ChatGPT Search aumenta gli utenti in Europa ma resta lontano da Google

ChatGPT Search registra 41,3 milioni di utenti attivi in Europa, sfida Google ma affronta critiche su precisione e normative del DSA.

Apr 22, 2025 - 12:06
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ChatGPT Search aumenta gli utenti in Europa ma resta lontano da Google

La crescita dirompente di ChatGPT Search nel panorama europeo non mostra segni di rallentamento.

Con un balzo impressionante del +368% in soli sei mesi, il servizio ha raggiunto 41,3 milioni di utenti attivi mensili nel semestre terminato a marzo 2025. Questi dati, pubblicati da OpenAI Ireland Limited per conformarsi alle normative del Digital Services Act (DSA) europeo, evidenziano una trasformazione significativa nell’adozione dell’ Intelligenza Artificiale in Europa.

Secondo il DSA, gli “utenti attivi mensili” sono definiti come coloro che interagiscono con un servizio almeno una volta in un dato intervallo temporale, sia visualizzando contenuti che fornendo informazioni.

Se il trend di crescita attuale continuerà, ChatGPT Search potrebbe presto superare la soglia critica dei 45 milioni di utenti mensili, entrando così nella categoria delle “piattaforme di grande dimensioni” secondo i parametri del DSA. Questo status comporterebbe responsabilità aggiuntive, tra cui la possibilità per gli utenti di disattivare i sistemi di raccomandazione, la condivisione di dati con ricercatori e l’obbligo di sottoporsi a verifiche esterne.

ChatGPT Search potrebbe essere considerata una piattaforma di grandi dimensioni secondo il DSA

Le implicazioni di questo nuovo status non sono da sottovalutare. Le sanzioni per il mancato rispetto delle normative sono particolarmente severe, con multe che possono arrivare fino al 6% del fatturato annuo globale e la sospensione temporanea dei servizi nell’Unione Europea in caso di violazioni persistenti.

Tuttavia, nonostante l’impressionante crescita, ChatGPT Search rimane ancora distante da un  colosso Google. Una ricerca condotta nel settembre 2024 ha rivelato che solo l’8% degli utenti considererebbe il chatbot di OpenAI come il proprio motore di ricerca principale, mentre Google continua a dominare con un volume di query 373 volte superiore.

A complicare ulteriormente la situazione sono i dubbi sull’affidabilità delle risposte generate. Recenti analisi hanno evidenziato un tasso di errore significativo, con risposte inesatte nel 67% dei casi. Questo problema si manifesta in modo particolarmente evidente nel trattamento delle notizie, dove sono state riscontrate imprecisioni anche su contenuti di editori con cui OpenAI ha stabilito accordi di licenza. Nonostante ciò, l’azienda continua a investire nel perfezionamento del servizio, determinata a migliorare l’accuratezza delle risposte e a competere con i giganti affermati del settore.