Amazon punta sull’intelligenza artificiale (AI): la missione di Andy Jassy per il futuro del colosso e-commerce

Alexa si evolve: l'era dell’Alexa+ potenziata da AI

Apr 10, 2025 - 17:25
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Amazon punta sull’intelligenza artificiale (AI): la missione di Andy Jassy per il futuro del colosso e-commerce

In occasione della consueta lettera annuale agli azionisti, Andy Jassy, attuale amministratore delegato di Amazon, ha tracciato una chiara direzione strategica per la multinazionale di Seattle: investire con decisione nell’intelligenza artificiale (AI). 

Ciò al fine di per restare competitivi in un settore in rapida evoluzione.  Le sue parole non lasciano spazio a dubbi. L’adozione dell’AI non è un’opzione, ma una necessità per chi vuole rendere la vita dei propri clienti “più semplice e migliore ogni giorno”.

Gli investimenti miliardari: un imperativo, non un rischio per Amazon nell’ambito dell’AI

Secondo Jassy, per emergere nella nuova era tecnologica è indispensabile impegnarsi su larga scala

In particolare, servono importanti risorse per ottenere chip dedicati all’intelligenza artificiale e costruire nuovi data center in grado di supportare l’espansione dei servizi digitali.

I nostri clienti, azionisti e l’intero business trarranno beneficio da questo investimento aggressivo fin da ora”, 

ha affermato nella sua comunicazione, sottolineando quanto questo sforzo sia essenziale per affrontare la concorrenza e soddisfare le aspettative di un mercato in continua trasformazione.

Amazon, esattamente come altri giganti del settore tecnologico, sta scommettendo forte sulla generative AI, con applicazioni che variano da chatbot per i venditori all’assistenza per le aziende e i consumatori finali.

Uno degli esempi più concreti di questo impegno si trova nell’ultimo aggiornamento di Alexa, l’assistente vocale di Amazon, recentemente rivisitato in chiave AI dopo lunghi ritardi e un investimento di miliardi di dollari.

La nuova edizione, battezzata Alexa+, integra l’intelligenza artificiale generativa sviluppata da Anthropic, una startup in cui Amazon ha già impegnato circa 8 miliardi di dollari

Il software di punta di Anthropic, Claude, è ora parte integrante di Alexa+ e verrà presto distribuito agli utenti selezionati.

L’obiettivo è quello di rendere Alexa più “umana”, in grado di sostenere dialoghi naturali e fornire assistenza personalizzata, rivoluzionando ancora una volta l’esperienza dell’utente.

La corsa ai data center: una tendenza comune tra i giganti tech

L’intervento di Jassy sulla necessità di ampliare l’infrastruttura AI di Amazon riecheggia le recenti dichiarazioni di Sundar Pichai, CEO di Alphabet (la casa madre di Google). 

Pichai ha rivelato piani per investire circa 75 miliardi di dollari nel corso dell’anno, focalizzati proprio sull’espansione della loro capacità nei data center. 

Per entrambi, Jassy e Pichai, l’intelligenza artificiale è l’opportunità del secolo — troppo grande per lasciare che siano solo altri a dominarla.

Anche se rivolta formalmente agli azionisti, la lettera di Jassy è uno dei documenti più attesi non solo dagli investitori, ma anche da dipendenti Amazon, analisti di mercato e persino competitor. 

Da tradizione ormai consolidata, Amazon accompagna ogni nuova lettera con la prima scritta nel 1997 da Jeff Bezos, fondatore e presidente esecutivo, testimoniando la continuità dell’impegno strategico nel tempo.

In un momento in cui l’instabilità economica, come la minaccia di nuove tariffe doganali sugli import (specialmente dalla Cina), scuote i mercati globali, Jassy ha scelto di non affrontare l’argomento

Una decisione che segnala probabilmente priorità più focalizzate sull’innovazione e meno sulla guerra commerciale in atto.

Dal punto di vista finanziario, le azioni Amazon hanno perso il 13% del loro valore dall’inizio dell’anno, una perdita più contenuta rispetto a quella registrata da concorrenti come Alphabet e Apple, ma superiore al -7% toccato da Microsoft nello stesso intervallo.

Quanto al compenso di Jassy, il 2023 ha riservato buone notizie per l’amministratore delegato, con uno stipendio totale pari a 40,1 milioni di dollari, in crescita rispetto ai 29,2 milioni dell’anno precedente. 

Il merito, in gran parte, va al rialzo del circa 40% del prezzo delle azioni Amazon durante l’anno.

Una svolta sulla DEI: silenzi significativi

Nel frattempo, l’azienda ha reso noto di aver ricevuto otto proposte da parte degli azionisti, che spaziano dal raggiungimento di obiettivi sostenibili alla gestione dei dati nell’ambito dell’intelligenza artificiale, fino alla trasparenza sulle condizioni di lavoro nei magazzini. 

Tuttavia, Amazon ha raccomandato di votare contro tutte le proposte, manifestando la volontà di mantenere il controllo sulle proprie politiche interne.

Degna di nota è anche una netta inversione di rotta nei documenti societari in materia di diversità, equità e inclusione (DEI). 

A differenza dell’anno precedente, il nuovo proxy statement ha eliminato ogni riferimento esplicito a queste tre aree, che prima erano menzionate ben 21 volte.

Sono stati rimossi anche i riferimenti alla DEI come competenze distintive di due membri del consiglio di amministrazione, Jamie S. Gorelick e Jonathan J. Rubinstein. 

Al posto della vecchia sezione dedicata alle iniziative DEI, ora figura una nuova formulazione che parla genericamente di “esperienze inclusive”, indicando un cambiamento nel linguaggio — e forse nell’approccio politico — dell’azienda.

Nel complesso, la lettera di Andy Jassy guarda decisamente al futuro di Amazon, dove AI, tecnologia e customizzazione dell’esperienza cliente diventano le nuove frontiere da conquistare. 

Con investimenti miliardari in infrastrutture e collaborazioni strategiche come quella con Anthropic, l’azienda sta gettando le fondamenta per restare centrale nel panorama globale dell’innovazione.

Senza mai dimenticare — anche se non dichiarandolo esplicitamente — che nella corsa all’AI, il vero rischio non è spendere troppo. Ma piuttosto, restare indietro.