Prezzo di Bitcoin: alcune previsioni dicono 250.000$
Sebbene possa sembrare una cifra azzardata, i presupposti che portano ad avanzarla sembrano corretti.


Come al solito circolano diverse previsioni riguardanti il prezzo di Bitcoin, ma in questi giorni ce n’è una che stupisce molto, sia per la provenienza che per l’entità.
Infatti i mercati crypto non stanno per niente attraversando un buon momento, tanto che le previsioni molto positive riguardanti il resto dell’anno sono ormai poche.
Tuttavia il prezzo di Bitcoin in realtà sta tenendo molto bene, tanto che potrebbe non aver ancora pregiudicato il suo trend di medio/lungo periodo.
Le previsioni attuali sul prezzo di Bitcoin (BTC)
Una delle previsioni sul prezzo di BTC che stanno facendo discutere di più è quella che arriva dal fondatore del progetto crypto Cardano, Charles Hoskinson, nonché co-fondatore di Ethereum.
Hoskinson di recente è intervenuto al podcast “Beyond The Valley” di CNBC, durante il quale ha affermato che secondo lui Bitcoin potrebbe raggiungere i 250.000$ già quest’anno.
Il fondatore di Cardano è ben noto in ambito crypto per le sue dichiarazioni che a volte sono fuori dagli schemi, e anche stavolta, sebbene non abbia detto nulla di realmente assurdo, va in controtendenza.
Ha affermato che ci sono diversi fattori che potrebbero determinare un cambiamento nei prossimi mesi, tra cui la crescente adozione delle criptovalute e nuove normative.
In particolare ha dichiarato di ritenere che i cosiddetti Magnificent 7, ovvero Apple, Microsoft, Alphabet (ex Google), Amazon, Nvidia, Meta (ex Facebook) e Tesla, inizieranno a utilizzare le stablecoin una volta approvate negli USA delle normative dedicate.
L’intervista
Durante l’intervista Hoskinson ha detto anche molte altre cose.
Innanzitutto, ha definito la questione dei dazi “un fiasco”, perché dice che la gente si renderà conto che il mondo in realtà vuole commerciare, e che in realtà si tratta solo di una questione tra Stati Uniti e Cina.
Per questo prevede che prima o poi i mercati si stabilizzeranno un po’ e si abitueranno alla nuova normalità. Prevede che la Fed abbasserà i tassi di interesse, e che un sacco di soldi si riverseranno sui mercati crypto.
Tuttavia sostiene che la situazione geopolitica si sta trasformando da un ordine internazionale basato su regole ad un conflitto tra grandi potenze.
Le stablecoin
Un passaggio molto interessante della sua intervista è quello che riguarda le stablecoin.
Dice che gli USA adotteranno nuove normative specifiche per le stablecoin, e che probabilmente verrà approvato anche il Digital Asset Market Structure and Investor Protection Act che aiuterà il mercato crypto.
E proprio la nuova legge sulle stablecoin potrebbe indurre anche le Magnifiche 7 ad adottare questi asset, per pagare i lavoratori in diversi paesi o per facilitare piccole transazioni sulle loro piattaforme.
Tutto ciò, secondo Hoskinson, riaccenderà il mercato delle criptovalute, anche se non subito.
Ritiene che potrebbe rimanere sostanzialmente fermo ancora per tre o cinque mesi, ma che poi ci sarà un’enorme ondata di interesse speculativo (probabilmente ad agosto o settembre) che durerà per altri sei o dodici mesi.
La situazione attuale
Per comprendere questo scenario bisogna però fare il punto sulla situazione attuale.
Innanzitutto va detto che non vi sono segni di una possibile inversione di tendenza a breve.
Anzi, la fase di difficoltà sembra che possa andare avanti almeno fino a fine mese, e difficilmente sarà subito seguita da un grande rimbalzo.
Quindi l’ipotesi dei tre mesi di “fermo” per i mercati crypto paventata da Hoskinson in realtà è un’opinione abbastanza diffusa tra diversi analisti, e non va per niente considerata come una sparata del fondatore di Cardano.
Anche una successiva ripresa dei mercati crypto è un’ipotesi abbastanza condivisa, anche se vi sono però forti discrepanze sull’entità di questa ripresa.
Ad oggi infatti non sono molti gli analisti che vedono Bitcoin a 250.000$ entro fine anno, con molti che hanno ampiamente ridotto le proprie previsioni di prezzo su cifre nettamente inferiori, anche se magari superiori al massimo storico di gennaio.
Un’altra opinione abbastanza diffusa è che in effetti la guerra dei dazi sia solo un passaggio temporaneo, che da un lato potrebbe finire per dissolversi nelle prossime settimane, e che dall’altro serve agli USA primariamente per sfidare la Cina.
Anche l’ipotesi del taglio dei tassi della Fed è ormai opinione condivisa, tanto che i mercati scommettono su ben 4 tagli entro la fine dell’anno.
Quindi le dichiarazioni di Hoskinson si inseriscono piuttosto bene nel quadro attuale, anche se forse la sua previsione è comunque un po’ troppo ottimistica.