L’antitrust accusa Google di aver pagato Samsung per preinstallare Gemini su One UI

Google torna al centro delle polemiche legate alla sua posizione dominante nel mercato tecnologico. Durante il processo antitrust in corso,... L'articolo L’antitrust accusa Google di aver pagato Samsung per preinstallare Gemini su One UI proviene da Batista70.

Apr 22, 2025 - 17:27
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L’antitrust accusa Google di aver pagato Samsung per preinstallare Gemini su One UI

Google torna al centro delle polemiche legate alla sua posizione dominante nel mercato tecnologico. Durante il processo antitrust in corso, volto a indagare sul presunto monopolio dell’azienda nel settore della ricerca online, è emerso che Google ha pagato Samsung per preinstallare l’app Gemini come esperienza predefinita di intelligenza artificiale su One UI, l’interfaccia proprietaria dei dispositivi Galaxy.

Un accordo milionario per il controllo dell’AI mobile

A rivelarlo è stato Peter Fitzgerald, vicepresidente di Google per le piattaforme e le partnership con i produttori di dispositivi, nel corso di un’udienza riportata da Bloomberg. Secondo quanto dichiarato, Google avrebbe versato a Samsung “una somma enorme ogni mese” in base a un accordo pluriennale per assicurarsi che Gemini fosse non solo preinstallato, ma diventasse parte centrale dell’esperienza utente sui dispositivi Galaxy.

L’intesa prevedeva un pagamento da parte di Google per ogni unità venduta con Gemini preinstallato, oltre alla condivisione dei ricavi pubblicitari generati dalle interazioni con l’app. Questa strategia rafforza le accuse secondo cui Google adotterebbe pratiche anticoncorrenziali per mantenere e consolidare il suo dominio tecnologico in segmenti emergenti, come l’intelligenza artificiale mobile.

Un freno allo sviluppo dell’AI proprietaria di Samsung?

Samsung, dal canto suo, sta sviluppando Galaxy AI, la sua suite di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale, integrata a partire dai modelli Galaxy S24. Nonostante l’impegno nello sviluppo di soluzioni interne, la decisione di accettare i fondi di Google potrebbe aver influenzato i piani per un’app AI proprietaria più completa o per un’integrazione più coesa all’interno dell’ecosistema One UI.

La presenza di Gemini sui dispositivi Samsung, infatti, non si limita a essere una semplice app: si tratta di una parte sostanziale dell’esperienza utente, con comandi vocali, scrittura assistita e integrazione nei menù contestuali. Galaxy AI continua a essere presente, ma in molti casi si intreccia alle funzionalità di Gemini, generando un’esperienza meno uniforme e più ibrida.

L’ennesimo tassello in un mosaico di accuse

Negli ultimi anni, Google è stata coinvolta in numerose cause antitrust. Le autorità hanno già concluso che l’azienda abbia ostacolato la concorrenza nel mercato della ricerca online e nella pubblicità digitale. Questo nuovo dettaglio rafforza il sospetto che la stessa strategia sia stata replicata nel settore emergente dell’intelligenza artificiale.

L’udienza di lunedì scorso è stata l’ultima prevista prima della sentenza definitiva, attesa per settembre 2025. Google ha già fatto sapere che, in caso di condanna, ricorrerà in appello.

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