Ultime analisi del prezzo di XRP e LINK (Chainlink)
Un po' tutte le altcoin sono in sofferenza in questo momento, anche se c'è chi soffre di più, e chi soffre di meno.


In questo articolo analizzeremo l’andamento del prezzo di XRP (Ripple) e LINK (Chainlink), confrontandolo con quello di Bitcoin ed Ethereum per coglierne le differenze.
Analisi dell’andamento del prezzo di XRP e LINK (Chainlink)
XRP è la criptovaluta nativa della piattaforma crypto creata da Ripple.
Da un po’ di tempo a questa parte il suo prezzo sta seguendo un andamento un po’ differente da quello delle due principali criptovalute. Va ricordato che, escludendo le stablecoin, XRP è terza per capitalizzazione di mercato, con i suoi 105 miliardi di dollari, dietro a Bitcoin 1.500 miliardi ed Ethereum 177 miliardi.
Dopo l’enorme effetto avuto dal Trump trade su XRP a fine 2024, che ne ha portato il prezzo da 0,5$ a 2,7$, è iniziato un periodo di lateralizzazione conclusosi solamente a fine marzo.
Durante quei tre mesi il prezzo di XRP oscillò sempre tra 2$ e 3,3$, ovvero con un grado di volatilità relativamente alto.
XRP infatti nel corso del tempo ha dimostrato di avere una volatilità media sul medio/lungo termine inferiore a quella di BTC e ETH, anche se a volte per breve periodi si impenna, pertanto un po’ stupisce che per tre mesi abbia avuto una volatilità così accentuata, rispetto alla sua media.
Ma con l’avvio della grande guerra commerciale di Trump a colpi di dazi, il mercato crypto è andato in crisi portandosi dietro anche XRP.
Il calo del prezzo di XRP
Però mentre Ethereum ha perso il 29% negli ultimi trenta giorni, ed il 21% solamente negli ultimi sette, XRP si ferma ad un -17% negli ultimi trenta, con un -13% rispetto a sette giorni fa.
Invece Bitcoin limita le sue perdite a -6% negli ultimi trenta giorni, con un -8% negli ultimi sette.
Pertanto XRP non sta reggendo bene come Bitcoin al recente calo dei mercati crypto, ma sta reggendo nettamente meglio di Ethereum.
A questo punto conviene confrontarlo anche con SOL di Solana, ad esempio, che perde più o meno tanto quanto XRP.
Quindi se fino a fine marzo XRP aveva retto bene, con quest’ultima crisi si è riallineato ai mercati crypto, anche se perlomeno sta soffrendo meno di Ethereum.
Da notare che rispetto al prezzo di inizio anno gli attuali 1,8$ di XRP sono inferiori solamente del 13%, mentre invece Bitcoin è a -17%. Inoltre Ethereum è a -56% e Solana a -44%. Questo dato rappresenta molto bene la relativa minore volatilità sul medio/lungo termine del prezzo di XRP rispetto a quella delle altre criptovalute.
L’andamento del prezzo di LINK (Chainlink): stessa sorte di XRP?
Un discorso diverso è quello che riguarda l’andamento del prezzo di LINK, il token di Chainlink.
LINK ormai è scivolato al 13° posto per capitalizzazione di mercato, dopo essere riuscito ad entrare per un momento persino nella top 10. Ora capitalizza poco più di 7 miliardi di dollari, ovvero molto meno anche di XRP.
La volatilità di LINK è nettamente superiore a quella di XRP, anche sul medio/lungo termine, mentre risulta abbastanza in linea ad esempio con quella di ETH o SOL. Tuttavia è una crypto nettamente più speculativa di queste, tanto che ha praticamente perso tutto il guadagno ottenuto con il Trump trade.
A fine ottobre il prezzo di LINK era di circa 11$, ed ha toccato il picco di massimo relativo a dicembre sopra quota 29$.
Quella salita parabolica assomigliava molto ad una mini-bolla, anche perchè LINK è un asset speculativo sui mercati crypto, ed infatti già a fine dicembre aveva dato segni di cedimento.
Lo scoppio della mini-bolla però è avvenuto solamente a febbraio, quando il prezzo è tornato sotto i 20$, ed è proseguito a marzo con un’ulteriore discesa sotto i 15$.
Attualmente è posizionato poco sopra gli 11$, ovvero in linea con il prezzo di fine ottobre.
Il confronto di LINK con BTC e ETH
Il prezzo di LINK sta perdendo il 20% negli ultimi trenta giorni, ed il 17% negli ultimi sette.
In altre parole non solo fa peggio di BTC, ma fa anche peggio di XRP e SOL. Fa però comunque meglio di ETH.
In effetti le performance di ETH sui mercati crypto nel 2025 sono anomale, rispetto alle altre crypto, perché tra le principali è quella che sta soffrendo di più.
Quindi mettendo da parte ETH, LINK risulta essere nella fascia di quelle che soffrono di più, tra le prime 15.
Però se si prende come riferimento il calo da inizio anno, è perfettamente in linea con quello di SOL, pertanto non sta attraversando un periodo anomalo. In altre parole, si è limitato a rientrare nei ranghi dopo una performance notevole a fine 2024.
Rimane comunque a -80% dai massimi storici, ovvero ad esempio in linea con Dogecoin.