CFTC fa un passo indietro: ritirate due linee guida sul settore crypto

La CFTC, autorità di vigilanza sui mercati dei derivati, ha recentemente annunciato il ritiro di due importanti linee guida in ambito crypto.

Apr 4, 2025 - 08:35
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CFTC fa un passo indietro: ritirate due linee guida sul settore crypto
cftc crypto

La Commodity Futures Trading Commission (CFTC), autorità statunitense di vigilanza sui mercati dei derivati, ha recentemente annunciato il ritiro di due importanti linee guida in ambito crypto, segnando un cambiamento sostanziale nell’approccio regolatorio degli Stati Uniti nei confronti del settore. Le direttive, ritirate con effetto immediato il 28 marzo, erano state introdotte in un momento in cui l’industria delle criptovalute stava affrontando una crescente attenzione da parte dei regolatori.

CFTC: un’intesa più matura con il mercato digitale

Secondo quanto dichiarato dalla stessa CFTC, il ritiro delle linee guida riflette l’accresciuta esperienza del personale nella gestione di prodotti derivati basati su criptovalute, nonché la crescita e la maturità del mercato.

In particolare, la Division of Market Oversight (DMO) e la Division of Clearing and Risk (DCR) hanno eliminato due documenti chiave: il “CFTC Staff Advisory No. 18-14” del 2018 e il più recente “CFTC Staff Advisory No. 23-07” del 2023. Si tratta di un segnale di apertura, che potrebbe preludere a un trattamento dei derivati crypto simile a quello riservato ai prodotti finanziari più tradizionali.

Addio alla stretta sorveglianza sui derivati virtuali

La prima linea guida ritirata, il “CFTC Staff Advisory No. 18-14”, fu emessa nel maggio 2018. In essa, la CFTC forniva indicazioni precise ai mercati e alle controparti centrali in fase di quotazione di contratti derivati legati a valute virtuali. All’epoca, il documento si faceva portatore di una particolare cautela regolatoria, sottolineando i “rischi significativi associati ai mercati delle criptovalute” e la necessità di una vigilanza scrupolosa.

Tra i requisiti richiesti figuravano:

  • Maggiore sorveglianza di mercato da parte delle piattaforme che offrivano i derivati;
  • Collaborazione diretta con il gruppo di vigilanza della CFTC;
  • Report giornalieri da parte degli intermediari americani o esteri;
  • Un soglia di segnalazione per i grandi operatori fissata a 5 Bitcoin o l’equivalente in altre criptovalute, con l’obiettivo di individuare eventuali attività di manipolazione del mercato.

Con il ritiro di questa linea guida, la CFTC riconosce che tali misure – una volta ritenute indispensabili – risultano oggi superate dal progresso e dalla strutturazione del mercato.

Una posizione più uniforme verso i prodotti digitali

Il secondo documento ritirato è il “CFTC Staff Advisory No. 23-07”, pubblicato nel maggio 2023. Questo avviso si concentrava sui rischi legati all’espansione delle attività di compensazione in ambito digitale da parte delle controparti centrali (DCO, Derivatives Clearing Organizations). 

La motivazione fornita per il ritiro è chiara: “garantire che il trattamento regolamentare dei derivati digitali non differisca da quello riservato ad altri prodotti”. Un messaggio che rafforza l’idea di una normalizzazione dell’approccio della CFTC al settore crypto.

Il documento ricordava alle controparti centrali e agli operatori che qualsiasi espansione d’attività o cambio di modello aziendale sarebbe stato oggetto di attenta revisione, in particolare riguardo i rischi operativi e informatici.

Inoltre, veniva richiesto il rispetto più rigoroso del Commodity Exchange Act, la legge che disciplina il commercio dei derivati negli Stati Uniti. Si suggeriva inoltre una collaborazione costante con altri dipartimenti della CFTC per valutare con attenzione i meccanismi di regolamento fisico coinvolgenti asset digitali.

Un nuovo scenario regolatorio all’orizzonte

Sebbene il ritiro di queste linee guida non comporti una deregolamentazione, il messaggio è chiaro: la CFTC si avvia verso un trattamento paritario dei derivati crypto rispetto agli altri prodotti finanziari regolati. Questo cambio di rotta emerge anche da altre iniziative avviate recentemente dall’ente.

Nel febbraio 2025, la CFTC ha annunciato l’organizzazione di un CEO Forum che vedrà la partecipazione di alcune delle principali aziende del settore crypto – tra cui Circle, Coinbase, Crypto.com, MoonPay e Ripple – per discutere l’avvio di un programma pilota sperimentale sui mercati degli asset digitali. L’iniziativa, proposta inizialmente dalla presidente ad interim Caroline Pham nel 2023, rappresenta una sorta di sandbox regolatoria, concepita per offrire maggiore chiarezza normativa agli operatori.

Ulteriori sviluppi si sono avuti nel novembre 2024, con la pubblicazione delle raccomandazioni del Comitato consultivo sui mercati globali della CFTC, tra cui spicca l’estensione dell’utilizzo di collaterali non monetari attraverso tecnologia DLT (Distributed Ledger Technology).

Bitnomial lancia i futures regolamentati su XRP

Anche sul fronte dei mercati, continuano a emergere segnali di maturazione. A metà marzo, la piattaforma di scambio di derivati Bitnomial ha lanciato il primo contratto future su XRP regolato dalla CFTC, una novità assoluta negli Stati Uniti. Questo rappresenta un’ulteriore conferma del progressivo inserimento dei token digitali nei circuiti della finanza tradizionale sotto la sorveglianza delle autorità.

Verso una nuova era per la regolamentazione crypto

Il ritiro delle due direttive non è un passo verso l’anarchia regolatoria, ma piuttosto un segnale di fiducia nelle capacità del settore di autoregolamentarsi all’interno del framework normativo vigente. La CFTC sembra finalmente pronta a trasferire il trattamento delle risorse digitali dal reame dell’eccezione a quello della consuetudine, riconoscendo la crescente professionalizzazione del comparto.

L’attenzione rimane alta su eventuali rischi sistemici, soprattutto in termini di sicurezza informatica e governance. Tuttavia, le istituzioni sembrano volersi dotare di strumenti meno invasivi e più efficaci, coerenti con l’evoluzione del mercato e le sue dinamiche.
In definitiva, questo nuovo atteggiamento potrebbe non solo ridurre l’incertezza normativa, ma anche favorire l’innovazione e l’attrazione di capitali, segnando l’apertura di una stagione di maggiore dialogo tra supervisione e industria crypto.