. Ma in un clima di tassi elevati, calo della fiducia nei safe haven digitali e difficoltà macro, anche una semplice dichiarazione precauzionale può scatenare la tempesta.

Un contesto globale sempre più instabile

Il sentiment negativo è alimentato anche dal contesto macroeconomico:

  • Dazi commerciali reintrodotti da Trump, con impatti negativi sui mercati globali;
  • Crollo delle borse europee e asiatiche, con il FTSE MIB e il DAX in calo del 2,5%;
  • Prezzo del petrolio in discesa del 20% dal 2 aprile;
  • Volatilità esasperata sugli indici azionari USA, con il Nasdaq in caduta libera del 12% in una settimana;
  • Il Bitcoin, tradizionalmente rifugio sicuro in tempi incerti, non sta più reagendo come “oro digitale”.

Cosa aspettarsi ora: resistenza o capitolazione?

Gli analisti sono divisi. Da un lato, il bilancio di Strategy resta solido, con 528.185 BTC che valgono oltre $40 miliardi, un vantaggio competitivo enorme nel medio-lungo periodo. Dall’altro, la leva e l’assenza di margini di manovra nel breve termine pongono un rischio concreto, se la pressione dovesse aumentare.

In sintesi, la minaccia di vendita non è nuova, ma oggi è più reale che mai. Anche senza una liquidazione immediata, la semplice idea che MicroStrategy possa vendere è sufficiente a smuovere il mercato crypto e quello azionario.

Opportunità o segnale d’allarme per le azioni Strategy ($MSTR)?

Questa crisi potrebbe trasformarsi in opportunità per chi ha un orizzonte di lungo periodo e crede nel valore strategico del Bitcoin in bilancio. Ma nel breve, il rischio è tangibile, soprattutto per chi è esposto su MSTR o su asset correlati al sentiment delle criptovalute.

Le prossime trimestrali saranno cruciali. E ogni parola di Michael Saylor potrebbe pesare come un intero ETF.