Tempest Rising Recensione: il ritorno degli RTS dei bei vecchi tempi

Negli ultimi mesi abbiamo seguito con interesse i lavori di Tempest Rising, un nuovissimo RTS sviluppato dal team di Slipgate IronWorks in collaborazione con 3D Realms e Knights Peak (gli editori della versione PC, dato che per il momento non sono previste pubblicazioni su console). Qualche settimana fa vi abbiamo offerto il provato, mentre ora […] L'articolo Tempest Rising Recensione: il ritorno degli RTS dei bei vecchi tempi proviene da Vgmag.it.

Apr 17, 2025 - 15:55
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Tempest Rising Recensione: il ritorno degli RTS dei bei vecchi tempi

Negli ultimi mesi abbiamo seguito con interesse i lavori di Tempest Rising, un nuovissimo RTS sviluppato dal team di Slipgate IronWorks in collaborazione con 3D Realms e Knights Peak (gli editori della versione PC, dato che per il momento non sono previste pubblicazioni su console). Qualche settimana fa vi abbiamo offerto il provato, mentre ora torniamo su queste pagine perché abbiamo avuto modo di completare le due campagne principali del titolo, nonché di testarlo nel multiplayer online. I fan dell’epoca d’oro degli RTS saranno ben felici di sapere che Tempest Rising ha rispettato tutte le aspettative in merito; i nuovi arrivati, d’altra parte, possono confermare le proprie paure, dal momento che il videogioco in questione sembra in effetti pensato più per una nicchia di veterani che per chi si approccia per la prima volta in assoluto a esperienze di questo tipo. Nella recensione che segue, naturalmente, vi spiegheremo i motivi di queste considerazioni, pur riconfermando Tempest Rising come ottimo titolo.

Tempest Rising
Uno dei protagonisti di Tempest Rising

Tempest Rising: strategia in tempo reale

Tempest Rising è un RTS, vale a dire un gioco basato sulla “real-time-strategy”, vale a dire (bis) un titolo in cui il tempo non è mai fermo e bisogna pianificare, costruire, attaccare e rimediare ai propri errori senza soluzione di continuità, cioè in tempo reale. Sembra facile, e invece non è facile per niente, come sanno i cultori del genere, e come dovrebbe soprattutto sapere chi arriva su questi lidi da ben altre zone e non conosce assolutamente nulla delle modalità di fruizione specifiche. Tempest Rising esige e al tempo stesso impone una curva di apprendimento rapida e in salita; è vero che le basi da apprendere non sono poi eccessive, mentre è se mai eccessivo il ritmo con cui bisogna diventare in grado di padroneggiarle, questo sì. Soprattutto, non fa sconti a nessuno, vecchi e nuovi addetti ai lavori: la difficoltà è semplicemente brutale sia in singolo (cioè nella campagna o modalità storia che la vogliate considerare) che online contro altri giocatori.

Si tratta fondamentalmente di un sistema di gioco semplice da comprendere nei suoi elementi essenziali. Due fazioni si contendono il dominio di una delle nove mappe presenti (una sola per volta è quella che ospita la partita). Questa mappa ospita degli spazi all’aria aperta da occupare con le proprie strutture e con le proprie armate, nonché delle risorse già belle e disponibili (i fiori della Tempest, la pianta mutagena) di cui bisogna impadronirsi per potenziare le proprie capacità belliche. Nello stesso momento, dunque, due giocatori devono costruire strutture per sviluppare la propria tecnologia, arricchire le proprie forze armate (fatte di unità di terra e velivoli) e proteggere il rispettivo territorio prima che il nemico infligga un attacco così devastante da non potersi più risollevare. La rapidità, in tutto questo, conta parecchio. Forse, ed è il problema principale, conta pure troppo.

Tempest Rising
Gli scontri richiedono enorme rapidità

Rapidissimo e “abbastanza” strategico

Il giocatore di Tempest Rising deve decidere di piazzare, in un dato momento, degli elementi a schermo suddivisi tra edifici, difese, forze di fanteria, veicoli e strutture aeree: sono questi gli aspetti che garantiscono il controllo (momentaneo) su un dato territorio. Poi è possibile organizzarsi come meglio si crede, insistendo laddove la mappa consenta lo sfruttamento del maggior numero di risorse, o nei punti strategici per fermare le possibili avanzate nemiche (che vogliono impossessarsi delle risorse Tempest). Nulla di troppo complesso: il problema principale, soprattutto online, è il ritmo. Bisogna davvero essere avvezzi al genere per capire quanto rapidamente costruire, e soprattutto “che cosa” costruire a discapito di tutto il resto. Normalmente questi giochi di strategia impongono studi accurati, momenti di riflessione, cambi repentini di strategia: il più delle volte, invece, ci è sembrato che a fare la differenza in Tempest Rising, nel bene e nel male, sia stata la velocità di azione, a discapito della qualità della stessa.

