Xiaomi, Huawei e BBK Group: in arrivo un Android senza Google?

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Mag 2, 2025 - 17:15
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Xiaomi, Huawei e BBK Group: in arrivo un Android senza Google?

Un sistema Android alternativo: le grandi manovre dei colossi cinesi

Negli ultimi giorni si stanno intensificando le voci su una possibile partnership tra Xiaomi, Huawei e BBK Group, l’azienda madre di OPPO, OnePlus e Vivo, per lo sviluppo di un sistema operativo Android alternativo senza i servizi Google. Un’ipotesi che, se confermata, rappresenterebbe una svolta importante nel settore mobile globale.

L’indipendenza dai servizi di Big G sembra diventare una possibilità concreta. Vediamo i motivi di questa mossa e quali potrebbero essere le conseguenze per l’intero ecosistema Android.

Il precedente Huawei: HarmonyOS come caso studio

Per capire le ragioni dietro questa possibile rivoluzione, occorre fare un passo indietro. Nel 2019, Huawei è stata inserita nella Entity List dal governo degli Stati Uniti. Questo ha comportato l’impossibilità di collaborare con aziende americane, tra cui Google.

Da quel momento, Huawei ha accelerato lo sviluppo di HarmonyOS, un sistema operativo indipendente che oggi, nella sua versione NEXT, non supporta più le app Android. Ha anche creato un’alternativa al Play Store chiamata AppGallery e i propri servizi, gli HMS (Huawei Mobile Services).

Nonostante le difficoltà iniziali, Huawei è riuscita a creare un ecosistema autonomo, soprattutto in Cina, dove la dipendenza da Google è limitata.

Xiaomi e la strada di HyperOS

Diversa è la situazione per Xiaomi, che è attualmente tra i leader mondiali nel mercato Android. Una rottura completa con Google potrebbe penalizzare fortemente l’azienda fuori dalla Cina, dove GMS è considerato imprescindibile per l’utente medio.

Tuttavia, con il lancio di HyperOS, Xiaomi sta costruendo un sistema operativo unificato per smartphone, tablet, auto, dispositivi indossabili e smart home. Un sistema modulare, basato su Android AOSP, che potrebbe evolversi in una variante senza i servizi Google, almeno per alcuni mercati strategici.

La logica dietro HyperOS è chiara: ridurre gradualmente la dipendenza da Google, mantenendo la compatibilità con Android, ma puntando sulla personalizzazione e sul controllo completo dell’ecosistema.

Perché BBK Group potrebbe unirsi al progetto

BBK Electronics, che controlla marchi come OPPO, OnePlus e Vivo, ha già avviato diverse sperimentazioni nel campo dei sistemi operativi. Negli ultimi anni ha lavorato su interfacce molto personalizzate come ColorOS, OxygenOS e FuntouchOS. Sebbene basati su Android, questi sistemi potrebbero rappresentare la base per un passaggio graduale a soluzioni autonome.

Un’eventuale alleanza con Huawei e Xiaomi permetterebbe di condividere risorse tecniche e finanziarie, aumentare il potere contrattuale con partner e fornitori, e sviluppare una vera alternativa al duopolio Android/iOS.

L’influenza delle tensioni geopolitiche

Uno dei motivi principali dietro questo movimento è di natura geopolitica. Le restrizioni imposte dagli USA, l’instabilità commerciale, i dazi doganali e l’incertezza normativa hanno spinto i colossi tecnologici cinesi a cercare vie alternative di sviluppo.

Avere un sistema operativo proprietario significa maggior controllo sulla catena del valore, indipendenza dalle normative straniere e possibilità di definire standard locali e regionali.

Cosa possiamo aspettarci nel breve termine?

Al momento, non ci sono annunci ufficiali. È probabile che questo progetto, se esiste realmente, sia ancora in fase di valutazione o sviluppo interno. Le aziende potrebbero inizialmente lanciare varianti limitate o regionali dei loro dispositivi senza GMS, per poi decidere in base alla risposta del mercato.

Non si tratterebbe di una rivoluzione immediata, ma piuttosto di un processo graduale e modulare. Proprio come ha fatto Huawei.

Conclusione

La possibilità che Xiaomi, Huawei e BBK Group uniscano le forze per creare un Android senza Google rappresenta un segnale forte di come la geopolitica stia influenzando l’innovazione tecnologica.

Se davvero questi colossi daranno vita a un’alternativa concreta, potremmo trovarci di fronte alla nascita di un nuovo ecosistema digitale capace di cambiare profondamente gli equilibri globali.

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