GameStop rilancia con Bitcoin: tra chiusure strategiche e un futuro digitale
Un gigante del retail videoludico pronto a reinventarsi


Sotto la guida del CEO Ryan Cohen, GameStop ha intrapreso una serie di mosse audaci, tra cui l’acquisto di Bitcoin, la chiusura di centinaia di negozi fisici e un rinnovato interesse per il mondo blockchain.
Queste decisioni stanno ridefinendo l’identità dell’azienda, proiettandola verso un futuro in cui criptovalute e asset digitali giocano un ruolo centrale.
Bitcoin come riserva strategica: una mossa da pioniere per GameStop
Nel marzo 2025, GameStop ha aggiornato la propria politica di investimento, annunciando l’inserimento di Bitcoin (BTC) tra gli asset di tesoreria.
Questa scelta ha avuto un impatto immediato sul mercato: il titolo GME ha registrato un’impennata alla Borsa di New York, segnalando l’approvazione degli investitori.
Seguendo l’esempio di aziende come Strategy (ex MicroStrategy) e Metaplanet, GameStop ha deciso di utilizzare Bitcoin come bene di riserva, un chiaro segnale della volontà di posizionarsi come player innovativo nel settore tecnologico e finanziario.
La società ha inoltre dichiarato, in un documento depositato presso la SEC il 1° aprile, di aver raccolto fondi tramite debito convertibile, destinando parte del capitale all’acquisto di Bitcoin e stablecoin ancorate al dollaro USA.
Questa mossa non rappresenta solo una strategia finanziaria, ma anche una dichiarazione d’intenti. GameStop non vuole più essere vista come un semplice rivenditore, ma come un’azienda capace di cavalcare le onde dell’innovazione.
Parallelamente alla sua incursione nel mondo delle criptovalute, GameStop ha avviato una profonda ristrutturazione della propria rete di vendita.
Al 1° febbraio 2025, l’azienda contava 3.203 negozi nel mondo, di cui 2.325 negli Stati Uniti, contro i 6.670 del 2010. In quindici anni, sono state chiuse 3.467 sedi, una riduzione drastica ma necessaria.
Le ragioni dietro questa scelta sono molteplici:
– Calo del traffico pedonale: sempre meno clienti visitano i punti vendita fisici, preferendo l’acquisto digitale.
– Diminuzione della domanda di giochi fisici: la maggior parte delle vendite avviene ormai online.
– Aumento dei costi operativi: affitti, stipendi e utenze rendono molti negozi non sostenibili.
– Miglioramento dei margini: meno sedi significano maggiore controllo sull’inventario e performance più elevate per punto vendita.
– Evoluzione delle abitudini dei consumatori: i gamer cercano velocità, comodità e accesso immediato ai contenuti.
La razionalizzazione della rete fisica è parte integrante della strategia di GameStop per diventare un’azienda più snella, efficiente e orientata al digitale.
Il ritorno delle criptovalute nel piano strategico
Dopo il celebre gamma squeeze del 2021, che vide il titolo GME salire di oltre 250 volte in meno di un anno grazie al supporto di investitori retail e figure come Roaring Kitty, GameStop aveva già tentato un’incursione nel mondo Web3.
Aveva lanciato un wallet di criptovalute e un marketplace NFT, entrambi poi chiusi tra il 2023 e il 2024 a causa dell’incertezza normativa.
Nonostante questi insuccessi iniziali, l’interesse per la blockchain non è mai svanito. Il consiglio di amministrazione ha approvato un nuovo piano strategico il 25 marzo 2025, che rimette al centro gli asset digitali come leva per riconquistare rilevanza e fiducia sul mercato.
L’esperienza nel settore NFT, seppur breve, ha mostrato la volontà di GameStop di esplorare nuove frontiere. Il wallet lanciato nel 2022 e il marketplace NFT avevano inizialmente attirato l’attenzione, con volumi di scambio che superarono persino quelli di Coinbase NFT.
Tuttavia, l’interesse è calato rapidamente, complice anche il giro di vite normativo negli Stati Uniti.
Nel novembre 2023, GameStop ha chiuso il portafoglio e, nel febbraio 2024, anche il marketplace. La motivazione ufficiale? “Incertezza normativa”, in particolare riguardo alla classificazione degli NFT come potenziali titoli non registrati.
Nonostante ciò, l’azienda ha continuato a investire nel settore degli oggetti da collezione fisici, ampliando l’offerta e collaborando con PSA per la classificazione delle carte da collezione.
Un modo per mantenere vivo il legame con la community e attrarre traffico nei negozi ancora attivi.
La reazione del mercato: fiducia e aspettative
La strategia di GameStop ha trovato riscontro positivo tra gli investitori. Il rally del titolo GME dopo l’annuncio dell’acquisto di Bitcoin è stato interpretato come un segnale di fiducia nella nuova direzione dell’azienda.
Un investitore ha dichiarato a CCN: “Investire in Bitcoin è una dichiarazione sul valore del dollaro. Se il dollaro dovesse perdere valore, aziende come GameStop si stanno proteggendo”.
Secondo lo stesso investitore, la forza crescente dell’azienda, unita alla riduzione del debito e all’accumulo di liquidità, potrebbe rendere sempre più difficile giustificare una valutazione bassa. “Alla fine, i fondamentali prenderanno il sopravvento”, ha affermato.
La decisione di GameStop di includere Bitcoin nella propria tesoreria potrebbe rappresentare un punto di svolta non solo per l’azienda, ma per l’intero settore retail.
Se la mossa si rivelasse vincente, altre aziende potrebbero seguirne l’esempio, utilizzando le criptovalute non solo come mezzo di pagamento, ma come veri e propri strumenti finanziari.
In un mondo sempre più digitale, GameStop sta cercando di ridefinire il concetto stesso di fidelizzazione del cliente, forse integrando in futuro token o ricompense digitali legate alla blockchain.
Lontana dall’essere un semplice ricordo degli anni d’oro del gaming fisico, GameStop si sta trasformando in un’azienda capace di adattarsi e innovare.
Le sue mosse su Bitcoin, la razionalizzazione della rete di vendita e il rinnovato interesse per gli asset digitali dimostrano una visione chiara: prepararsi a un futuro in cui il confine tra retail, tecnologia e finanza sarà sempre più sfumato.
Il ritorno di GameStop non è solo una possibilità: è già in atto.