Costruire pur di costruire, insomma; essere rapidi per potersi difendere da qualsivoglia offesa nemica senza perdere eccessivi numeri di unità o di risorse o di territori. Può anche andare bene, soprattutto nella campagna principale, ma chi non entra in questa logica in breve tempo (logica che è appagante fino a un certo punto, peraltro) online viene brutalmente massacrato, sia negli scontri a due che a quattro giocatori in contemporanea. Ciò non vuole dire che Tempest Rising non sia divertente o che la strategia non paghi: semplicemente, la strategia è subordinata alla velocità, ed è quest’ultima a fare la differenza (e non il contrario, come forse dovrebbe essere). La varietà però compensa abbondantemente il difetto: le due classi proposte sono molto differenti nell’approccio al mondo di gioco e modificano drasticamente lo stile del giocatore. La Global Defense Force opta per assalti mirati e una gestione più equilibrata delle truppe sulla mappa di gioco, mentre la Tempest Dynasty rende onore al proprio nome e punta ad approcci violentissimi, anche a costo di sacrificare inizialmente uomini e risorse. Bisogna dire che appena due fazioni sono un po’ poche per un titolo che dovrebbe puntare tutto sulla longevità, la strategia e la varietà degli approcci, ma una terza classe (basata sugli alieni) arriverà più avanti e, con un po’ di fortuna e soprattutto il supporto da parte dei giocatori, non è da escludere la possibilità di ulteriori sorprese in futuro.

Filmati cinematografici di alto livello

Tempi moderni: Tempest Rising tra passato e presente

Tempest Rising rispetta ciò che era stato promesso dagli sviluppatori, vale a dire un RTS che proponesse lo stesso livello di sfida e le stesse sensazioni dei bei tempi andati, ma con un occhio di riguardo ai tempi moderni. L’aggiornamento grafico è evidente, sia in termini di risoluzione, che di stile che di fluidità: si tratta in un titolo in tutto e per tutto moderno, che su PC – benché naturalmente non possa né voglia vantare la mastodonticità di qualsiasi tripla AAA open world – restituisce un colpo d’occhio sempre appagante, un comparto tecnico solido e una fluidità notevoli. Ciò è evidente soprattutto nei filmati di transizione tra una missione e l’altra della campagna principale (che poi in realtà sono due, una per fazione, e ciascuna vanta undici missioni fino ai titoli di coda) e anche nelle situazioni più “affollate sullo schermo”. Tempest Rising Tempest Rising

È ovvio che in termini di single player Tempest Rising sia anche un titolo in grado di vantare contenuti tutto sommato modesti. Al fronte del prezzo di 40 euro, infatti, avrete due campagne principali contro la CPU che potrete terminare in due o tre giorni di tempo. È il multiplayer online, infatti, il vero cuore dell’esperienza sul lungo periodo, pur con i difetti cui ci è avuto modo di accennare. Resta da capire in che termini e per quanto a lungo i server saranno in grado di offrire un’utenza attiva, e questo dipenderà anche dal supporto post lancio da parte degli sviluppatori (che pare sappiano il fatto loro, del resto).


Tempest Rising non è un RTS perfetto, ma è quel titolo di strategia in tempo reale che i fan del genere attendevano ormai da anni. Erede dei grandi nomi del passato ma aggiornato ai tempi moderni dal punto di vista sia grafico che tecnico, il titolo offre due campagne principali in singolo, arene contro la CPU e scontri online contro giocatori provieniti da tutto il mondo. La qualità è elevata, benché non esente da difetti. Proprio essendo una produzione molto conservativa, Tempest Rising eredita paradossalmente il sistema a metà tra il limitato e il farraginoso della sua stirpe, quando avrebbe forse potuto osare di più nel tentativo di superarlo; ma resta solido e “onesto” nei suoi propositi. Un plauso, dunque, per il team di sviluppo.


 

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