Multa ad Apple da 150 milioni di euro: troppo complessa la raccolta del consenso degli utenti
L'Autorité de la concurrence francese ha multato Apple per la funzionalità App Tracking Transparency (ATT), introdotta su iOS e iPadOS. Sebbene ATT non violi i diritti degli utenti, è stata ritenuto dannosa per sviluppatori di app e attori nel settore della pubblicità online.

L’Autorité de la concurrence francese ha deciso di multare Apple comminando una sanzione da 150 milioni di euro. Nel mirino c’è la funzionalità App Tracking Transparency (ATT) implementata dalla Mela su iOS e iPadOS per tutelare la privacy degli utenti. Il paradosso, in questo caso, è che ad Apple non sono contestate violazioni dei diritti degli utenti bensì una condotta lesiva degli interessi di sviluppatori di app, editori, inserzionisti e soggetti che si occupano di pubblicità online.
Il contesto dell’indagine su Apple App Tracking Transparency (ATT)
Nel 2020, diverse associazioni rappresentanti vari attori nel campo dell’advertising online (agenzie pubblicitarie, editori, agenzie di marketing mobile,…) hanno presentato un reclamo all’Autorité de la concurrence. L’introduzione del framework ATT da parte di Apple, con il rilascio di iOS 14.5, era considerato un ostacolo significativo per svolgere attività di pubblicità mirata sui dispositivi Apple.
ATT richiede il consenso esplicito degli utenti per la raccolta dei dati da parte delle applicazioni di terze parti, proponendo la comparsa di pop-up per ogni applicazione scaricata dall’App Store.
Secondo le associazioni, questa misura mina severamente le possibilità di monetizzazione degli editori di app più piccoli, che dipendono dalla pubblicità per finanziare i loro progetti.
Il problema dell’asimmetria nella raccolta del consenso
Uno degli aspetti più problematici del sistema ATT è la disparità nel trattamento tra le app Apple e quelle realizzate da soggetti terzi. Mentre questi ultimi sono obbligati a raccogliere il consenso degli utenti per due volte, Apple ha implementato un solo pop-up per raccogliere il consenso per le proprie applicazioni, creando un evidente squilibrio.
Questo trattamento differenziato è stato ritenuto lesivo delle normative sulla privacy, portando l’Autorité a constatare una violazione dell’articolo 82 della Legge francese sulla protezione dei dati personali, che attua la Direttiva ePrivacy.
Si spiega che la complessità introdotta con la doppia raccolta del consenso via ATT, ha reso più difficile l’accesso alla monetizzazione tramite pubblicità, mentre le piattaforme più grandi come Meta e Google, che possono fare affidamento sui propri dati, sono state meno penalizzate. Secondo l’Autorità d’oltralpe, quindi, Il framework ATT di Apple ha dunque accentuato il divario competitivo tra grandi e piccoli operatori nel settore della pubblicità digitale.
Sanzioni e conclusioni
Alla luce della gravità dei fatti e della durata dell’infrazione, che si è protratta dal 26 aprile 2021 al 25 luglio 2023, l’Autorité de la concurrence ha ritenuto equo imporre una multa di 150 milioni di euro ad Apple. La Mela è inoltre tenuta a pubblicare un riassunto della decisione sul proprio sito Web per sette giorni consecutivi.
La conclusione alla quale è pervenuta l’Autorità francese sottolinea l’importanza di bilanciare la protezione della privacy con la promozione di un mercato competitivo, garantendo che le politiche aziendali non danneggino ingiustamente i concorrenti più piccoli.