Bitcoin troppo costosi da generare: tempi duri per i miner
L'attività di mining di Bitcoin non è più redditizia a causa dell'aumento dei costi. I piccoli minatori sono messi alle strette da un settore sempre più dominato dai grandi operatori
Il panorama del mining di Bitcoin sta vivendo una trasformazione significativa, un evento che si sapeva sarebbe avvenuto prima o poi. Quella che un tempo era percepita come una moderna corsa all'oro digitale si scontra con una realtà sempre più onerosa e diversa da quella vissuta nei primi anni della criptovaluta. Nel 2025, per molti, il costo per generare un singolo Bitcoin supera di gran lunga il suo valore di mercato, segnando una svolta storica per un settore che per anni ha prosperato sulla promessa di convertire energia elettrica e potenza di calcolo in guadagni.
Il cuore del problema risiede nell'aumento esponenziale delle spese operative. Secondo recenti analisi di CoinShares, il costo medio complessivo per i minatori quotati in borsa per produrre un solo Bitcoin ha raggiunto circa 127.000 euro. Questa cifra include sia i consumi energetici che i considerevoli investimenti necessari per l'hardware specializzato e le continue spese operative. Contemporaneamente, il prezzo di mercato di Bitcoin si è attestato intorno agli 89.000 euro, portando molti operatori a lavorare in perdita.
Questa situazione non coglie del tutto di sorpresa gli esperti. Il protocollo Bitcoin, ideato quasi vent'anni fa, è stato progettato per rendere l'attività di mining progressivamente più complessa con la scoperta di nuove monete. Man mano che la riserva di Bitcoin disponibili si riduce, lo sforzo computazionale richiesto per estrarne di nuovi aumenta, richiedendo macchine sempre più potenti e, di conseguenza, più energivore.