Nvidia punta sugli Stati Uniti: supercomputer AI fabbricati in patria per la prima volta

Nvidia, colosso globale dei chip per l’intelligenza artificiale, darà il via alla produzione dei propri supercomputer AI negli Stati Uniti.

Apr 15, 2025 - 10:02
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Nvidia punta sugli Stati Uniti: supercomputer AI fabbricati in patria per la prima volta
nvidia ai chip

Per la prima volta nella sua storia, Nvidia, colosso globale dei chip per l’intelligenza artificiale, darà il via alla produzione dei propri supercomputer AI direttamente negli Stati Uniti. L’annuncio segna un’importante inversione di rotta per l’azienda, che fino ad oggi ha affidato la realizzazione dei propri processori a stabilimenti situati principalmente all’estero, in particolare a Taiwan.

La nuova strategia prevede un piano ambizioso: fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture AI prodotte sul territorio americano nei prossimi quattro anni, con il supporto di partner industriali statunitensi. A dichiararlo è stato il CEO Jensen Huang, che ha sottolineato come la produzione nazionale permetterà di “rispondere meglio all’enorme e crescente domanda di chip e supercomputer AI, rafforzare la catena di approvvigionamento e potenziare la resilienza” del sistema produttivo.

Un contesto geopolitico che accelera il cambio di rotta di Nvidia

La decisione arriva in un momento particolarmente delicato per gli scambi internazionali. Infatti, l’amministrazione del Presidente Donald Trump ha posto l’accento sulla rilocalizzazione manifatturiera negli Stati Uniti, imponendo dazi su numerosi prodotti importati da paesi tradizionalmente alleati. Le misure tariffarie si sono rivelate particolarmente aggressive verso la Cina, con un’imposta del 145%, ma anche verso Taiwan, paese d’origine di molti componenti Nvidia, con una tariffa fissata al 32%.

Tuttavia, nel tentativo di contenere gli effetti sull’economia interna, sono stati per ora esentati dai dazi i chip, gli smartphone, i computer e altri componenti tecnologici fondamentali. Una mossa accolta con sollievo da molte aziende del settore, ma che non ha spento le preoccupazioni: circolano infatti voci secondo cui, entro una settimana, potrebbero essere introdotti nuovi dazi sull’importazione di semiconduttori.

Phoenix come fulcro produttivo dei chip AI di Nvidia: i Blackwell prendono forma

Il cuore della nuova produzione Nvidia sarà Phoenix, in Arizona, dove è già iniziata la realizzazione dei chip AI Blackwell. I lavori si svolgono all’interno di impianti gestiti dal partner storico Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), tra i maggiori produttori di semiconduttori al mondo e da lungo tempo legato a Nvidia per la fabbricazione delle sue unità grafiche.

L’area produttiva occupa oltre un milione di piedi quadrati di nuovi spazi. A questa si affiancano accordi con altre due aziende: Amkor e Siliconware Precision Industries, attive sempre in Arizona, che forniranno rispettivamente servizi di confezionamento e test dei chip.

Texas e “digital twin”: il futuro della produzione è robotico

Oltre all’Arizona, Nvidia sederà i suoi stabilimenti anche in Texas. Attorno all’area metropolitana di Houston verranno costruite nuove strutture produttive in partenariato con Foxconn, colosso cinese con base a Milwaukee. Nei pressi di Dallas opererà invece Wistron, altro importante fornitore asiatico.

L’obiettivo è ambizioso: dare il via alla produzione in massa entro l’anno prossimo. Ma Nvidia non si limita alla produzione tradizionale. L’azienda ha annunciato che sfrutterà le proprie stesse tecnologie – in particolare l’intelligenza artificiale – per realizzare “fabbriche gemelle digitali”, dove gli impianti saranno simulati virtualmente e operati da robot speciali automatizzati.

Questa innovazione riflette una tendenza globale già evidenziata in passato: nel 2017, la società di consulenza McKinsey & Co. aveva stimato che entro il 2030, fino a 800 milioni di lavoratori potrebbero perdere il proprio impiego a causa dell’automazione. Le novità annunciate da Nvidia si muovono esattamente in questa direzione, accelerando l’integrazione tra macchine intelligenti e produzione industriale.

Arizona: epicentro della silicon valley americana

L’attenzione sull’Arizona non è casuale. Da alcuni anni lo Stato ospita importanti investimenti nel settore tecnologico. Lo stesso TSMC, ad esempio, ha avviato un piano da 40 miliardi di dollari per la costruzione di due mega-stabilimenti, anche se il progetto ha già subito ritardi e lievitazioni di spesa fino a 100 miliardi di dollari.

L’arrivo di Nvidia conferma questa regione come nuovo polo strategico dell’industria dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti. Un crocevia tra domanda interna crescente, pressioni geopolitiche e innovazione tecnologica.

Silenzio sulle motivazioni politiche

Nonostante l’annuncio abbia seguito a stretto giro le nuove mosse tariffarie della passata amministrazione Trump, i vertici Nvidia non hanno voluto commentare apertamente un eventuale legame tra la decisione di rilocalizzare la produzione e la politica commerciale americana.

Tuttavia, il tempismo dell’iniziativa lascia intendere come le politiche industriali e fiscali possano avere inciso significativamente sulle scelte dell’azienda, spingendo verso una struttura produttiva più stabile, indipendente e geograficamente diversificata.

Un investimento da mezzo trilione: Nvidia scommette sugli USA

Con 500 miliardi di dollari in nuovi impianti e una rete crescente di partnership produttive sul suolo americano, Nvidia si posiziona in prima linea nello sviluppo di una nuova infrastruttura tecnologica nazionale per l’AI. Dalle fabbriche fisiche ai gemelli digitali, passando per chip sempre più potenti, l’azienda punta tutto su innovazione, autonomia e resilienza.

In un’epoca di crisi nelle catene globali di approvvigionamento e incertezze commerciali, Nvidia segna una svolta per il settore tecnologico statunitense, affermandosi come un attore protagonista nella costruzione del futuro dell’intelligenza artificiale direttamente nel cuore dell’America.