USA: eliminata l’unità contro i crimini crypto

Continua lo smantellamento dell'infrastruttura anti-crypto dell'amministrazione Biden

Apr 8, 2025 - 17:08
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USA: eliminata l’unità contro i crimini crypto

Oggi Fortune ha rivelato che il Dipartimento di Giustizia USA ha eliminato l’unità che si occupava di crimini crypto.

Si trattava di una task force del DoJ (Department of Justice) che si occupava proprio di indagare sui crimini legati alle criptovalute. 

Il vice procuratore generale degli Stati Uniti, Todd Blanche, ha affermato che la decisione è dovuta al fatto che il DoJ non va considerato alla stregua di un regolatore di asset digitali, mentre invece la precedente amministrazione lo aveva utilizzato per perseguire una strategia di regolamentazione tramite accuse.

L’unità contro il crimine crypto USA

Il Dipartimento di Giustizia degli USA è di fatto il ministero della giustizia del governo statunitense. 

Pertanto con il cambio di presidenza il vecchio approccio è stato sostituito da uno nuovo, molto meno focalizzato sulla lotta al crimine crypto.

Nel febbraio del 2022, sotto la presidenza Biden, venne istituito il National Cryptocurrency Enforcement Team (NCET) come divisione del DoJ per il crimine crypto. 

Di fatto era una task force congiunta composta da procuratori delle unità antiriciclaggio e di quelle dell’anticrimine informatico dello stesso Dipartimento di Giustizia, oltre ad avvocati di altri uffici distrettuali.

Come recita il sito web ufficiale, il NCET è stato istituito per affrontare le sfide poste dall’uso improprio criminale di criptovalute e asset digitali. 

Il suo obiettivo era quello di stabilire le priorità strategiche in merito alle tecnologie legate agli asset digitali, identificare le aree su cui concentrare una maggiore attenzione investigativa e prosecutoria, e guidare gli sforzi del Dipartimento per combattere l’uso criminale degli asset digitali. 

Inoltre forniva supporto e formazione alle forze dell’ordine federali, statali, locali ed internazionali per sviluppare la capacità di indagare e perseguire in modo aggressivo i reati gravi che coinvolgono criptovalute ed asset digitali negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

Lo scioglimento

Fortune rivela che il DoJ ieri ha notificato al personale del NCET che l’agenzia stava sciogliendo l’unità. 

Infatti il giornale è entrato in possesso di un promemoria di quattro pagine in cui il vice procuratore generale annunciava la decisione dello scioglimento immediato dell’unità, come parte degli sforzi dell’agenzia per conformarsi all’ordine esecutivo di gennaio di Trump sugli asset digitali, che mirava a stabilire chiarezza normativa per il settore. 

Da notare che Blanche è stato uno degli avvocati difensori di Trump durante il processo penale a suo carico del 2024. 

Blanche ha poi anche addirittura ordinato ai dipendenti del Dipartimento di Giustizia di concentrarsi sul perseguimento degli individui che vittimizzano gli investitori in asset digitali, e di non perseguire più casi contro gli exchange crypto, i mixer, ed i wallet non-custodial.

Ad ogni modo, uno dei casi più celebri che ha coinvolto il NCET è quello che riguardava il mixer crypto Tornado Cash. 

Il mixer era stato inserito nella lista nera dell’antiriciclaggio, mentre ora è stato completamente riabilitato. 

Altri casi celebri sono quelli riguardanti gli hacker nordcoreani che rubano e riciclano crypto. 

Alla luce di un tale passato, è evidente che la task force non abbia più senso all’interno dell’amministrazione Trump, di cui tecnicamente ormai faceva parte. 

La nuova amministrazione Trump

Il DoJ ha già eliminato diversi procedimenti contro operatori crypto dal 20 gennaio fino ad oggi. 

Infatti la nuova amministrazione Trump è molto favorevole alle criptovalute, e non vuole più perseguire chi le usa. 

Ora però bisognerebbe capire quanto ciò significa aprire le porte anche agli utilizzi illeciti. Sebbene questi rimangano vietati e perseguiti dalla giustizia statunitense ma senza task force specifiche. 

Il fatto è che Trump vuole rendere gli USA la superpotenza mondiale di Bitcoin e la capitale mondiale delle crypto. Dunque per ottenere ciò sta adottando misure importanti per mantenere questa promessa.

D’altronde l’amministrazione Biden era stata invece eccessivamente dura contro il settore crypto. Tanto che ad esempio la SEC ha finito per perdere in tribunale tutte le principali cause aperte. 

Se da un lato l’atteggiamento della nuova amministrazione è oggettivamente un grosso aiuto al settore crypto, sembra però anche che possa esserci il rischio di passare da un estremo all’altro. 

Tuttavia il fatto che il DoJ fosse stato dotato di una task force specifica contro il crimine crypto rende evidente quanto la precedente amministrazione se la sia presa specificatamente contro questo settore. 

La nuova amministrazione invece lascerà che ad occuparsi dei crimini legati alle criptovalute siano gli organi generici che si occupano anche di altre tipologie di cirmine.