Il fatto è che probabilmente i mercati stavano solo aspettando una sorta di “scusa” per scendere un po’.
Powell ha esordito dicendo che l’economia statunitense è ancora decisamente solida, con un mercato del lavoro vicino alla massima occupazione ed un’inflazione in calo, sebbene ancora superiore all’obiettivo del 2%.
Tuttavia ha anche elencato una serie di problematiche che rendono lo scenario futuro meno ottimistico.
Innanzitutto ha sottolineato che la crescita sta rallentando quest’anno. In seguito ovviamente ha affrontato il problema dell’impatto negativo dei dazi sull’inflazione.
In particolare ha affermato non solo che i dazi genereranno un aumento temporaneo dei prezzi, ma soprattutto che tale aumento potrebbe essere persistente. Questo è uno dei punti che più ha preoccupato i mercati.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro ha detto sia che il cambiamento nella politica migratoria degli USA ha portato ad una crescita stagnante della forza lavoro, e che l’impatto dei recenti licenziamenti governativi sul mercato del lavoro è ancora difficile da stimare.
A proposito dei mercati finanziari Powell ha fatto capire, tra le righe, che la Fed in questo momento non è intenzionata ad intervenire per limitare le perdite.
Ma il punto che maggiormente ha spaventato i mercati è quello che riguarda il debito pubblico.
Il presidente della Fed ha detto che il debito federale è su un sentiero insostenibile, anche se attualmente non sia ancora arrivato ad un livello insostenibile, ed ha sottolineato la necessità di affrontare il problema.
Gli USA sono oggettivamente vulnerabili dal punto di vista del debito pubblico, e c’è il rischio che lo diventino ancora di più, se i potenziali compratori del debito USA diventano incerti o scettici a riguardo.
La reazione dei mercati risk-on
Ieri, a dire il vero, le borse USA avevano già aperto in calo ben prima che Powell iniziasse a parlare.
Tuttavia durante il suo discorso hanno significativamente accelerato la discesa.
Ad esempio l’indice S&P500, che aveva aperto a circa 5.340 punti, era già sceso a 5.320 prima del suo discorso. Mentre Powell parlava, però, è sceso ulteriormente, fino a toccare il picco minimo di giornata a 5.220.
Quindi l’impatto negativo delle parole di Powell c’è stato, ma non ha fatto altro che incrementare una discesa già in atto.
D’altronde tutto ciò che ha detto era già sostanzialmente noto, e non si è nemmeno sbilanciato più di tanto in previsioni per il futuro.
Forse i mercati nei giorni e nelle settimane scorse si erano un po’ illusi che la Fed potesse intervenire per aiutarli, mentre ciò che ha detto Powell ieri ha fatto capire abbastanza bene che attualmente la banca centrale non è intenzionata a farlo.
Oltretutto mentre Powell parlava l’S&P500 era sceso solo fino a 5.260 punti, mentre il resto della discesa è avvenuto dopo la fine del suo discorso.
In seguito c’è stato un piccolissimo rimbalzo fino a 5.270 punti, prima della chiusura, ma nella notte i mercati asiatici hanno poi aperto in netto rialzo.
La reazione dei mercati crypto alle parole di Powell
Per quanto riguarda il mercato crypto conviene iniziare da Bitcoin.
Prima del discorso di Powell il prezzo di BTC era addirittura in risalita, dato che era passato da 83.500$ a 85.000$ mentre le borse USA avevano già aperto in calo.
Tuttavia, dopo che il Presidente della Fed ha iniziato a parlare, anche l’andamento del prezzo di Bitcoin ha iniziato a seguire una parabola simile all’S&P500.
La discesa però non solo si è fermata con la fine del suo discorso, ma non ha fatto scendere il prezzo di BTC sotto gli 83.000$, ovvero un livello che era già stato toccato durante la notte precedente.
A quel punto non stupisce per niente che nel giro di pochi minuti sia tornato a 84.000$, annullando tutte le perdite generate in quel modo, e nel corso della notte ha ripreso la risalita che aveva iniziato prima del discorso di Powell, anche se molto più lentamente.
Non bisogna dimenticarsi che il Dollar Index è ad un livello ancora molto basso, e ciò in teoria dovrebbe favorire Bitcoin.
Per quanto riguarda la Total3, che misura la capitalizzazione complessiva di tutte le altcoin, escluse Ethereum e le stablecoin, il discorso è risultato essere persino migliore, perché il rimbalzo notturno l’ha portata su un livello superiore persino al picco massimo giornaliero di ieri.
Pertanto la reazione dei mercati crypto di ieri non è stata probabilmente generata dalle parole di Powell, ma dalla reazione delle Borse USA alle parole di Powell. Una volta dissolta questa dinamica, le crypto hanno ripreso il loro precedente cammino.