El Salvador continua a accumulare Bitcoin nonostante l’accordo con l’FMI

El Salvador rafforza la sua riserva nazionale con 7 nuovi Bitcoin, sfidando le pressioni internazionali e mantenendo la sua strategia audace.

Mag 12, 2025 - 09:24
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El Salvador continua a accumulare Bitcoin nonostante l’accordo con l’FMI
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El Salvador continua a acquistare Bitcoin per la sua riserva nazionale, accumulando ben sette nuovi BTC nell’ultima settimana, nonostante le condizioni del recente accordo con l’International Monetary Fund (FMI). Questa scelta conferma la volontà del Paese di perseverare in una strategia economica innovativa e controversa.

La strategia Bitcoin di El Salvador nel dettaglio

Secondo i dati ufficiali dell’El Salvador Bitcoin Office, il Paese ha acquisito sette Bitcoin soltanto negli ultimi sette giorni. Così, le riserve complessive hanno raggiunto un totale di 6.173 BTC, con un valore stimato di oltre 637 milioni di dollari. Tale accumulo prosegue con ritmo costante, nonostante gli impegni presi con l’FMI.

Questa politica di accumulo attivo rende El Salvador una delle poche nazioni al mondo a continuare ad acquistare Bitcoin in operazioni di mercato aperto. L’approccio del Paese centroamericano viene infatti considerato un possibile modello per altri Stati che stanno valutando di adottare Bitcoin come riserva strategica.

L’accumulo di Bitcoin da parte di El Salvador non è un semplice investimento finanziario, ma una strategia nazionale volta a trasformare la criptovaluta in un asset di riserva. Inoltre, alcuni esperti del settore crypto sostengono che questa tattica possa esercitare un ruolo catalizzatore, incoraggiando altre nazioni a riconsiderare la propria politica finanziaria in relazione al digitale.

L’accordo con l’FMI e le condizioni restrittive

Nel dicembre 2024, El Salvador ha firmato un accordo per un prestito da 1,4 miliardi di dollari con l’FMI. Tale accordo prevedeva chiaramente alcune condizioni: tra queste, la necessità di abbandonare l’uso dei fondi pubblici per acquistare Bitcoin e la volontà di rendere volontari i pagamenti in Bitcoin, annullando il precedente status di moneta legale.

A gennaio 2025, il Congresso salvadoregno ha votato per abolire la legge che riconosceva il Bitcoin come moneta legale, con una vittoria schiacciante di 55 voti contro 2. Nonostante questo cambiamento, le acquisizioni di Bitcoin non si sono mai fermate né rallentate, mantenendo costante la politica del governo.

Inoltre, un altro punto dell’accordo prevedeva la privatizzazione del portafoglio digitale Chivo Wallet, finanziato con fondi pubblici ma poco utilizzato dalla popolazione. Tuttavia, le notizie su eventuali progressi in tale direzione non sono specificate nella fonte.

La resistenza di El Salvador alle pressioni internazionali

Nel marzo 2025, l’FMI ha reiterato la richiesta di sospendere l’acquisto di Bitcoin, sottolineando ancora una volta l’impegno preso nel contratto di prestito. Tuttavia, il presidente Nayib Bukele ha respinto con fermezza queste sollecitazioni, confermando la volontà del Paese di continuare la sua politica senza indugi.

In una dichiarazione ufficiale del 4 marzo, Bukele ha affermato senza mezzi termini: *«No, non si fermerà. Se non si è fermato quando il mondo ci ha ostracizzati e la maggior parte dei ‘Bitcoiners’ ci ha abbandonati, non si fermerà adesso e non si fermerà in futuro.»*  

Queste parole sottolineano la determinazione di El Salvador a mantenere una strategia indipendente, anche di fronte alla pressione di istituzioni finanziarie sovranazionali. Per Bukele, il Bitcoin rappresenta una sfida economica e politica, oltre che un’opportunità.

Implicazioni per il mercato globale e per il futuro di El Salvador

La scelta di El Salvador di continuare gli acquisti di Bitcoin nonostante un importante accordo internazionale ha ripercussioni significative. Non solo indica una fiducia alta nella criptovaluta come riserva monetaria, ma alza anche il livello di tensione tra governi sovrani e organismi multilaterali.

Da un lato, la strategia di El Salvador potrebbe diventare il modello da seguire per Paesi che vogliono diversificare le riserve valutarie e innovare il sistema finanziario pubblico. Tuttavia, la mancanza di stabilità normativa e le controversie con istituzioni internazionali possono generare rischi economici e politici non trascurabili.

Non è specificato, nella fonte, quali siano i piani futuri dettagliati del governo salvadoregno in merito all’ulteriore gestione o esposizione al Bitcoin, né come essa inciderà sugli equilibri economici nazionali a lungo termine.

Verso una nuova era delle riserve nazionali?

La vicenda di El Salvador rappresenta un caso emblematico di sperimentazione moderna nell’ambito delle riserve statali e delle politiche monetarie. Questa esperienza incoraggia una riflessione globale su come la tecnologia blockchain possa integrarsi nelle strategie di Stato, superando vecchi paradigmi.

Inoltre, la determinazione salvadoregna a non cedere alle pressioni esterne indica una nuova fase di autonomia economica e politica per Paesi di dimensioni più contenute ma ambiziosi.

El Salvador continua dunque a spingere sull’acceleratore del Bitcoin, evidenziando che la volontà politica può influenzare profondamente il rapporto tra finanza tradizionale e nuovi asset digitali.

Per il futuro, sarà interessante osservare come evolverà il rapporto tra El Salvador, il Fondo Monetario Internazionale e il mercato globale. Le negoziazioni potrebbero determinare un nuovo standard per l’adozione responsabile delle criptovalute a livello sovrano. Nel frattempo, altri governi potrebbero prendere esempio o cautela, valutando rischi e benefici delle riserve in Bitcoin.