Sonos, la promessa di rinascita dopo il flop dell'app

I problemi di Sonos hanno una motivazione: il management non è stato in grado di comprendere l'utilizzo dei suoi prodotti nel quotidiano, confondendo i test di laboratorio con la vita reale. Lo ha affermato Tom Conrad, CEO ad interim chiamato a risollevare le sorti di un'azienda in caduta libera dopo aver rovinato (gran) parte della sua reputazione con il rilascio della rinnovata app il 7 maggio dello scorso anno.

Il CEO ha ripercorso la storia turbolenta dell'ultimo anno: tutto è partito quando è stato pianificato il debutto delle cuffie Sonos Ace, le prime per il brand. Prima della loro presentazione - tenutasi nella seconda metà di maggio - era previsto un aggiornamento per far sì che l'app potesse supportare il nuovo dispositivo, e l'azienda ha colto l'occasione per svilupparne una versione completamente rinnovata. Da qui sono nati i primi problemi.

C'è chi ha lamentato l'assenza di funzionalità, chi non riusciva a far funzionare i dispositivi connessi. Inizialmente l'allora CEO Patrick Spence aveva difeso l'operato della sua azienda, ritenendosi estremamente soddisfatto. Poi la situazione è ulteriormente degenerata quando gli utenti si sono resi conto che dai termini di servizio era stata rimossa la frase

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