Ethereum sotto pressione: Two Prime abbandona ETH e punta tutto su Bitcoin

Un cambio di rotta strategico

Mag 2, 2025 - 17:18
 0
Ethereum sotto pressione: Two Prime abbandona ETH e punta tutto su Bitcoin

La società di consulenza per gli investimenti Two Prime, registrata presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, ha annunciato una svolta significativa: l’abbandono di Ethereum (ETH) per concentrarsi esclusivamente su Bitcoin (BTC).

Nel primo trimestre del 2025, Ethereum (ETH) ha infatti vissuto un periodo particolarmente turbolento, registrando un calo del 45% del suo valore da inizio anno. 

Ad ogni modo, la decisione di Two Prime, resa pubblica il 1° maggio, segna un cambio radicale nella strategia dell’azienda, che negli ultimi 15 mesi aveva concesso prestiti per un totale di 1,5 miliardi di dollari in BTC ed ETH.

Ora, l’attenzione sarà rivolta unicamente alla gestione degli asset e ai prestiti in Bitcoin.

Ethereum come una memecoin? Le motivazioni di Two Prime

Secondo quanto dichiarato da Two Prime, il comportamento di ETH ha subito un cambiamento sostanziale. “Il comportamento statistico di trading di ETH, la proposta di valore e la cultura della comunità hanno fallito oltre un punto che vale la pena coinvolgere”, ha affermato l’azienda.

La società, specializzata in trading algoritmico, ha sottolineato che i dati sono alla base delle sue decisioni, più delle narrazioni di mercato. E i dati, a loro dire, parlano chiaro: Ether non si comporta più come un asset prevedibile

Anzi, viene ora scambiato “come una memecoin”, con movimenti di prezzo che deviano in modo significativo dai modelli storici.

Durante le turbolenze del primo trimestre del 2025, Bitcoin ha mantenuto un comportamento coerente con le sue dinamiche fondamentali, mentre ETH ha mostrato variazioni anomale, rendendo difficile qualsiasi previsione basata su algoritmi. 

Questo ha creato, secondo Two Prime, un “mal di testa” per chi opera nel trading algoritmico e nei prestiti garantiti da ETH, soprattutto in un contesto di elevata volatilità dei mercati degli asset digitali.

L’annuncio di Two Prime ha immediatamente acceso il dibattito nella comunità crypto. Molti utenti hanno visto la dichiarazione come un possibile segnale di fondo per ETH, ovvero un indizio che il prezzo potrebbe aver toccato il minimo e sia pronto per un’inversione di tendenza.

“Che affermazione ritardata”, ha commentato un osservatore su X, paragonando la volatilità di ETH a quella dell’S&P 500, che ha perso il 4,7% da inizio anno. 

Altri hanno messo in dubbio la rilevanza della società: “Mai sentito parlare di loro. Sembra irrilevante”, ha scritto un utente, criticando l’affidabilità dell’analisi di Two Prime.

Tuttavia, non sono mancati coloro che hanno interpretato la mossa come un segnale positivo per ETH. “Se questo non è un segnale di fondo per ETH, non so cosa lo sia”, ha dichiarato un altro utente, sottolineando la possibilità di un rimbalzo del prezzo dopo un ciclo ribassista.

ETF su ETH: performance deludente

Un altro elemento che ha influenzato la decisione di Two Prime è stata la debole performance degli ETF su Ether

L’azienda ha evidenziato come l’acquisto di ETF su Bitcoin abbia superato quello su ETH di quasi 24 volte. Segnalando dunque un chiaro disinteresse istituzionale verso la principale altcoin.

Secondo Two Prime, il fallimento degli ETF su ETH ha innescato un ciclo riflessivo negativo. Vale a dire che la scarsa domanda ha portato istituzioni come BlackRock a dedicare meno risorse alla promozione e alla vendita di questi prodotti. 

Rafforzando così ulteriormente la posizione dominante di Bitcoin nel mercato mainstream.

Nonostante ciò, Ether resta la più grande altcoin per asset in gestione (AUM) tra gli ETF crypto, con 9,2 miliardi di dollari alla fine della scorsa settimana, secondo i dati di CoinShares. Seguono Solana (1,4 miliardi di dollari) e XRP (1 miliardo di dollari).

Dopo l’approvazione della SEC nel maggio 2024, gli ETF spot su Ether hanno avuto un avvio lento. A differenza del successo travolgente degli ETF spot su Bitcoin, quelli su ETH hanno faticato a conquistare l’interesse degli investitori.

Alcuni emittenti hanno già preso provvedimenti drastici. VanEck ha cessato le negoziazioni dei suoi futures su Ether ETF, mentre WisdomTree ha ritirato la proposta per l’Ethereum Trust ETF nel settembre 2024. 

Più recentemente, nel marzo 2025, ARK ha liquidato i suoi ETF futures sia su Ether che su Bitcoin.

Bitcoin si conferma l’asset dominante

La scelta di Two Prime di puntare esclusivamente su Bitcoin riflette una tendenza più ampia nel settore degli investimenti digitali. 

In un mercato sempre più competitivo e instabile, BTC continua a rappresentare un punto di riferimento stabile e prevedibile. Ovvero capace di attrarre capitali istituzionali e di resistere alle oscillazioni più estreme.

Fondata nel 2019 da Alexander Blum e Marc Fleury, Two Prime ha costruito la sua reputazione offrendo servizi di trading e prestito su BTC ed ETH. 

Tuttavia, le recenti dinamiche di mercato hanno spinto l’azienda a rivedere le sue priorità, abbandonando un asset che oggi appare, secondo la loro analisi, troppo simile a una memecoin per essere considerato un investimento affidabile.

Il futuro di Ether rimane incerto. Da un lato, la perdita di fiducia da parte di attori istituzionali come Two Prime e la performance deludente degli ETF rappresentano segnali preoccupanti. 

Dall’altro, la reazione della community e la posizione dominante di ETH tra le altcoin indicano che il potenziale di recupero non è da escludere.

In un settore in continua evoluzione, la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti resta fondamentale. 
E mentre Bitcoin consolida la sua leadership, Ether dovrà affrontare nuove sfide per riconquistare la fiducia degli investitori e riaffermare il proprio ruolo nel panorama delle criptovalute.