WhatsApp ci prova davvero: arrivano le chat Meta AI davvero private

WhatsApp si prepara a introdurre una novità interessante: si chiama Private Processing ed è una funzione pensata per rendere le chat con l'intelligenza artificiale davvero private. L'idea è offrire un modo per parlare con Meta AI, ma senza lasciare tracce sui server e senza che nessuno possa leggere le nostre richieste. Una bella differenza rispetto al funzionamento attuale

Sarà una funzione opzionale, disponibile a breve, che promette una cosa precisa: né WhatsApp né Meta potranno accedere alle conversazioni AI quando questa modalità è attiva. Una volta conclusa la sessione, tutto sparisce. Nessun archivio, nessun dato recuperabile in seguito.

Con Private Processing potremo chiedere a Meta AI, per esempio, di fare il riassunto di una chat, rispondere a una domanda o aiutare in una ricerca, ma con una garanzia forte: nessuno potrà vedere cosa abbiamo scritto. Il meccanismo si basa su tre pilastri:

• Le richieste passano dai server di Meta, ma l'indirizzo IP viene nascosto con il protocollo OHTTP.
• I messaggi non vengono salvati: quando la sessione termina, tutto viene eliminato.
• L'intero sistema è stato progettato per impedire l'accesso sia a Meta che a soggetti esterni.

Una differenza importante rispetto ad altri servizi: Apple, ad esempio, elabora tutto direttamente sul dispositivo, e solo se serve usa il cloud. WhatsApp invece lavora nel cloud, ma solo se siamo noi ad attivare la modalità privata.

Per dare maggiore credibilità al progetto, Meta ha inserito Private Processing nel suo programma bug bounty, invitando esperti a cercare eventuali falle. È previsto anche il rilascio di un documento tecnico completo, che spiegherà in dettaglio l'architettura di sicurezza del sistema.

L'intenzione sembra chiara: puntare sulla privacy in un mondo nel quale sembra essere sempre più un optional. E soprattutto, farlo prima che arrivi una nuova ondata di critiche.

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