Zuckerberg punge Apple: “Tim ha avuto una brutta settimana”

Zuckerberg punge Apple: “Tim ha avuto una brutta settimana” Mark Zuckerberg non ha perso occasione per lanciare una frecciata ad Apple durante il suo intervento alla conferenza Stripe Sessions 2025. Intervistato dal CEO di Stripe, John Collison, il fondatore di Meta ha colto al volo l’opportunità di ridicolizzare l’attuale momento di difficoltà della società di Cupertino, a seguito della recente sentenza statunitense che ha costretto [...]

Mag 7, 2025 - 13:16
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Zuckerberg punge Apple: “Tim ha avuto una brutta settimana”

Zuckerberg punge Apple: “Tim ha avuto una brutta settimana”

Mark Zuckerberg non ha perso occasione per lanciare una frecciata ad Apple durante il suo intervento alla conferenza Stripe Sessions 2025.

Intervistato dal CEO di Stripe, John Collison, il fondatore di Meta ha colto al volo l’opportunità di ridicolizzare l’attuale momento di difficoltà della società di Cupertino, a seguito della recente sentenza statunitense che ha costretto Apple ad allentare le sue restrizioni sull’App Store.

“Tim ha avuto una brutta settimana”, ha detto Zuckerberg con un sorrisetto malizioso, aggiungendo subito dopo: “Non voglio infierire, ma Sundar mi piace”.

Un chiaro sostegno al CEO di Google, Sundar Pichai, e una frecciata ben piazzata a Tim Cook.

Sebbene il commento sia stato accolto con ironia, il messaggio era che Meta considera Apple come il nemico e Google come un alleato, almeno per quanto riguarda la libertà degli sviluppatori nei marketplace digitali.

Tuttavia, la differenza tra le due aziende in termini di “apertura” è più una questione di sfumature che di sostanza: anche Google è sotto accusa per restrizioni anti-steering e battaglie antitrust in corso. Anche Epic Games, ad esempio, è apertamente frustrata anche nei confronti di Big G.

Zuckerberg, però, non è l’unico a essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa. Vale la pena ricordare quando, anni fa, fu proprio Tim Cook a fissare lo standard delle frecciatine sottili.

Alla domanda su come avrebbe gestito il caso Facebook al Congresso, rispose senza esitazione:

“Non mi sarei trovato in quella situazione”.