Apple ammette il calo delle ricerche su Google da Safari dopo oltre vent’anni

Apple ammette il calo delle ricerche su Google da Safari dopo oltre vent’anni Nel corso del processo Antitrust avviato contro Google per la sua posizione dominante nel settore della ricerca online e della pubblicità digitale, è emersa un’informazione che potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri tecnologici a livello globale. Eddy Cue, responsabile della divisione Servizi di Apple, è salito sul banco dei testimoni e ha rivelato che, per la [...]

Mag 8, 2025 - 12:33
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Apple ammette il calo delle ricerche su Google da Safari dopo oltre vent’anni

Apple ammette il calo delle ricerche su Google da Safari dopo oltre vent’anni

Nel corso del processo Antitrust avviato contro Google per la sua posizione dominante nel settore della ricerca online e della pubblicità digitale, è emersa un’informazione che potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri tecnologici a livello globale.

Eddy Cue, responsabile della divisione Servizi di Apple, è salito sul banco dei testimoni e ha rivelato che, per la prima volta dopo oltre 22 anni, le ricerche su Google effettuate tramite il browser Safari sono diminuite.

Un evento simile non si era mai verificato dal momento della nascita di Safari. Secondo Cue, la causa è piuttosto evidente e non ha esitato a dichiararla esplicitamente: l’avanzata dell’intelligenza artificiale. L’emergere di nuovi strumenti basati sull’AI ha spinto gli utenti a modificare le proprie abitudini di ricerca, spostandosi verso soluzioni alternative che non necessariamente passano da Google.

Questo scenario ha indotto Apple a riconsiderare concretamente la propria strategia legata al browser Safari e, di conseguenza, anche il suo storico accordo con Google, che garantisce al motore di ricerca di Mountain View la posizione predefinita su tutti i dispositivi Apple. Si tratta di un’intesa che, secondo quanto emerso, può arrivare a fruttare ad Apple circa 20 miliardi di dollari l’anno. Una cifra che difficilmente potrebbe essere compensata da aziende più giovani come OpenAI o Perplexity, che tuttavia stanno iniziando a farsi strada nel settore.

Cue ha spiegato che Apple sta prendendo in seria considerazione l’integrazione di soluzioni basate sull’AI direttamente in Safari. Anche se al momento non esiste ancora un piano definito, l’azienda ha già avviato colloqui con realtà emergenti come Perplexity. Parallelamente, Apple ha già iniziato a integrare ChatGPT di OpenAI in alcuni dei suoi servizi, mentre Gemini, l’assistente AI sviluppato da Google, potrebbe essere aggiunto prossimamente.

“Prima dell’avvento dell’AI, pensavo che nessuna delle alternative a Google fosse una vera scelta. Oggi, invece, credo che ci sia molto più potenziale, perché ci sono nuovi protagonisti che affrontano il problema in modo diverso”, ha dichiarato Cue, sottolineando come il panorama stia rapidamente cambiando.

Secondo Cue, l’intelligenza artificiale rappresenta un cambiamento tecnologico profondo, capace di stravolgere i modelli esistenti e aprire la strada a nuove opportunità, anche per realtà che fino a poco tempo fa non avrebbero avuto alcuna possibilità di competere con Google.

Tuttavia, ha anche chiarito che siamo ancora in una fase iniziale. Le soluzioni basate su AI, per quanto promettenti, devono ancora migliorare, soprattutto in termini di precisione dei risultati e qualità degli indici di ricerca.