Ipotesi ribassista per il prezzo di Bitcoin (BTC)

Si tratta però di un'ipotesi a breve termine, perchè sul medio/lungo periodo le cose potrebbero cambiare.

Apr 16, 2025 - 12:56
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Ipotesi ribassista per il prezzo di Bitcoin (BTC)
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Nonostante vi siano segnali di una potenziale risalita del prezzo di BTC, circola sempre più insistentemente un’ipotesi ribassista.

Si tratta però di un’ipotesi non banale, non semplicistica, ma relativamente complessa.

Richiede quindi una spiegazione un pochino articolata.

La fase di consolidamento del prezzo di Bitcoin (BTC)

Per prima cosa occorre evidenziare che il prezzo di Bitcoin non è crollato.

Mentre da metà febbraio fino ad oggi, ovvero in circa due mesi, il principale indice delle borse USA (S&P500) ha perso il 12%, con un picco a -20%, entrando così in bear-market, per Bitcoin la situazione è stata leggermente diversa.

Certo, a livello di percentuali le perdite di BTC sono state maggiori, ma ha davvero poco senso confrontare la volatilità del prezzo di Bitcoin con quella dell’indice S&P500.

Invece, ha senso confrontare i livelli attuali con quelli precedenti all’elezione di Trump.

L’indice S&P500 a fine ottobre 2024 era attorno ai 5.700 punti, e dopo aver raggiunto il massimo storico il 19 febbraio 2025 sopra i 6.140 punti, è precipitato fino a 4.835 punti il 7 aprile. Si tratta di una parabola discendente non comune per questo indice, anche se poi negli ultimi giorni si è riportato a circa 5.400 punti.

Invece, il prezzo di BTC a fine ottobre era inferiore ai 70.000$, e dopo aver toccato il massimo storico a 109.000$ il 20 gennaio non è ancora mai tornato a quei livelli.

Il bottom dell’attuale fase si è fermato poco sotto i 75.000$ sempre il 7 aprile, ed ora è ritornato abbondantemente sopra gli 80.000$.

Questa dinamica non può essere definita un vero e proprio crollo, dato lo storico di Bitcoin, ma più una correzione che potrebbe anche essere solo temporanea.

L’ipotesi ribassista: possiamo ancora aspettarci una bull-run del prezzo di BTC?

Però secondo il responsabile della ricerca di 10x Research, Markus Thielen, il prezzo di BTC sarebbe entrato in una fase di consolidamento, potenzialmente lunga, con oltretutto indicatori a breve termine ribassisti.

Innanzitutto va evidenziato come il livello di prezzo attuale sia perfettamente in linea con quello del 26 febbraio, pertanto è possibile che la fase di consolidamento sia iniziata più di un mese e mezzo fa, e forse è ancora in corso.

Tuttavia sul breve o medio-breve periodo la tendenza sembra essere ancora al ribasso.

Nella sua analisi, pubblicata un paio di giorni fa, Thielen sostiene che i dati on-chain segnalano un contesto di mercato più ribassista che rialzista.

L’analista di 10x Research fa notare che da inizio anno gli afflussi sugli ETF Bitcoin si attestano a soli 225 milioni di dollari, tanto che potrebbero diventare negativi in qualsiasi momento, dato che sono sulla buona strada per chiudere il terzo mese consecutivo in negativo.

Inoltre l’incertezza che circonda la guerra commerciale di Trump continua ad avere ripercussioni serie sui mercati finanziari in generale, ed in particolare sugli asset risk-on come BTC.

La questione chiave è se i nuovi acquirenti di Bitcoin, entrati negli ultimi quindici mesi grazie agli ETF spot, torneranno, visto che pare se ne stiano andando, e se sia sufficiente a giustificare una prospettiva rialzista.

Le previsioni su un orizzonte temporale di medio/lungo termine

Questa ipotesi però si limita ad analizzare l’andamento del prezzo a breve o al massimo a medio-breve periodo, mentre a medio/lungo termine le cose potrebbero andare diversamente.

Vi sono infatti anche altre previsioni di altri analisti che appoggiano l’idea di un’ipotesi ribassista sul breve periodo. Questa ipotesi però spesso si limita ad arrivare fino a fine mese, aggiungendo però che da maggio in poi le cose potrebbero cambiare.

Anche l’ipotesi della fase di consolidamento è condivisa da altri analisti, con un orizzonte temporale che si spinge fino a giugno.

Quindi se sul breve termine ci si può aspettare un ulteriore calo del prezzo di Bitcoin, sul medio-breve periodo ci si può attendere che la fase di consolidamento continui ancora per qualche mese.

Invece sul medio/lungo periodo le cose potrebbero cambiare, anche molto.

In particolare la seconda metà dell’anno potrebbe differire dalla prima, anche perché in passato sovente è accaduto qualcosa del genere.

L’influenza del dollaro americano

A dire il vero diversi analisti si attendevano una performance peggiore già nelle scorse settimane.

A marzo infatti circolava l’ipotesi di un primo calo sotto i 75.000$ seguito da un secondo calo sotto i 70.000$.

Invece nonostante un paio di brevi picchi sotto i 75.000$ siano già stati fatti, in realtà gli 80.000$ stanno reggendo, con poche e brevi eccezioni.

A questo punto sta perdendo forza anche l’ipotesi di un ritorno sotto i 70.000$, al netto di potenziali brevi picchi temporanei dovuti magari solo alla liquidazione forzata delle posizioni long in leva.

A tenere su BTC potrebbe essere il dollaro USA, indebolitosi molto negli ultimi mesi.

Se il Dollar Index era circa a quota 110 punti a gennaio, ora è sceso sotto i 100 punti, ovvero un livello che non si vedeva addirittura da luglio 2023.

Sul medio/lungo termine l’andamento del prezzo di Bitcoin sembra essere inversamente correlato a quello del Dollar Index (DXY), ed a dirla tutta non ha ancora reagito con una risalita durante questo vero e proprio crollo di DXY.

Pertanto potrebbe essere stato l’indebolimento del dollaro ad impedire al prezzo di BTC di crollare, e qualora la fase calante di DXY dovesse continuare, è possibile attendersi che prima o poi abbia effetti positivi su Bitcoin.Per questo conviene distinguere chiaramente l’andamento di breve termine a quello di medio/lungo periodo in questo momento.