Ethena Labs abbandona la Germania: il caso USDe e le nuove sfide del MiCA in Europa
Ethena Labs, la società dietro la stablecoin sintetica USDe, ha annunciato il 15 aprile la chiusura della sua entità tedesca


Ethena Labs, la società dietro la stablecoin sintetica USDe, ha annunciato il 15 aprile la chiusura della sua entità tedesca, Ethena GmbH, e il ritiro della domanda di autorizzazione ai sensi del regolamento europeo MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation).
La decisione arriva in seguito a un’azione di enforcement da parte dell’autorità di vigilanza finanziaria tedesca, BaFin, che ha ordinato alla società di interrompere la vendita pubblica di USDe sul territorio tedesco.
In un comunicato diffuso su X, Ethena Labs ha dichiarato:
“Abbiamo concordato con BaFin di cessare tutte le attività di Ethena GmbH e non perseguiremo più l’autorizzazione MiCAR in Germania”.
La società ha inoltre precisato che tutti gli utenti precedentemente registrati tramite la filiale tedesca sono stati trasferiti alla sua entità affiliata con sede nelle Isole Vergini Britanniche, Ethena (BVI) Limited.
La stretta di BaFin spinge Ethena Labs fuori dalla Germania verso le Isole Vergini Britanniche
La transizione operativa è stata rapida e senza interruzioni. Dal 21 marzo 2025, Ethena GmbH non ha più effettuato operazioni di creazione o rimborso di USDe. Tutte le attività sono ora gestite da Ethena (BVI) Limited, che continua a emettere USDe, con una circolazione attuale di circa 5,4 miliardi di token.
Secondo quanto riferito dalla società, Ethena GmbH non ha più utenti registrati né clienti diretti. Inoltre, la maggior parte dei token USDe in circolazione è stata emessa al di fuori della Germania e prima dell’entrata in vigore del MiCAR.
Le motivazioni dietro il rifiuto di BaFin
Il rigetto della domanda di autorizzazione MiCAR da parte di BaFin, reso pubblico il 25 marzo, è stato motivato da “gravi carenze” nella struttura organizzativa della società e dalla mancata conformità agli standard regolatori in materia di riserve patrimoniali e adeguatezza del capitale.
Un altro punto critico sollevato da BaFin riguarda il token sUSDe, una variante di USDe che offre rendimenti agli investitori. Secondo l’autorità tedesca, sUSDe potrebbe essere classificato come strumento finanziario ai sensi della normativa tedesca, il che comporterebbe l’obbligo di un prospetto informativo registrato per le offerte pubbliche.
A seguito di queste valutazioni, BaFin ha intrapreso una serie di azioni di vigilanza, tra cui il blocco delle offerte pubbliche di USDe in Germania e l’ordine ai custodi di congelare gli asset di riserva. Tuttavia, è stato chiarito che il trading secondario di USDe non è soggetto a restrizioni, mentre le operazioni di rimborso attraverso la filiale tedesca restano limitate.
MiCAR e il nuovo panorama normativo europeo
L’uscita di scena di Ethena Labs dalla Germania rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che le società crypto stanno affrontando nel contesto europeo. Il regolamento MiCAR, entrato pienamente in vigore alla fine del 2024, impone requisiti stringenti per gli emittenti di stablecoin, tra cui:
- Riserva totale di asset a copertura dei token emessi
- Trasparenza operativa
- Autorizzazione regolatoria preventiva
Le stablecoin vengono ora classificate in due categorie principali: token riferiti ad asset e token di moneta elettronica, ciascuna soggetta a regole specifiche.
In risposta a queste nuove normative, diverse piattaforme di scambio hanno già iniziato ad adeguarsi. Kraken e Crypto.com hanno rimosso USDT di Tether dai loro listini, mentre Binance ha eliminato, il 3 marzo, diverse stablecoin non conformi in tutta l’Area Economica Europea, tra cui DAI, FDUSD e PAXG.
Strategia multi-giurisdizionale: una risposta alle pressioni normative
Il caso Ethena evidenzia una tendenza crescente tra le aziende crypto: la migrazione verso giurisdizioni più flessibili per garantire la continuità operativa. La scelta delle Isole Vergini Britanniche da parte di Ethena Labs riflette una strategia pragmatica per aggirare le barriere normative europee, pur mantenendo attivo il proprio modello di business.
Questa flessibilità giurisdizionale diventa cruciale in un contesto in cui le autorità, come BaFin, stanno adottando un approccio sempre più rigoroso, soprattutto nei confronti di stablecoin sintetiche che non sono supportate da asset tradizionali.
Caso Ethena Labs: implicazioni per il futuro delle stablecoin in Europa
L’uscita di Ethena Labs dal mercato tedesco solleva interrogativi importanti sul futuro delle stablecoin in Europa. Da un lato, la regolamentazione MiCAR mira a proteggere gli investitori e a garantire la stabilità finanziaria. Dall’altro, il rischio è quello di soffocare l’innovazione, spingendo le aziende verso mercati offshore meno regolamentati.
Inoltre, l’incertezza normativa può influire negativamente sulla fiducia degli utenti, rendendo essenziale per gli emittenti di stablecoin adottare pratiche trasparenti e conformi per mantenere la propria credibilità a lungo termine.
Un nuovo equilibrio tra innovazione e regolamentazione
Il caso Ethena rappresenta un punto di svolta per l’industria crypto in Europa. Le autorità stanno chiaramente alzando l’asticella, e le aziende dovranno adattarsi a un ambiente in cui compliance e trasparenza non sono più opzionali, ma requisiti fondamentali.
La sfida, ora, sarà trovare un equilibrio tra la necessità di regolamentare un settore in rapida evoluzione e il desiderio di non ostacolare l’innovazione tecnologica. In questo scenario, la capacità delle aziende di operare in più giurisdizioni e di adattarsi rapidamente ai cambiamenti normativi sarà determinante per il loro successo.
In definitiva, la vicenda di Ethena Labs non è solo un caso isolato, ma un segnale chiaro: l’era della regolamentazione crypto in Europa è iniziata, e con essa, una nuova fase di trasformazione per l’intero ecosistema delle stablecoin.