Xiaomi tenta il colpo è grosso: ecco MiMo, il modello AI che sfida OpenAI
Xiaomi ha presentato MiMo, un modello di intelligenza artificiale open-source progettato per compiti di ragionamento logico e matematico. Nonostante le dimensioni contenute, sta già facendo parlare di sé per aver superato modelli molto più grandi in test pubblici. Vale la pena ricordare che questo non è il primo modello proprietario del brand, tuttavia è il […] L'articolo Xiaomi tenta il colpo è grosso: ecco MiMo, il modello AI che sfida OpenAI proviene da XiaomiToday.it.


Xiaomi ha presentato MiMo, un modello di intelligenza artificiale open-source progettato per compiti di ragionamento logico e matematico. Nonostante le dimensioni contenute, sta già facendo parlare di sé per aver superato modelli molto più grandi in test pubblici. Vale la pena ricordare che questo non è il primo modello proprietario del brand, tuttavia è il più performante e soprattutto il primo open-source.
Xiaomi MiMo: il modello AI per il ragionamento che sfida ChatGPT
Xiaomi, nota al grande pubblico per i suoi smartphone e dispositivi smart, ha deciso di alzare il tiro con qualcosa che va ben oltre il suo solito campo d’azione: MiMo, il suo primo modello AI open-source focalizzato sul ragionamento.
Stando a quanto si legge sul post di presentazione su WeChat, MiMo conta 7 miliardi di parametri, eppure è riuscito a superare modelli molto più grandi come l’o1-mini di OpenAI e il Qwen-32B-Preview di Alibaba in benchmark pubblici importanti come AIME24-25 per il ragionamento matematico e LiveCodeBench v5 per la generazione di codice.
Xiaomi ha confermato che il focus di MiMo è su compiti che richiedono inferenze logiche e matematiche. In altre parole: non è un chatbot da conversazione generalista, ma un “cervello” pensato per compiti specifici, che potenzialmente può essere molto utile in ambiti aziendali dove contano efficienza, precisione e costi contenuti. E proprio queste caratteristiche lo rendono interessante per l’edge computing: dove l’hardware è limitato servono modelli piccoli ma tosti.
Tutta la documentazione tecnica e il modello stesso sono stati rilasciati su GitHub e Hugging Face, segnando una decisa apertura verso la community open-source.
C’è poi un’altra dinamica da tenere d’occhio: la specializzazione. Mentre molti corrono dietro a modelli generalisti sempre più grandi e costosi, una parte del settore sta virando verso modelli specifici, costruiti per fare poche cose ma farle molto bene. Ed è qui che MiMo gioca la sua carta vincente: solo 7 miliardi di parametri, ma un focus preciso su ragionamento matematico e generazione di codice.
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