Sam Bankman-Fried trasferito in un carcere a bassa sicurezza in California
L’ex CEO e co-fondatore della piattaforma FTX, Sam Bankman-Fried, è stato ufficialmente trasferito in un carcere federale a bassa sicurezza.


Dopo quasi due settimane trascorse in una struttura penitenziaria tra le più temute degli Stati Uniti, l’ex CEO e co-fondatore della piattaforma FTX, Sam Bankman-Fried, è stato ufficialmente trasferito in un carcere federale a bassa sicurezza nella zona di Los Angeles.
Il passaggio a una nuova struttura, annunciato dalla Federal Bureau of Prisons, rappresenta una svolta significativa nelle condizioni detentive dell’ex magnate delle criptovalute, condannato a 25 anni per frode e cospirazione.
Sam Bankman-Fried: dalla prigione “Victimville” a Terminal Island
Per un breve ma intenso periodo, Bankman-Fried è stato recluso nel carcere di Victorville, una struttura di media sicurezza nell’entroterra californiano, tristemente soprannominata “Victimville” per l’elevato tasso di violenza tra i detenuti. In quella prigione, secondo diversi ex detenuti, episodi di accoltellamenti e risse erano comuni, e l’atmosfera imponeva l’appartenenza a determinati gruppi per garantirsi protezione.
Un cambiamento drastico è arrivato con il trasferimento a FCI Terminal Island, una prigione federale situata nel quartiere portuale di San Pedro, appena fuori Los Angeles. La sede si affaccia sull’acqua, e sebbene costruita negli anni ’30, oggi ospita oltre 900 detenuti in un ambiente descritto come tranquillo, ben localizzato e con buona qualità del cibo. La struttura è nota anche per aver ospitato nel 1939 il celebre mafioso Al Capone.
Un ambiente più “vivibile” per SBF
FCI Terminal Island offre ai detenuti un accesso più ampio a programmi educativi, legali e occupazionali. Bankman-Fried potrà consultare una biblioteca giuridica e spendere fino a 360 dollari al mese tramite un conto in commissario per acquistare prodotti personali. I detenuti hanno inoltre la possibilità di partecipare a tirocini professionali in settori come saldatura, idraulica, cucina, panetteria e falegnameria, contribuendo a una dimensione più riabilitativa della detenzione.
Tra i compagni di carcere figurano altri nomi noti del mondo finanziario e tecnologico, come Mouli Cohen (imprenditore nel settore dei videogiochi) e Anthony Elgindy (ex broker di Wall Street), entrambi condannati per frode e crimini finanziari. Tuttavia, se da un lato le attività proposte sembrano incentivare il reinserimento, c’è chi ha definito la qualità dell’assistenza medica e dentale “terribile”, sottolineando alcune lacune del sistema.
Il passato dietro le sbarre
Bankman-Fried si trovava già incarcerato da oltre 18 mesi nel carcere di massima sicurezza Metropolitan Detention Center di Brooklyn, New York, in attesa del trasferimento. Dopo una sosta iniziale in un centro di transito in Oklahoma, ha vissuto l’esperienza traumatica a Victorville, prima di arrivare definitivamente a Terminal Island. Non è chiaro quando esattamente sia avvenuto il trasferimento definitivo, e il Bureau of Prisons non ha fornito risposte tempestive alle richieste di chiarimenti.
Una condanna che ha fatto storia
Lo scandalo legato al crollo dell’exchange crypto FTX ha rappresentato uno dei casi più gravi nella recente storia finanziaria americana. Bankman-Fried è stato ritenuto colpevole di sette capi di imputazione, tra cui frode telematica, frode mobiliare e frode su materie prime. Il collasso della sua piattaforma ha danneggiato milioni di utenti e investitori in tutto il mondo, aprendo interrogativi sulla trasparenza e la regolamentazione del settore delle criptovalute.
Il verdetto è arrivato nel novembre 2023, quando un tribunale federale lo ha condannato a 25 anni di detenzione. Tuttavia, i suoi legali hanno già presentato ricorso in autunno, sostenendo che Bankman-Fried fosse stato “presunto colpevole” ancor prima che il processo avesse inizio. Oltre al suo stato neurologico – essendo una persona autistica – un altro punto su cui hanno insistito per ottenere condizioni più favorevoli nella detenzione è la sua assenza di precedenti penali.
Sul fronte politico, l’ex CEO si muove
Mentre sconta la sua pena, Sam Bankman-Fried pare stia adottando una nuova strategia politica nel tentativo di ottenere clemenza. In una recente intervista al New York Sun, ha espresso forti critiche verso l’amministrazione Biden e il sistema giudiziario che lo ha condannato, mostrandosi più vicino alle idee della destra americana. In particolare, avrebbe dichiarato sostegno nei confronti del Presidente Donald Trump e dell’imprenditore e CEO di Tesla Elon Musk.
Una mossa che potrebbe rappresentare un tentativo deliberato di ottenere una grazia presidenziale, ora che la regolamentazione sugli asset digitali sembra allentarsi sotto l’occhio più permissivo della nuova amministrazione. Sembra che anche i suoi genitori stiano aiutando attivamente nella richiesta di perdono ufficiale da parte di Trump, a sostegno della sua linea di difesa.
Sul futuro di Sam Bankman-Fried
Il trasferimento in una prigione a bassa sicurezza rappresenta per Sam Bankman-Fried un notevole miglioramento rispetto alla permanenza a Victorville e può essere interpretato come un passo avanti nella sua battaglia legale e personale. Tuttavia, la strada per un’eventuale riduzione della pena, o una grazia presidenziale, è ancora lunga e incerta.
Resta da vedere se il suo nome tornerà al centro dell’attenzione pubblica, in un momento in cui, negli Stati Uniti, sembra essersi attenuata la memoria collettiva del disastro FTX. Nel frattempo, Bankman-Fried proverà a ricostruire, da dietro le sbarre, un’immagine pubblica profondamente compromessa.